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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   L'Etruria antica
   15 *ì
   fortezza quasi inespugnabile di Volterra sfidò per quasi due anni le armi di Siila stesso (1). Quindi l'iutiero peso della vendetta di Siila piombò sopra I' Etruria ; e il modo onde la devastò durante la guerra, poi eolle confische e colle numerose colonie militari da lui stabilite in varie parti del paese, diedero il colpo di grazia alla nazionalità etnisca.
   Altri eventi cospirarono in rapida successione al medesimo risultato: i disi retti settentrionali dell'Etruria divennero— come vedremo a Fiesole — il quartiere generale dell'insurrezione di Catilina c conseguentemente ebbero a soffrire per la seconda volta le devastazioni della guerra civile ; Cesare e i Triumviri seguirono la politica di Siila fondando colonie militari per tutto il paese, finché non vi fu quasi alcuna città dell'Etruria il cui territorio non fosse per tal modo assegnato a nuove genti (2).
   La guerra civile di Perugia nel i l av. C., pare fosse strettamente connessa con questi mutamenti; la presa e distruzione di codesta città schiacciò l'ultimo sforzo degli Etruschi per far rivivere la loro nazionalità spirante (3).
   Ma non ostante tutte queste calamità rimase pur sempre un forte elemento della nativa razza etnisca. Il linguaggio non era andato intieramente in disuso sino ad un tardo periodo dell'Impero romano : molti monumenti ed opere d'arte esistenti appartengono alla medesima epoca : le iscrizioni attestano elicgli Etruschi, non solo conservarono un'organizzazione municipale, ma che le Quindecim Populi Nelruriue formavano sempre una specie di lega o confederazione — probabilmente però solo per fini sacri (4).
   Aniiuinistrativaineute l'Etruria costituiva la settima regione d'Italia, secondo la divisione d'Augusto : sotto Costantino fu unita in una provincia eollTliiibria, assetto che par sussistesse sino al 400 dell'era nostra in cui troviamo un Consiliaris l'ascine et Umbrìae (5). Una nuova distinzione occorre però sotto l'Impero romano inoltrato fra Tuscia suburbicaria e Tuscia annonaria, di cui l'ultima pare comprendesse la parte al nord dell'Arno : quindi l'espressione di Tuscia utraque in Cassio-doro (tì) e in Jornandes (1).
   Soltanto in un periodo assai posteriore fu stabilita la distinzione fra Toscana, nel senso moderno del termine, e le provineic adiacenti a lioma (inclusive Viterbo, lìolsena e Comete). L'origine di questa separazione pare appartenga al periodo del dominio Longobardo.
   VI. Costituzioue politica dell'Etruria. — Imperfetta qual'e la scienza intorno alla istoria, segnatamente interna, dell'Etruria, noi non possiamo meravigliarci che la nostra conoscenza del suo governo e delle sue istituzioni politiche sia incompletissima. Tutti gli antichi scrittori concorrono nel rappresentale gli Etruschi come formanti una confederazione di dodici città, ciascuna delle quali era uno Stato sovrano ed indipendente, non solo col diritto di self-government, ossia del governo proprio interno, ina anche con quello di rompere guerra e di conehiudcre pace per conto proprio.
   Costumavano, è vero, lenerc assemblee generali di deputati da tutte le città, analoghe a quelle dei Latini nel Lncus Fcrentinus e che radtinavansi per simil guisa in un santuario nazionale detto Fammi Yoìlumnac (che alcuni pongono a Viterbo, altri a Castel d'Asso e il Dennis a Montefiascone) ma il cui luogo non si può determinare con certezza.
   Codeste convocazioni regolari annuali pare fossero dapprima di un carattere religioso piuttostoehò polilieo; e l'elezione di un sommo sacerdote, o pontefice, per ufficiare in nome delle dodici città dell' Etruria (8), doveva riferirsi a queste annue solennità. Le quali divennero però l'occasione
   (1) Strab., v, p. 223; Cic., Pro Poscia, 7.
   (2) Lib. Colon., pp. 211-225; Zumct, De Coloniis, pp, 251-253, 303,
   (3) Pkoperz., il, 1, 29.
   (4) Orelu, Inscript., 96, 3149; Mììixer, Oj>. cit., voi. i, pp. 357, 358.
   (5) Nella Xotitia Dign., p. 63; Bòcking, ad loc., p. 430; Momsisen, Die lib. col., p. 207.
   (6) Var., iv, 14.
   (7) De liei. Gel., 60.
   (8) Liv., v, 1.