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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arie Terza — Italia Centrale
   Un altro ramo dell'arte ulte sembra fosse particolare agli Etruschi era quello degli specchi in bronzo scolpilo (detti erroneamente Pulente) di cui furono scoperte parecchie centinaia; e non vi può esser dubbio intorno alla loro natia manifattura etnisca per essere le iscrizioni clic vi si veggono uniformemente in caratteri etnischi (I).
   Nò meno valevano nella lavorazione ; le loro coppe in oro lavorato erano celebri
   fra i Greci anche nei loro giorni migliori e la bellezza delle loro rollane ed altre orerie ornamentali
   è sufficientemente attestala dagli esemplari esistenti, lo stesso dicasi delle applicazioni al bronzo dell'argento cesellato e dell'oro inciso.
   Altrettanto rinomate le Terrecollc etnische. Non erano esse ristrette a piccoli oggetti, come vasi od utensili domestici, ma comprendevano figure intiere e statue, molte delle quali di gran mole, con cui ornavano cosi l'interno come l'esterno dei loro tempii. Quindi quest'uso fu introdotto in Ilenia ove anche il tempio di Giove in Campidoglio era sormontato aulicamente da statue in terracotta di manifattura toscana (2).
   Strettamente connesso con questo ramo dell'arte era il vasellame degli Etruschi, nella manifattura del quale essi erano, senza alcun dubbio, valenti ; ma i soli lavori di tal fatta che si possano considerare di vera origine natia sono le porcellane rosse d'Arrctium (/lecito), le quali pare fossero mollo in uso ai tempi romani, e le nere di Glusium (Chiusi), ornale di figure in rilievo, molte delle quali di un carattere grottesco c fortemente orientale.
   1 vasi dipinti al contrario che furono rinvenuti in gran numero a Clusiuni, a Tarquiuii, e segnatamente, di questi ultimi tempi, a Vulci, quantunque noti comunemente sotto il nome di vasi Etruschi, portano lo stampo irrefragabile dell'origine greca (figg. 5-7). Ciò è provato dalla loro perfetta somiglianza e, in molti casi, anche identità con vasi consimili rinvenuti nella Campania, nel mezzodì d'Italia e in Sicilia, del pari che nella Grecia stessa; e dal fatto ch'essi rappresentano uniformemente soggetti desunti dalla mitologia o dalle eroiche leggende greche, e recano inscritti nomi e parole greche, del pari clic, in parecchi esemplari, nomi di artisti greci: ma, mentre ora è ammesso generalmente clic questo ramo dell'arte era un'importazione straniera, è sempre uu quesito controverso se i vasi stessi fossero di manifattura estera o fossero fatti in Etruria da artisti greci ivi stabiliti. L'ultima opinione fu sostenuta da Millingcn e Gerhard; la prima da Miiller, Buuseu, Kranier e Thicrscli (li).
   3. Della perizia degli Etruschi nella l'ilturn noi possiamo giudicare soltanto dagli esemplari che rimangono nei loro sepolcri, le pareti di molti dei quali, segnata inente a Tarquiuii, Caere e Clusium, son decorate di dipinti.
   1 quali sono di merito assai disuguale: alcuni di un disegno rozzissiuio e fantastici nel colorilo; altri attcstanti maggior progresso nell'arte, sebbene conservanti una rigidezza e formalità di carattere
   Fig. 5.
   Vaso rinvenuto in una tomba etrusca.
   (1) Gerhard, Ueber die Melallspiegel dcr Etrusker, Berlino 1838.
   (2) Cic., De dir., i, 10; I'lut., Popi, 13.
   (3) Miiller, Ardi. d. Kunst., §177; Kleine, Schriftcn, voi. il, pp. 09-2-708; Gerhard, Rapporto sui vasi volccnti negli Annali dell'Insili. Archeol., 1831 ; Bunsen, nei medesimi Annali det 1834; Mil-lingen, Oh the late Discoveries in Etruria, nelle Trans, of lloy. Soc. of Lit., ISSO e 1831; Kramer, llcbcr den Styl uud die llcrkunfl dcr bcmuhltcn Griechischcn Thongefàsscn (Berlino 1837) ; TiiieRSCU, Ucber die llcllcnischen bemahlten Vuscn, 1841; Abeken, ilittcl-Ilalien, pp. 2S9-300.
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