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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   31 -4 Parie Terza — Italia Centrale
   Bernardino da Siena, Maria Annunciala, Sant'Antonino. Queste pitture pare debbano attribuirsi al Rainaldi da Calvi.
   Nel chiostro, le colonne ed il pozzo rammentano l'antica costruzione.
   Palazzo dei Ducili Cesi. — lì una grandiosa e bella fabbrica, edificata sullo scorcio del XVI secolo. La facciata, eli'è la sola parte finita, presenta tre piani, ed i lati, sporgenti a guisa di torrioni, seguono l'istesso andamento architettonico della facciata.
   Nell'interno è una bella corte con due ordini di loggiati, ove sono collocate alcune iscrizioni romane, provenienti dalle rovine dell'antica Carsii Ine. Nel quartiere terreno amiuiransi sei volte dipinte dagli Zuccnri. Nel piano nobile trova usi un salone e cinque altre sale minori, decorate con sofììtti di legno intagliato, e nell'alto delle pareti da fascio, pure dipinto dagli Zuccari. In questo palazzo fu ospite Galileo Galilei, compagno negli studi al principe cardinale Federico Cesi, col quale iniziò l'Accademia dei Lincei.
   A mezzo chilometro da Acquasparta, verso sud-est, trovatisi gli avanzi di un solido ponte di età romana, costrutto a grandi massi di travertino.
   Esiste nel territorio del Comune una sorgente di acqua minerale, chiamata dello Amerino o di San Francesco, che deve la sua azione alla prevalenza della magnesia in essa contenuta, come rilevasi da un'analisi fattane nel 1840 dal prof. Andrea Cozzi. Vi sono banchi di lignite, dei quali finora non si trasse partito.
   Le industrie locali sono la fabbricazione delle stoviglie e quella dei laterizi. Il suolo produce grano, vino, olio e pascoli abbondanti. Rinomati sono i mercati che vi si tengono nel giovedì di ciascuna settimana; ma specialmente quelli invernali, dal primo giovedì di novembre, al primo giovedì dopo carnevale.
   Coli, elett. Terni — Dioc. Todi e Spoleto — P2 e T. locali, Str. ferr. a Terni.
   Arrone (2202 ab.). — La terra trovasi nella Valnerina, a 11 chilometri da Terni; ha pochi fabbricati, e vuoisi originata dall'antica e nobile famiglia Arreni eli Spoleto. Tra gli edilizi meritano ricordo :
   con tre navate, a capo delle quali sono tre absidi. A sinistra è il fonte battesimale, scolpito in pietra calcare con ornati e figure di barocco stile; lavoro del 1500.
   Nave, sinistra, al secondo altare: tela ad olio, con Gesù in gloria e Santi, scuola di Gherardo da Rieti. — Nave destra, all'altare: tela con rappresentanza della Vergine del Iiosario, cori i Quindici Misteri, opera della stessa scuola.
   Sopra l'altare dell'abside sono pregevoli terracotte a vernice vitrea, del X\I secolo, rappresentanti Dio benedicente, tra Angeli; in basso, un tronco di quercia, sul quale siede Maria col divìn Figlio e lateralmente sono due Santi. L'abside deila nave di centro è decorata di affreschi, e vi si legge: Vincenlins de Sancto Gcmrniano et Jvannes de Spoleto facicbant. Rappresentano 1 Incontro di Moria con Sant'Anna, lo Sposalizio della Vergine, la Fuga in Egitto, la Disputa coi dottori, e nel scmivolto, VIncoronazione di Maria, imitazione del celebre affresco del Lippi, nei duomo di Spoleto.
   Nell'abside della nave destra sono sei Istorie della vita di Gesù, eseguile da scolari Zuccari.
   Nella mezzavòlla, Dio benedicente, eseguito su cartoni dello Spagna; nella parete inferiore sono pitture rappresentami YAsswita e varii Santi e Personaggi, lavoro di Jacopo Siciliano, eseguito nel 1544.
   Cappella di Santa Maria della Quercia, nella cui sacrestia conservasi una bella tavola a tempra, rappresentante lo Sposalizio della Vergine, opera che ricorda la scuola del Perugino.
   Chiesa di San Giovanni Evangelista. — Nella facciata è la porta con modanature architettoniche nell'architrave e sopra è una elegante finestra circolare; l'ima e l'altra in pietra calcare, rossa, eseguite sulla fine del XIV secolo.
   L'interno c ad una sola navata, coperta da travatura; l'abside è di forma poligonale, scniide-cagona, con vòlta a vele, terminate da costoloni. Nelle pareti furono dipinte in affresco varie pitture, le più antiche delle quali datario dal 1480.
   Oggi rimangono le seguenti : nel fascione dell'arco, gli Evangelisti, e nel centro l'emblema del Battista. Sollo l'arco, a sinistra, Maria in seggio, con Gesù.
   Negli archi delle vele e corrispondenti pareti : Sant'Agostino, la Predica di San Giovanni, San Gregorio, San Giovanni condannato da Erode, San Gerolamo, la Decollazione di San Giovanni, lìio benedicente, il Crocifisso, la Cena di Erode. Sopra l'unico altare è un trittico, a tempra, con la Vergine, Gesù, Sant'Antonio abate, San Giovanni: opera pregevole, recante la data MCCCCLXXVII.
   Chiesa arcipretale di Santa Ilaria. — Fu co-slruita nel XV secolo, tutta a pietra lavorata, ma subì varii cattivi restauri. E di forma basilicale,
   degli