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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   .Mandamenti e Comuni del Circondario di Terni
   3-29
   avremo ora da occuparci, lllasco e Oarcia furono uccisi in Piedilueo e papa Urbano V ne fece aspra e sanguinosa vendetta. I due Spagnuoli ebbero sepoltura nella basilica di San Francesco, in Assisi. In questi rocca sottri dura prigionia anche Corrado Trinci, signore di Foligno.
   Altri edilizi notevoli di Piedilueo sono:
   (.Illesa di San Francesco. — (.reJesi edificata da un imitatore della scuola di Giotto. La chiesa Ita due soli lati esterni, quello di sud non compiuto, l'altro di ovest clic ha tre linestroni semplici ma eleganti, e, in basso, due ingressi. Il principale è ornato dì bassorilievi e presso il listello esterno sono scolpiti emblemi di pesca e l'emblema del Ballista, e sotto leggesi: SICCCXXXCIII. . Peltm Damim. de Asisio me fecit.
   L'interno fu rimodernato nel XVI secolo. L'abside è antica, con vòlta a cinque vele, in ognuna delle quali è dipinta una nicchia contenente figure di Santi, opere di scuola perugina del XVI secolo. Nel primo altare della parete sinistra è un affresco raffigurante una nicchia,
   nella quale vedesi dipinta Maria in Irono, con Gesù e dueAm/iw/i che spargono fiati, ai lati sono Sani'Antonio da Padova e San Giuseppe, opera che ricorda la maniera del l'inturiecliio. Vi eseguala la data 151-1. Nel centro dell'abside, entro armadio, conservasi uri Crocifìsso scolpito in legno, opera del XV secolo.
   (diiesa di Sanla Ilaria — Fu eretta nel XV secolo e rimodernata nel successivo. La tavola ad olio, all'aitar maggiore, rappresentante l'As-.si/a/u e gli Apostoli innanzi olla tomba della Vergine, ricorda la maniera della scuola ili Raffaello. Ai lati sono due altre tavole, con due Profeti, della stessa scuola. Nel pavimento della chiesa è una lapide con figura eseguita a graffilo.
   Ciò che rende notevole Piedilueo è la sua amena posizione e l'incantevole paesaggio che lo circonda e che lo rende uno dei soggiorni più deliziosi dell'Umbria. Il Iago, che lambisce il paese e i verdi colli circostanti, è di forma irregolare e misura in. 3000 circa di lunghezza, in. 500 di larghezza e ni. 10,805 di periferia. E frequentato da piccole barche peschereccie ed alimenta squisite trote. La direzione delle acque ò da est ad ovest, verso l'emissario che sbocca nel Velino, a circa 3 chilometri prima della grande cascata delle Marniere.
   Di fronte al paese, a piò del monte di Caperno, che forma quasi una penisola nel piccolo lago, attrae i visitatori il fenomeno di un'eco perfettissima, la quale dopo 1 minuti secondi ripete dalle undici alle venti sillabe. Seguendo la forinola di Gregory il giro della voce, dal centro fonico a quello fonocantico, e la sua ripercussione al fonico, impiega quattro secondi e mezzo.
   Il territorio è fertile di olio, vino, ghiande e pascoli Le antiche insenature del lago, ora interrate, sono torbose. Rinomatissimi sono i grani di Piedilueo e dell'altipiano reatino in generale, dei quali si fa grande esportazione all'estero.
   Coli, elett. Rieti — Dioc. Terni — P1 a Terni, T. e Str. ferr locali
   Polino (198 ab.). — Piccolo villaggio situato in posizione elevata, nell'estremità orientale del inandamento; il suo territorio confina: a nord col circondario di Spoleto, a sud col circondario di Rieti, ad oriente con la provincia di Aquila.
   I prodotti consistono in cereali, % ino, castagne, legna e carbone. Alcuni autori parlano altresì di cave dì marino, di una miniera di ferro ed anche di mia miniera argentifera, ed il Calindri rammenta che l'argento dì questa miniera servì di saggio per coniare, nel 1762, una medaglia di Clemente XIII. Però liei tempi moderni non consta di lavori fatti per tali minerali.
   Coli, elett. Rieti — Dioc. Spoleto — P* ad Arrone, T. e Str. ferr. a Terni,
   San Gemini (2303 ab.). — Cenni storici. Il paese vuoisi originato dall'antica Car-sulne, città umbra, situata sulla v ia Flaminia, tra Me vaniti e Narnia (Sthau., v, p. 227), dalla quale ultima città (listava, secondo scrive Tacito, circa 10 miglia. Il medesimo scrittore riporta che Carsulae fu occupata dai generali delle milizie di Vespasiano, allorché per la Flaminia si avanzavano verso Roma, mentre i Vitelliam avevano posto campo a Narni (Hist., ni, 00). Strabene e Plinio scrissero che era municipio di