31 -4 Parie Terza — Italia Centrale
La sede vescovile fu stabilita in Amelia sino dalla metà del secolo IV e sotto papà Gregorio II la città, assolta dall'obbedienza a Leone Isaurico, fu assoggettata alla Chiesa romana. Luitprando, re dei Longobardi, se ne impadronì nel 731, e quantunque costretto a ritirare le sue genti dallo Stato della Chiesa ed a rifugiarsi a Pavia, pure ritenne il possesso di Amelia e di altre città umbre. Ma il pontefice San Zaccaria tutto ricuperò alla Chiesa.
11 Borgia (Menu di Benevento) scrive che Leone IV fortificò Amelia ed Orte contro le invasioni dei Saraceni. Nella rocca di questa città Urbano VI rinchiuse il cardinale Tommaso Orsini, in pena di avere eccitato una sedizione in Viterbo, contro il nuovo legato pontificio ; però, ad istanza di alcuni principi, venne poi l'Orsini rimesso in libertà.
Nel 147G, in seguito a fiera pestilenza, sì ricoverò in Amelia il papa Sisto IV, accompagnato da sei cardinali e fu ospite della nobile famiglia dei Girablini, la quale, 111 memoria dell'avvenimento, fece porre un'iscrizione coni memorati va nella facciata del proprio palazzo. Nel 150) Antonniaria Oraziani, vescovo amerino, celebrò in Amelia
un Sinodo, in cui, tra le altre cose, si riprovarono le feste carnevalesche.
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La città, come dicemmo, sorge sul pendìo di un colle, con un dislivello di 75 metri, tra la valle del Tevere e quella della Nera, in bella posizione, e conta numerosi e belli edilìzi, vie buone e ben disposte. Della città primitiva conservansi ancora, e destano l'ammirazione dei forestieri, le
Mnrt Umbre. — Possono considerarsi Ira le più perfette c conservate costruzioni di tal genere. Basano su di uno strato tufaceo, e là dove esse mancano, difendeva la città una ripida scogliera, inaccessibile. L'arce o l'acropoli presenta anche oggi, in molti punti, la roccia tagliata a picco, per renderla più forte ed inespugnabile. Le mura sono costruite con blocchi di pietra calcare, compatta, romboedrici, lisci nella fronte ed accuratamente connessi, evitando le perpendicolari al piano, mentre sono rarissime le orizzontali. La grossezza è di in. 3.50 e lo spessore ne è sempre dato da tre massi. Le fondazioni ele-vansi per oltre in. 2 e sporgono dalle mura per circa ni. 0.15. L'attuale elevazione raggiunge sino i 9 e 10 metri di altezza. Due sembra che fossero le porte che aprivansi in questo recinto fortificato (1).
Opere di olà romana. — Sotto la piazza, ove corrisponde una parte del palazzo Municipale, esiste una grandiosa piscina o conserva d'acqua, composta di dieci vasti ambienti comunicanti tra loro; h simile, nella costruzione, alla conserva di Todi. Sembra che l'attuale piazza corrisponda all'area dell'antico Foro Amerino. Nella via di Muro rollo rimangono avanzi di opera reticolata. Nella via Pomponia sono altri avanzi di opera reticolata e resti di due pilastri. Nella via Porcelli è un nucleo di edifizio con attacchi che indicano la distribuzione di varii ambienti, forse destinati ad uso termale. Avanzi di mosaici esi-
stono nel palazzo Ferratini, nell'annesso orto, e in varii altri luoghi dell'abitato, come pure all'esterno.
Chiesa Cattedrale. — L'antica chiesa fu distrutta da un incendio e la nuova fu costruita nel 1040 e presenta, ali interno, una navata e dieci cappelle. Nella prima, a sinistra, è il monumento sepolcrale del vescovo Geraldini, morto nel 1477. Nella terza è una tela ad olio, rappresentante Santa Minorila in allo di preghiera, buona opera del XVI secolo. Nella grande cappella della crocerà sinistra, è un notevole altare marmoreo, con una tavola a tempra rappresentante la Vergine circondala da angeli, pittura del XV secolo. Alle pareti sono due tele ad olio, in una delle quali t dipinta l'Annunciazione, nell'altra il Presepio, opere di un artista fiammingo. L'abside contiene tre quadri, rappresentanti un Miracolo, il 31artiriu di Santa Firmino. ed il Martirio di Santa Olimpiade. A destra dell'abside, nella cappella dei Santi Apostoli, c una tela rappresentante VUltima cena dì Gesù, copia dell'Ansiglioni. Nella terza cappella, a destra, è un'altra tela, con la Vergine seduta, con Gesù, Angeli e Santi, firmata Opus Marc. Ani. Viraggi Senen. MDCXXXUU. La quarta cappella Ini un arco di ingresso di scelto gusto architettonico, che immette ad altre due cappelle secondarie, nella sinistra delle, quali è una tavola ad olio, rappresentante l'Ultima cena di Grislu, opera del XVI secolo. La tela nella cappella centrale è
(1) Su questi avanzi delle mura veggasi anche lo scritto Le mura di Amelia, pubblicalo da L Luzi e dedicato al vescovo di Amelia mons. Vincenzo Veneri (Amelia, l'etrignani lb'J4).