L'Etrum antica
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Anzio, i quali pare fossero d'origine Tii rena o Pclasgica e. strettamente connessi a quelli ileUT.lruria meridionale, escrrilanli il medesimo mestiere. (I).
I pochi dati cronologici clic possediamo attestano che la potenza navale degli Etruschi fu di una durata ragguardevole. La prima distinta menzione storica di codesta potenza risale al 538 av C. in occasione dello stabilimento dei Foresi in Alalia od Aleria presso il fiume Tavignano in Corsica, quando i Tirreni e i Cartaginesi congiunsero le loro squadre per espellere 1 nuovi coloni, somministrando ciascuno 0(1 legni da guerra; e, quantunque sconfini nel coniliatliineuto navale che ne segni, raggiunsero però i! loro intento di costringere i Focesi ad abbandonare la Corsica (2).
Le loro spedizioni piratesche voglionsi però far risalire ad un periodo assai anteriore. Noi li troviamo impegnati in ostilità inarilinne eoi coloni greci di Lipara poco dopo la sua fondazione ; ed Eforo (3) addusse fin anco .1 timore dei pirati Tirreni come una delle cause clic trattennero per lungo tempo i Greci dallo stabilir coloni in Sicilia.
In nn periodo posteriore troviamo Vnassila despota di Reggio di Calabria (Ì9Ì-470uv. C.), che fortifica Scilla per impedire ai pinti Tirreni il passaggio dello stretto di .Messina (ì). Poco appresso la potenza marittima degli Etruschi ebbe un lieru colpo nella granile sconfitta data alla loro squadra unita a quella dei Cartaginesi, da .1 cron e siracusano, chiamato in aiuto dai Cnmàili nel 474 av. C., come cantò Pindaro nella prima delle Odi l'ilìe:
Tu fa, gran Dio, che ftljfin sue voglie ingorde Vedendo a Coma in faccia
Nel patrio suol raffreni L)' infrante navi e di nocchieri oppressi
Qneto il Fenicio, e cessi La lacrimosa traccia.
Lo strepitar de' torbidi t irreni, (Trai, dì G. Bob< hi).
L'unione in quest'occasione, del pari che nella suddetta spedizione contro Alalia, delle squadre etnische e cartaginesi pare dimostri che questi due popoli fossero stretti d'amicizia in generale; e da una notizia incidentale apprendiamo che couclunsero trattali per regolare la loro rispettiva navigazione e il commercio nel Mediterraneo (5), mentre essi consideravano evidentemente i Greci quali intrusi e nemici comuni.
Ma, dopo la predetta grande sconfina di Cu ina, noi più 11011 leggiamo d'imprese dirette da parte degli Etruschi contro le ulta greche la potenza crescente ili quelle Stabilite nella Sicilia le abilitò al contrario a prendere l'offensiva, e nel 453 av. C. 1 comandanti siracusani, Patio ed Apclle, spedili 1 punire le piraterie degli Etruschi, devastarono le coste dell 111 ni ria in un con quelle della Corsica e dell l iba, con una squadra di CU legni, impadronendosi di quest'ultima isola da cui asportarono un grande bottino (0).
Fu quindi evidentemente il sentiménto ostile ilei Tirreni contro Siracusa cheli trasse ad inviare un corpo ausiliario in appoggio degli Ateniesi 111 Sicilia nel i 11 av. C. (7). Trent'aimi dopo, nel 381 av. C., Dionisio di Siracusa fece una spedizione in persona sulla costa etnisca ove sbarcò nel territorio di Caere, saccheggiando il ricco tempio di Pirgi (8;.
La piansi degli Etnischi era allora assai menomata : i Galli li avevano espilisi dalle fertili pianure lungo le sponde del Po; i Sanniti avevano conquistato i loro stabilimenti nella Campania; e le citta deH'Etruria Centrale erano impegnate in un'ardua lolla conilo i Galli a nord, e i Domani a sud.
La presa di Veio per parie di qnesli ultimi nell anno medesimo della caduta di Melpum preuien-lovalo a nord degli \pennini ^ì'.lli av. C.) si può considerale come il iiioinenlo critico dell istoria
fi) Strab., v. p. 232.
(2) Erod., 1, 1UG, 107.
(3) Ap. Strab., vi, p. ito.
(i) Strab., vi, p. 257.
(5) Arist., /Vi/., Ili, 5.
(li) Dion., xi, 88.
(7) Tucio., vi, 89, 105 5 vii, 53.
(8) Uiod., xv, IL