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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza — Italia Centrale
   Innanzi di giungere a questo convento, veg-gonsi varii avanzi di costruzioni romane, forse tracce di una villa.
   Chiesa di San Giacomo. — Dista 5 chilometri da Amelia, verso nord-est. Vi si conservano due quadri di scuola romana del XVII secolo, rappresentanti la Vergine coi Gesù e Stilili.
   Chiesa di San Giovanni lìallisla. — L'ingresso l'i decorato riccamente in pietra, lavoro dell'armo
   1409. Nell'aitar maggiore è una tavola a tempra, di scuola perugina, in cui «osi Mariti co^Cesù, in trono e varii Santi. La tela con lo Sposalizio della Vergine, esistente nel primo altare, alla parete destra, ricorda la maniera di Guido Reni. Nella sacrestia è uria croce parrocchiale di rame, cesellata, eseguila nel XV secolo. Vi si conserva pure un libro corale, miniato, buon lavoro del 1400.
   11 territorio di Amelia è essenzialmente in collina e produce vini assai pregiati, olio e frutta varie, tra le quali primeggiano le prugne ed i fichi.
   Uomini illustri. — Nacquero in Amelia: Sesto Roscio, detto appunto Amerino, reso celebre dall'orazione di Cicerone, colla quale il grande oratore difeselo dalla calunnisi di aver ucciso il proprio genitore; Angelo Giraldim, vescovo di Sessa e di Camerino, datario di Pio II, che voi e vaio innalzare al cardinalato e lo nominò poi capitano generale di 00,000 Crociati per la famosa crociata navale contro il Turco; Antonio Giral-dini, coronato dai concittadini colla corona poetica di alloro; Alessandro Girahlini, spedito da Leone X, quale primo vescovo, in America, ove morì nel 1521; Antoninaria Oraziani, segretario (lei cardinale veneto Coiinnendone, porporato di Pio IV, legato presso diversi princìpi, di raro talento e di eloquenza straordinaria: la sua vita fn scritta in latino e pubblicata a Parigi nel 16G9 e tradotta poi in francese dal Flechier nel 1G71; Bartolomeo Ferratini, giureconsulto di fama e poi vescovo della sua patria, creato cardinale da Urbano Vili.
   Illustri guerrieri, dotti e magistrati uscirono poi dalle nobili ed antiche famiglie dei Cansacchi e Pctrignani.
   Bibliografia. — Di Amelia trattarono: Consoli, Amelia città delio Stato Pontificio nell' Umbria. — Orlandi, Notizie delle città d'Italia. — Moroni, Dizionario di erudizione, ecc., voi. Il, p. 3 sepp.; voi. lxix, p. 45 segy. — Nella biblioteca Vaticana conservasi una Storia ameriita, manoscritta, dello Jacovacci.
   Colf elett. Terni — Dioc. Amelia — P2 e T. locali, Str. ferr. a Narni.
   Alviano (88S ab.). — Cenni storici. È opinione connine che fosse originariamente un feudo o castello della nobile famiglia Alviano, dalla quale prese poi il nome il paese che si andò formando attorno al castello, e che pare fosse fondato da un abate Alviano. fratello del celebre condottiero Bartolomeo. Ed Al Diana fu pure detta la contrada vicina e quel corso d'acqua che l'attraversa e che sbocca nel Tevere. Diedero gran nome ad Alviano i menzionati fratelli ; ma specialmente il condottiero, prode ed illustre capitano, vincitore, a Bracciano, delle milizie del Borgia e degli Svizzeri a Mal ignano, nel 1515, unitamente a Francesco I re di Francia. Il Marchesi crede la famiglia d!Alviano originata da baroni romani, discendenti dai Borboni marchesi di Sorbello. Bartolomeo fu capitano agli stipendi dell'Aragonese in Napoli, poi della Repubblica di Venezia, rendendosi celebre per le guerre di Trieste e ili Cadore. Morì nella battaglia dei Veneziani contro Giulio II ed i Francesi, a Chiara d'Adda. Luigi XII di Francia, mosso dalla rinomanza delle sue prodezze, volle vederne il cadavere e fe,cegli dare sepoltura con onori ed esequie da sovrano. Paolo II, nel 1404, riunì al dominio della Chiesa Alviano, togliendo il paese al ribelle conte Everso di Anguillara, che erasene impadronito colla forza. Paolo III incorporò poi Alviano al ducato di Castro, che aveva costituito in favore del nipote Pier Luigi Farnese.
   Il paese, situato su di un colle (257 ni.), a 4 chilometri dalla sponda sinistra del Tevere, componesi di mediocri fabbricati. 11 suo territorio è parte in pianura, parto in collina ed è fertile di cereali, olio e vino.
   Coli, elett. Terni — Dioc. Amelia — P2 a Luciano in Teverina, T. e Str. ferr, locali.