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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   21)0
   l'arte Terza — Italia Centrale
   e principali centri dell'Umbria (Stiìab., v, p. 227; Ptol., ni, 1, § 54). Probabilmente la sua prosperità derivò dalla sua posizione sulla via consolare Flaminia e dalla straordinaria fertilità delle circostanti campagne e specialmente della valle bagnata dalla N'era.
   Nelle guerre civili tra Vespasiano e Vitellio, Narnia ebbe una parte importante, essendo stata occupata dai Vitelliani, come luogo assai forte e munito (Tac., Hist., m, 5S-G3, G7, 78).
   La posizione della città, a cavaliere e dominante la Flaminia, fu anche cagione che Narni a avesse urta certa importanza durante le guerre di Belisario e di Narsete contro i Goti (Procop., Bel. Gol., ì, 1G, 17; n, 11; ìv, 33).
   Vittore (Epit., 11) dice che l'imperatore Nerva fosse nato a Narnia e rammenta lo stupendo ponte fatto da Augusto e del quale dovremo, a suo luogo, occuparci. La città appartenne alla tribù l'apiria, come i monumenti epigrafici ne fanno fede.
   Vani scrittori alludono alla pittoresca posizione della città, su alto colle, da varie parti scosceso e circondato dalla Nera. Rammentano anche i verdi boschi circostanti alla città stessa, ed un quadro bello e vero ne fa Claudiana (De VI Cons. Iloti., 515, 519. Veggansi anche Sil. Ital., \nu, 458; Mart., vii, 93; Procop., B. G., i, 17). La via Flaminia giungeva al colle sul quale è la città, passando sul magnifico ponte di Augusto, al quale allude pure Marziale (vii, 93, 8), dicendo che formava, ai suoi dì, l'orgoglio e l'ammirazione di quei luoghi.
   11 Cristianesimo cominciò in Narni per opera di San Feliciano, vescovo di Foligno, e specialmente di San Giovenale, africano di Cartagine, nell'anno 368 o 369 secondo altri scrittori, e S. Giovenale fu dal papa Damaso 1 dichiarato primo vescovo di Narni. Gli successe Massimo, il quale diè onorevole sepoltura, nella cattedrale, al suo predecessore, e mori nel 41G. Seguì, nel 426, Pancrazio I, indi Ercole e Pasquale II. Celebre fu il vescovo San Cassio, che riunì sotto di sé anche l'Episcopato di Terni. Al suo tempo Totila, re dei Goti, diè guasto e saccheggiò Narni e Terni. Fu uomo di grande ingegno, religiosissimo, che la città, grata per tanti benefizi ricevuti, dichiarò suo avvocato e patrono.
   Nel pontificato di Gregorio II Narni, che faceva parte del ducato romano, si sottopose, dopo il 726, al dominio dei papi, allorché il detto ducato si diè alla Chiesa romana. Luitprando, re dei Longobardi, occupò Narni; ma il pontefice San Zaccaria ne ottenne la restituzione, con tutto il territorio, nel 741. Astolfo, re dei Longobardi, occupò aneh'egli varii domimi della Chiesa, compreso Narni; ma dovette restituirli, costrettovi dai re Pillino, al quale erasi rivolto papa Stefano III. Nel 958 Narni formava un castaldato longobardo, come quello vicino di Rieti. Corrado offrì omaggio e un censo su alcuni luoghi della Chiesa ch'ei teneva ; ma avendolo papa Innocenzo III ricusato, Corrado fu costretto a restituire tutto e giurò in Narni, in presenza del legato pontificio, dei baroni e del popolo, obbedienza al pontefice, al quale restituì le città da Ini abusivamente tenute. A queste Innocenzo confermò le prerogative e solo contro Narni fu costretto mandare un corpo di milizie, per essersi quegli abitanti impadroniti di Otricoli, nonostante tutte le esortazioni, le niinaccie e la scomunica. La guerra ebbe termine con la restituzione delle fortezze, con un'imposta di 400 lire per le mura, con 1000 lire d'ammenda e con una nuova prestazione di fede e di omaggio ad Innocenzo III. Divenuto sospetto il soggiorno di Corrado nel ducato, gli fu imposto di tornare in Germania e partitosi Corrado, il papa potè visitare il ducato di Spoleto con ragguardevole corteggio.
   Nel 1216 era podestà di Narni il nobile romano Pietro Anuibaldi, cognato dello stesso Innocenzo III. Nel 1242 i cittadini di Narni, al pari (lei Perugini, mediante apposito istrumento, giurarono fedeltà al popolo romano. Narni, con Terni ed Assisi, si diè agli Orsini nell'anno 1373. Bonifacio IX, il 17 ottobre 1392 partì da Roma per Perugia, passando per Narni e ritornando a Roma l'anno seguente, si fermò nuovamente in