Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Perugia', Gustavo Strafforello

   

Pagina (325/360)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (325/360)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Mandamenti e Comuni ilei Circondario di Spoleto 321
   Chiesa di San Francesco. — L'abside e la facciata ricordano il XV secolo. L'ingresso è decorato di una elegante e fina decorazione scolpita in pietra. L'interno è ad una sola nave, con grandi archi acuti a sostegno della copertura. L'abside, di forma semidecagona, ha cinque vele, munite di costoloni clic posano su pilastri con bei capitelli. Presso il presbiterio è un Crocifìsso, scolpito in legno, nel XVI secolo. Nella sacrestia ò un'altra scultura in legno, rappresentante San
   Sebastiano, lavoro di abile maestro, della fine del XV secolo.
   Oratorio di San Carlo. — Nella parete sinistra è una nicchia con affresco della Vergine con Gesù, Santo Stefano, San Giovanni Battista, Sani'Ansano, San Bernardino: opera di scuola umbra, del XV secolo. Nella parete principale è un'edicola, tricuspidale, ornata di affreschi della Vergine iti Irono, con Gesù, Santa Caterina, Sunta Lucia, pittura pure di scuola umbra, di detto secolo.
   A non grande distanza dal paese rimangono alcuni avanzi dell'antica Carsulae, e sono: un tratto, lastricato con pietre poligonali, della via Flaminia che da Narni conduceva a Città Martana,nel Tudertino. A nord rimane un grandioso arco, del quale oggi non resta che l'ossatura, formata di grossi blocchi di calcare. Pare fosse una delle porte della città, quantunque varii scrittori l'abbiano creduto uu arco onorario eretto all'imperatore Trajano (fig. 119). Al di là dell'arco, a sinistra, è il nucleo di un grandioso monumento sepolcrale, di forma circolare.
   Nel centro dell'area della città, verso est, sono le tracce di altra antica strada e vicino vedonsi sparsi nel suolo pezzetti di pavimenti a mosaico. Notevoli sono pure i resti dell'anfiteatro, di un acquedotto e varii ruderi di sostruzioni. La chiesetta di San Damiano, dalla quale oggi l'arco toglie la denominazione, fu edificata
   su antichi ruderi e racchiude avanzi di statue e di iscrizioni della buona epoca romana. Nel lato ovest della Flaminia sono altri avanzi di costruzioni private; il basamento e la cella di un tempio, basi di statue. In tutta la località poi emergono dal suolo e sono disseminati antichi avanzi e frammenti architettonici, statuarii e di iscrizioni.
   Notevoli, presso San Gemini, sono anche i resti della chiesa abbaziale di San Nicolò. Pare rimonti alla seconda metà del XIII secolo; ma tranne l'abside, il resto della chiesa fu rimodernato. L'ingresso conserva degli ornamenti scolpiti in marmo, ed è curioso l'osservare l'innesto dell'arte pagana con la nascente arte cristiana. L'interno era in origine diviso a tre navi, ridotte poi a due sole. I capitelli, bizzarramente scolpiti, variano gli uni dagli altri. L'abside è di forma rettangolare e vi si vede, nel centro,
   un affresco della Vergine in seggio, con Gesù, ed in basso leggesi :.....opera magistro
   Rogerio tutertino... anno domini MCCLXXXX V.
   Fig. 119. — San Gemini: Arco di San Damiano (da fotografìa Angelici).
   12G — I.a Patria, voi. III.