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l'arie Terza — Italia Centrale
usuale per deliberare sii tulle le materie politiche risginnlnnli il benessere connine della unzione etnisca ; ed olire queste assemblee regolal i non erano insilile le straordinarie liei medesimo luogo, se qualche emergenza straordinaria lo richiedeva (I). E però manifesto che le decisioni di mèsto congresso non erano considerate obbligatorie nei sìngoli Stali : questi agivano in modo allatto indipendente in molte occasioni; e noi non abbiamo prova che neppure in tempo di gueira vi fosse una suprema autorità stabilita e riconosciuta in Ittita la confederazione, quantunque ci avesse neccssa-i lamento ad essere qualche comandante in capo delle forze combinate.
Le città onde componevasi la lega dell' Etruria Centrale furono concordemente precisate nel numero 12 Livio (iv, 23, v, 33) ci dice espressamente che lo stesso numero di città era stabilito nel territorio a nord doll'Apeuinuo a imitazione della Lega-madre. Ma niun aulico scrittore ci ha tramandato una lista delle città componenti la Confederazione, ed e impossibile determinare con certezza quali fossero le 12 sovrane, essendovi un numero assai maggiore ili nomi i quali parrebbe avessero ugnai diritto a questa distinzione.
Quindi le liste proposte dai moderni scrittori variano grandemente: le città clic pare abbiano il diritto più incontrastabile ad esser comprese nel novero delle 12 sono: Tarrjumii, Veii, Voltimi, CJtmunfVoìatcrrac, Vcliihmiu, Penata, Cortona ei\ Arretitim ; a codeste si popone aggiungere probabilmente Caere e Falcrii: ma i diritti di Facsuìac, lìiiscìlac, Pisae e Volcì son quasi il ugnai valore,
Populonium — che sembra fosse Una città llorida e potente — e esclusa generalmente e considerata come semplice colonia ili Voìatcrrac; ma è certo che fu, in un dato periodo, uno Stato indipendente : il siinigliante può dirsi di Capenti, di Litui e di parecchie altre.
E iu vero probahile che, come nel caso della Lega \cbea, mentre il numero era sempre nianle-uuto, variassero i membri cosliluenti, di tempo in tempo, col sorgere e col cadere delle varie città (2).
Oltre le suddette noi ne troviamo parecchie altre le quah pare assumessero in varie occasioni una posizione indipendente ed agissero come Stati sovrani : la natura delle loro relazioni coi capi della Lega ci è ignota intieramente Ma l'esistenza della confederazione regolare era si pienamente riconosciuta che Ihwdccim FAruriac Popuh (i dodici popoli dell'I trui ia) era divelluta una designa /ione comune dell iutiera nazione etrusca, come i Trigkàa Papul't Latini (i trenta popoli Latini) della nazione latina.
Del governo interno e della costituzione delle varie città etnische poco più sappiamo se non che era essenzialmente aristocratica e che il corpo dominante — a somiglianza dei Patrizii in Doma nei primi tempi della città — avvalorava il suo potere politico per mezzo dell iutlueiiza sacerdotale, conservando nelle proprie, mani il possesso esclusivo di tutti i sacri uiiieii e l'adempimento delle numerose c complicate funzioni ilei rituale religioso. A quel che pare, codesto corpo aristocratico in ogni città è quello designato dagli scrittori romani col nome d. l'nnàpcs e sembra «he questi soli assistessero ai concili! generali della nazione (3).
11 significato esatto del termine Lvcumo — vocabolo etrusco eliti pare designasse certi membri di quest'ordine privilegiato— non può essere ora detenni nato. E non di rado fraulesn dagli srriltmi romani per un nome proprio, mentre altri In adoperano come equivalente a mobili in generale (1), ed altri ancora lo tengono come corrispondente a magistrato principale od anche a re (.>).
La genuina forma etnisca par fosse Laudane (ti), di clic Properzio (v, 1, 2'.)) adopera la forma Lucilio, trasformata modernamente in l.ucitmant
Oltre codesto corpo privilegiato, doveva esistere, almeno nelle città, una popolazione libera analoga ai Plebei di Doma, ma il cui poltre politico pare fosse limitatissimo, l.a mass» della popolazione rurale era composta ili servi (¦maì&àY) dlsceiitleùli probabilissimamente dai popoli conquistali,
(1) Liv., il, ti ecc.; Mììllek, O/i. cit. n, 1.
(2) Nicuuna, voi. i, pp, 118-121 ; Mììller, Op. cit., voi. i, pp. 344-345.
(3) Liv., n, 44, ecc.
(4) Censori no, 4, § 13 ; Val. Mass., De Nont., § 18.
(5) Serv., ad Aln., il, 278.
(G) Moller, Op. cit., voi. I, p. 3G3.