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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arie Terza — Italia Centrale
   4. Suhnpcnninì. — Le regioni a colline ai due lati dell'Apennino proprio, interrotte soltanto a ovest (la poche pianure (come quelle dell'Arilo, della campagna di Noma e della Campania) e. che si stendono ondulate sino al mare, sono comprese sotto il nome di Subupcnmni. Vi appartiene la catena littorale, della Toscana, conosciuta sotto il nome di mima melai li fera per la sua ricchezza in metalli, ed avente il suo plinto culminante indie Cornate di Cerfaleo a 10511 metri sul maro.
   I Suhapciinini dell Italia occidentale sono più volte interrotti da un'intiera serie di centri vulcanici allineati lungo il Mediterraneo.
   Tracciata per tal modo ni digrosso 1 ossatura, diremo cosi, degli Apennini passiamo ora ad una rapida descrizione particolare, memori che quei monti sono tutti nostri e non divisi come le Alpi fra vani popoli e ch'essi percorrono da cima a fondo la nostra bella e cara patria.
   111. Topografia degli Apennini. — 11 monte Ario! < la velia più orridenlalc; d monte Vesio, sprone di questo gruppo, forma a sud il primo giogo nella valle, dcll'Aroscia verso Attenga: a questo tengono dietro altri molti, tulli brevi e ripidi, lungo la riviera di ponente, dacché la catena principale, col monte Orso, monte Lingo (fra il Tanaro e le, sorgenti delia l'oruiida), monte Calvo, monte Setta, Montenotle (celebre per la prima vittoria di Pomparle, 12 api ile 1790), monto Fajalc, monte liegna, un secondo monte Calvo e, monte Hello (su cui sorge il celebre santuario della Madonna delia IÌHimlia), s'approssima assai al colle San Giacomo, circa '.I chilometri distante dal mare.
   Nel lato nord gli Apennini formano qui, sino a monte Lingo, con uno sprone di monte Cassino appartenente ancora alle Alpi marittime, l'alia valle del Tanaro e mandano poi a nord parecchi dolci pendii vignati che, formano le lunghe, valli della Moiinida, dell'Uri» e dell'Orba.
   Di là del Tanaro, in cui shoccano tutte, queste valli, giacciono i notevoli munii d'olire l'o, che ergonsi nella gran pianura padana separati dalle Alpi mediante il l'o e dagli Apennini mediante il lanari). Al colmo di Lecco, non lungi dalla Bocchetta, lo spartiacqua Apenniuico raggiunge il suo punto più settentrionale e di li serpeggia a est. Con ciò si allontana di bel nuovo dalla eosta che va a sud-est, e i suoi sproni meridionali acquistano in grandezza coinè l'intiera catena.
   II primo di codesti sproni, o rami, è il ripido monto calcare che porla Genova in fronte e le sue poderose fortilicazionisopra le, spalle; gli corrisponde a nord mi ramo più lungo, il quale, avviandosi verso Novi, forma le valli del Lfme e della Scrivia.
   Il monte Candelozzo, altro gruppo più grosso sopra Nervi, manda gin il suo braccio meridionale ramificato fra le valli del lìisagno e della Lavagna. Un ramo di questo braccio spingcsi allo e scosceso nel mare e forma la penisola di Portofino, su cui si orientano in lontananza i bastimenti vclcggianti da Livorno a Genova. Ma il braccio settentrionale del Candelozzo stendasi, fra le valli della Scrivia e della Trebbia, sino al Po; e più oltre ancora di questo fiume ergesi sul Lanifero il colle di San Colombano, visibile dal Duomo di Milano, rinomato pe'suoi petrefatti.
   Fra le sorgenti dello Starla e dell'Avolo corre a nord un braccio dal monte Penna, si divide in tre rami alle fonti della Nure : separa con l'occidentale monte Asci ci la sua valle da quella della Trebbia, col mediano monte Ceresolo la separa da quella del Ceno e corre finalmente col ramo orientale fra le, valli del Ceno e del Taro fino alla loro congiunzione. Codesti rami entrano già nel Parmigiano ; il mediano e celebre per la grande, nioltiplieilà dei petrefatti a Castell'Arquato, e per le sorgenti d'olio minerale e salse di Salsomaggiore.
   La catena centrale piega ora a sud-est, ed una poderosa propaggine di essa prolunga questa dilezione per parecchi chilometri lungo lanista, costringendo con ciò la Vara a trascorrere la prima valle longitudinale negli Apennini; con un ramo laterale forma la punta di Scstri Levante, e comprende il magnifico golfo della Spezia emergendo a ovest ancora quattro volte dal mare colle isole Palmari», 'fino, Tinello e negli scogli delle Formiche.
   Dopo l'avvallamento del celebre, passo Le. Cento Croci fra le valli della Vara e del Taro, ergesi di bel nuovo col monte Gottero, la cui vetta, alta 16:t0 metri, forma il confine fra la Liguria, Emilia e Toscana. Lsso manda giù verso sud-est imo sprone che separa per un bel tratto le valli detta Vira e della Magra, ed in cui monte Fonilo e monte. Cornnuglio formano nodi montani più piccoli Da monte Gottero la eresia principale dell'Apennino procede, l'ormando i confini fra la Toscana