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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza — Italia Centrale
   Accennammo già, in principio, alla somma fertilità dell'agro ternano, anco vantata dagli antichi. Nelle montagne circonvicine abbondano i boschi; folti oliveti disten-donsi da Rocca San Zenone a (Jesi, sulle pendici della ramificazione subapenninica clic fa spalliera al nord della vallata e ricoprono circa 2362 ettari di terreno. Nell'altipiano trovansi estesi e fertili pascoli clic hanno un'importanza grandissima nella economia agricola del territorio, in quanto provvedono alla sussistenza del bestiame ovino che vi si affida nella stagione estiva.Meno specializzata è la cultura della vite;le uve bianche predominano e dalla collina traggonsi i migliori mosti, perchè vi si coltivano le uve più scelte. 1 seminativi nudi, della estensione di 696 ettari, trovansi quasi tutti nel centro della valle e presso i confini di Narni. Vi si raccoglie grano, granturco, e sono lasciati ordinariamente a prati naturali che dà mio ottimi fieni, che in alcune località tagliasi sino a tre volte l'anno.
   Prosperano anche le industrie dell'allevamento del bestiame, e quella della canapa che ritiensi produttiva di circa 2500 quintali di materia greggia. Ma le principali e più rilevanti industrie sono l'olearia e quella della vinificazione.
   11 bilancio preventivo del Comune di Terni, pel 1895, risulta come segue:
   Attivo
   Entrate ordinarie.....L. 728,054.07
   » straordinarie .,..¦> 8,338. — Movimento di capitali .... » 3,437.67 Partite di giro e coniala!, speciali » 172,707.—
   Totale L. 913,130. 74
   Passivo
   Spese obbligatorie ordinarie . . L. 491,532. 08
   » » straordinarie » 80,052. 18
   » facoltative......» 125,029.72
   Movimento di capitali .... » 34,815, 10
   Partite di giro e conlabil, speciali » 172,707,-—
   Totale L. 913,130.74
   Dintorni di Terni.
   Rende celebri ì dintorni della città di Terni la famosa
   Cascata delle Jlarmmc (tig. 117). — Col nome di Mannare iuleudesi l'estremo lembo occidentale della pianura di Ilioti che sovrasta per 150 metri di elevazione la sottostante valle della Nera e dove sbocca il fiume \ olino. Tale località fu meravigliosamente descritta da Plinio colle, parole: in exilu puludis realinue ubi saxum cresr.it. E pel sasso di Plinio, devesi intendere la immensa concrezione di calcare formatti dalle acque del Velino, sature di bicarbonato di calce e di altre sostanze solubili, provenienti dalle sorgenti mi nerali del Terminillo, di Autroiioco e di Cutilia. Tale ammasso di calcare coucrezionato ergesi maestoso dal piede della cascata sino al piano delle Mannorc, sbarrando cosi la valle della Nera.
   Il continuo accrescere dei depositi calcarci alle Murmurc, produceva l'impaludamento della valle reatina, non avendo più le acque del Velino il libero sbocco nella valle Nerina, e la diga di calcare avrebbe continuato a crescere, serici 481 di lloiiia, il console Curio Dentato non avesse fatto scavare, attraverso la diga stessa, quell'emissario liei punto medesimo nel quale vedesi oggi scor rere l'acqua per avviarsi rapidamente alla grande cascata. Furono cosi eliminati ; pericoli d'inondazione della valle reatina ed i danni clic dall'impaludamento delle acque derivavano a quella re-
   gione. Ma col volgere del tempo, in seguito alla sovrapposizione di incrostazioni calcaree, fu sentita hi necessità di altri provvedimenti, i quali furono presi sotto Gregorio XIII, nel cui pontificato fu aperto un altro emissario, in sostituzione del primo ed alquanto più depresso. Un terzo, ancora più depresso, lu sostituito sotto Paolo III, e come quello tolse la denominazione di Gregoriano, cosi questo fu detto Paolino e di ambicìue esistono tracce presso la stazione ferroviaria delle Marmore.
   Filialmente, nel 1600, Clemente Vili fece riaprire il canale di Curio Dentato, abbassandone il t'ondo per metri 5, dandogli la forma e la disposi/ione clic ha attualmente, cioè quella di un canale a pareti verticali, allo ni. 14, largo no, 16, scavato nella roccia spugnosa, con pendenza uniforme di in. 0.00111 per metro, nel quale le acque del Velino scorrono con una velocità superiore ai inetri 2 per minuto secondo.
   Oneste modificazioni di ubicazione e di alti-nietria doll'emissario furono cagione di continue discordie e dì litigi, tra Terni e Mieti massimamente, ed a comporre le differenze non giovarono talvolta né decreti di sovrani né brevi di pontefici. I Reatini, ai quali premeva il migliore bonilìca-nientodclla loro valle, tenevano elicsi costruissero