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I il ri e Ti'i/.a Italia ^jmhatu
Iraaui u<,jufSiu alcune inizia iti delie lui» irróttomi listava jiwciò trovar la diiu\B per romiircnikalc e il praMania cinugralico smvlihu.s&te risolili.
Sfortunatamente la lingua di lisca <¦ anrnra ini mistero, e, ìiuiuistonle parerchie iscrizioni liiiinmii fra cui l'iscrizione perugina di ili lince, ugni lenlalivu d'inlci prelazione è riuscito vanii sinura. I n licnsi lì ssa I o I alfabeto, furono stabiliti alenili fenomeni Ionici, si conoscami ilei l'adirali e ilei iinuii jiccsuiiali, si leggono air/i le is-eriziujii, ma, quanto a cmiiprcifijerle, gii Etruscologi noir vanno inutili) d'accordo. Gli scarsi risultali positivi l'ni'ono l'accolli dal Moller Drike(l). l'er lacere ilei leutillivi inni le [ilici e pili disparali d'inlerprelazioni a base dì cellico, dell'ebraici), dello slavo, ecc.. basii citar qui i nomi delle principali autorità linguistici» die si sono accinte in questi ultimi Insti i a risolvere l'ardilo problema. Ma mentre il Corssen (1) si è sforzalo a dimostrare die l'elrusco è una lingua italica aitine airnniliro, all'osco e al latino, il Decke e il l'alili, d'accordo per mi nioincnln nelle loro lilruskischc. I orschuntjcn unii Sludic.n, hanno professato opinioni all'alto diverse. Quindi è die oggi per il rispetto linguistico si e apparecchialo il terreno, ma -i e ancora lunlani dalli......ta.
Senza tentare di esporre luffe le varie ipotesi che furono messe ina ni/i e le derivazioni die furono trovate per questo pòpolo cosi interessante, sarà necessario passare a rassegna le più importanti fra esse.
L'upiiiionc ammessa generalmente nei tempi antichi attribuisce agli Etruschi un origini- lidia. autorità più antica è quella ili Erodoto il quale riferisce codesta opinione secondo la tradizione cli'ei ricevette dai Udii.
Questa tradizione (frammisto a molti particolari favolosi e feggendarii) diceva in sostanza che certo Ali, re ili Lidia, aveva due figliuoli, I idn e Tirscno, imo dei quali rimase nella Lidia a cui diede il nome ; l'altro, costretto da una granile carestia ad emigrare con la metà della popolazione della Lìdia, crasi stabilito da ultimo nel paese degli Umbri, dando al suo popolò il ninne di firsciii (IJ_).
Le interne improbabilità di questa narrazione sono patenti : le favole ond'ò fraiuiiiisla, del pai che 1 introduzione degli eroi eponimi (primi denominatori di una nazione) Lido e Tirscno, le conferiscono un l'olle caralterc mitico. Essa fu però accolta da parecchi altri scrittori greci e fu quasi universalmente ammessa dai liomaiii. Sfortunatamente noi non abbiamo modo di sapere se essa esistesse qual tradizione nazionale fra gii Etruschi stessi o se, come pare- più probabile, l'osse meramente adottata da essi nell'islessa guisa elicla leggenda di Enfia e della colonia troiana fu adottala dai Romani.
D'altra parte Ellanico di Mitileiie rappresentò i Tirreni dell Llruria «piali Magi di'ei descrisse, secondo il costume dei logografi, come emigranti direttamente dalla Tessalia in Italia, ove fondarono primamente la città di Spina, plesso le foci del Po, donile addentraronsi nelI* interno della penisola e stabilirono nella Tirrcnia.
Dionisio stesso (i, HO) l'unico autore di un periodo posteriore die rigetti la suddetta Iradiziritif lidia, rigetta ,indie la relazione d' I llanico e ilice clic gii Etruschi a dì suoi, erano pcrfellaiiieule distinti ila ogni altro popolo nel loro linguaggio del pari clic nei «istillili, nelle usanze e liei riti religiosi ; quindi inclina a considerarli quale mi popolo aborigeno od autoctono, vale a dire, i primi e più antichi abitatori.
Degli autori moderni parecchi hanno accollo la tradizione lidia quale nn fallo storico ed hanno cercalo avvalorarla additando analogie e rassomiglianze nei costumi, nei riti religiosi e ncirarrliitel-tura degli Etruschi con quelli dei Lidii e ili altre nazioni dell \sia .Minore (i).
Altri, pure rigellnndn questa tradizione ma aiiiinctlendo il curallere spiccataiiienle orientale di molle delle costumanze e delle istituzioni degli Etruschi, derivarmi!): questi dai Feiticii, dagli Egizii e da alire nazioni orientali: mentre il nostro Mirali (5) si acqueta nell'opinione di Dionisio che gli
(1) Op eìt., voi li, p. 238, ecc.
(2j Ucbtr,- àie Sprackc tìer Etmskvi- (1X71- 75).
(3) Eros-, i, ili'.
(4) 1 Tennis, Wtrurm, voi. i, p. IÌ7 ; Newmaa, llèyàl ll»ne, fi. 100.
(5) -rintichi popoli italiani, voi. I, c. 7, pp. 'J'J, 14ù, ecc.