L'Etruria antica 1 *ì
in Itala coinciilcsse col periodo della maggior potenza di gli Finiscili e clic in quel tempo il loro dominio si estendesse, non solo sopra lìoma stessa, ma anche sopra una gran parte del Lazio (I).
Il .Miìller mollo plausibilmente considera il dominio ilei Tanpnnii ili liouia come rappreseu-(aule un periodo durante 1 quale la viltà di Tarquinia iveva stabilito il pro]>rio jtoti i c sulle altre città dell'Elruna del pari che su lìoma stessa (2). Al perìodo del dominio etrusco in lìoma furono attribuite, per tradizione universale, le grandi opere architettoniche della Cloaca Massima e del Campidoglio, che grandemente rassomigliavano a costruzioni consimili nelle città deH'Klrurìa.
3U Mquanti» più tardi s'iiicoiiira un'altra simile espansione della potenza elrusea, sotto Porseua redi Chiusi. \on v'ha forse parte dell istoria romana che porga segni cosi manifesti di falsificazione quanto le leggende che si riferiscono a codesto principe : furono però conservate anche tradizioni all'alto diverse, le quali poco lasciano a dubitare < liei conquistasse effettivamente lìoma ed estendesse il proprio dominio sopra una gran parte del Lazio, finché le sue conquiste furono arrestate ad \riiia mediante l amio dei Greci di Clima. Quest'ultimo l'alio, collocato da Dionisio (vii, fi) verso il SOG-av C. e derivato probabilissimamente dalle cronache Cuniane, si può accettare come storico.
Dalle brevi notizie precedenti si può razionalmente inferire che l'apogeo della potenza etnisca (pei quanto sì raccoglie dalle tradizioni romane) fu durante d secondo e terzo secolo della Citta, ovvero intorno il 620-500 av'« C.; risultato che consuona con quello risultante da altre fonti.
Élla osservare che, dopo la guerra con l'orsena, gli annali romani non fanno menzione di ostilità con gli Fluiscili per olire vent'anm e (pianilo ricominciano, nel 483 av. C., sono soltanto i Yeienti contro dei quali sono rivalle le armi della repubblica. Le guerrirciuole fra questi due Slati vicini furono ostinate, con interruzioni occasionali ed intervalli di riposo, per ini periodo di quasi 90 anni ebbero line con la presa di Veio per parte ili Camillo nel 390 av. C.
Per tulio questo intervallo noi non troviamo die le altre citlà di ll i li uria prestassero aiuta efficace ai Veienli : anclit quando i progressi delle armi romane minacciavano Veio ili distruzione, gli sforzi dei t'apenati e dei l'alisei per indurre le altre città della Lega I ti lisca a sposare la sua causa tornarono infruttuosi e, senirono sollanlo a trarre sopra di loro stessi la vernicila di limila.
La caduta di Veio fu il primo passo che segnò la decadenza della potenza degli Etruschi nei loro dominii cenlrnli o ucll'Htriiria propriamente della. Prima di quest'evento essi avevano già perduto la maggior parie dei loro possedimenti a nord degli Apenniui
Piana dello stesso periodo altresì i Sanniti avevano lor tolti» le pianure ubertose della Campania. Gli Etruschi del centro si trovavano ora minacciati dalla potenza crescente ili limila a sud ed esposti agli assalii formidabili dei Galli sulla loro frontiera selteiitriunale.
Fu probabilmente il pericolo che li minacciava da codesto lato die impedì alle loro citlà di accordarsi nella resistenza alle anni romane, le quali continuarono por conseguenza ad acquistare terreno udì Etruria meridionale. Caperei par cadesse iu potere ili lìoma poco dopo Veio; Riferii, sebhrnij non compii-lata, fu costretta a chieder pace; ì Piomani avi sano pollato le loro armi sino a Sull'i ed inizialo ostilità con la potente città dì lìolsena già prima dell invasione Ballasi (39<)av. C.).
Anche questa grande calamiti interruppe soltanto per breve tempo il loro progresso: noi li troviamo pochi anni dopo, non solo iu guerra contro gli Etnischi in vicinanza di Sulri e ili Kepi, ina fondatori anche ili colonie ni ambedue queste citlà che divennero per conseguenza una barriera conilo la potenza dell Etruria.
?Selle guerre successive stellerò a capo ora Tarquinia, ora liolsena ; ma nel 3M av. C. i Tarijui mali coneìiiuscro una tregua ili iO mini, la quale par fosse osservata ila ambedue le parti, e solo nel 311 trovasi fatta di bel nuovo menzione di una guerra etnisca.
L'anno seguente (310 av. C.) fu memorabile pel passaggio della foresta ¦mini»., barriera non inai superala in addietro dalle armi romane. In questa occasione l'intiera Confederazione Unisca pare prendesse realmente parie alla guerra : i Perugini, ì Cortonesi, gli Aretini conclusero una
(1) Niebl'hr, voi. i, )>)). 3S3-3S7.
(2) Op. cu., voi. i, pp- 118-122.