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l'arte Terza — Italia Ce ni mio
etnisca. I Tirreni sono però sempre ricapitati dagl storici greci coinè, inviatili ausiliarii o mercenarii in aiuto dei Cartaginesi e di Agatoele sino al iJOÌ av. C. (I).
Durante il periodo della loro grandezza navale gli Klrasi-Ili pare fondassero colonie indi'isola di Corsica di esercitassero una specie di sovranità sopra di essa: quésta sovranità fu staliilila prolia-iKnteifte dopo la cacciata dei coloni Ecinni e noi troviamo l'isola sempre mentovala, quasi mi secolo •.lupo, 4r>:ì av. C., come dipendente dagli finiscili (2). Col declinare della loro potenza navale pare [lassasse in polere dei Cartaginesi.
Le prove clic gli Etruschi abbiano esteso stabilimenti consimili anebe all'isola di Sardegna sono ben lungi da essere soddisfacenti (3), E vero clic Strabene (v. pag. 22>) all'ernia i liiaraiiii'iile essere la Sardegna stata occupata dai Tirreni prima dell'arrivo di .loiati e dei figlinoli d Ercole ; ma è assai dubbio se delibasi attribuire un valore storico ad un'asserzione clic si riferisce ad un periodo cosi mitico, e noi non abbiamo milizia di colonie etnische o tu rene, propriamente delle, nell'isola.
1 tentativi fatti per provar l'esistenza di una popolazione etnisca in Sardegna dalle opere d'arie rinvenutevi, segnalamente dai curiosi ìnoiuiinenti archiletlonici detti Ymw//jì,saranno da noi discussi neH'introduz.ioiie all'isola di Sardegna.
2. GuEitHK k relazioni hEll* Etisuiìia con hiima — Qui la storia prende assai maggiore apparenza di cronologica e di autenticità : ma l'esame critico la diniosiia quasi ugualmente frani nicntaria ed incerta pei primi tic secoli che seguirono la fondazione di lioma.
Le tradizioni romane concorrono nel rappresentare lo Stato etnisco (vale a dire le. 12 città della Etmria propria) come già costituito e potente, al tempo della fondazione di Rotila ; né traivi ragione alnma di porre in dubbio codesto fatto, quantunque pare siano buone ragioni per siqqiurre eli esso non giunse alla sua maggior potenza se non in un periodo più tardo.
La situazione di Moina sulla frontiera immediata del Lizio e dell Elmria la pose nere, variamente in relazione con gli Etruschi lino dai periodi primissimi della sua esistenza, l'erciò noi Irovianio Romolo stesso, del pali che Tulio Ostilio, rappresentati come impegnali in guerre con Yeiu, lo Stato etrusco il cui territorio eonlinava immediatamente con quello della città nascente (i).
Che una parie della popolazione, di Roma stessa fosse di origine etnisca è attcstato da molle auliche tradizioni, quantunque il tempo e le circostanze del suo stabilimento siano mollo vari, inenle riferito.
Nell'istoria leggendaria di Roma noi troviamo tre pillili principali di contatto coli'Ltrnria : 1° Le tradizioni connesse con Cele \ibenna, capo etrusco, rappresentalo come ima specie ili (mèitflere o duce di una forza mercenaria indipendente, non magistrato principale nò generale di ah imo degli Stati Etruschi Rieesi conducesse con si1 un corpo ì aggnardevole di truppe etnische le quali slahilironsi sul Gel io (maiis Gaeliits) clic da lui avrebbe picso il nome (fi). Ma il periodo a cui ascrivevasi questa immigrazione era incertissimo, assegnandolo alenili al regno di 'larqninio Prisco; il che pare fosse conici imito dagli annali toscani cilati dall'imperatore Claudio (ti), altri invece facendolo risalire al tempo di Itmuolo. Tacito stesso considera lo stabilimento dei Toscani nel quartiere (die prese ila essi il nome ili Titsois Yieus, collie connesso con lo stesso evcnlo, quantunque Livio (il, 14) ed altri scrittori riferiscano ciò alla spedizione di l'orscna.
2° Le tradizioni che aecenn.nio allo stabilimeulu ili una dinastia etnisca in lioma sullo gli ultimi re, rappresentati nelle narrazioni circa i regni dei due Tarquìnii. Vuoisi osservare chi-Dionisio (ni, 09-52) allenila avere il primo Tarqninio stabilito la sua supremazia sulla iutiera Eirnria dopo una guerra di nove anni, evento di cui nò Livio uè Cicerone l'anno il benché menomo cenilo e che non si può accogliere come storicamente vero ; ma pare probabile clic il governo dei Taiquini.
(lj Ilioi)., xix, 100, ecc. (2) In., xi, SS.
(3j Moller, Oj>. cìt., voi. i, p, 183.
(4) Liv., i, 15, i>7, :«).
(5) Tao., Ann., iv, 05 ; VaRR., L. L-, V, 8, § 40; DlONIS., Il, 3G. (0) Drilli, Exc. ad Tua. Ann,, xi.