Gli Apennini
I/Osm o Onori dei ilintorni di Lucca, Osaci, Oneri ud Osarotto del suburbio ili l'isa, erano anticamente lirarci del Sercliio, poi convelliti in canale di scolo.
Dell'.-lnio e de' suoi affluenti tratteremo per disteso nel compartimento ili Toscana.
La Cecina, scaturisce ad 812 metri dalla Cornata dì Gerfalco dal Poggio di Monitori, attraversa a Monte Scudaio il giogo della Glierardesra, poco lontano dal mare in cui si scarica al Forte di Cecina dopo un corso di 78 chilometri. Sino al 1813 non ebbe ponti ; in (piell'anno ne fu costruito uno per l'antica Via Amelia noi a o Emilia di Scanzo, nel 1833 un altro in pietra fra Querceto e Cello, e in seguito uno sospeso presso le saline di San Leopoldo.
La Corina scaturisce non lungi dalla Cecina sui moliti di Castelnuovo, e scaricasi in mare a est di Piombino dopo un corso di 13 chilometri.
DfU'Owftrone diremo in provincia di Grosseto.
L'Albegna nasce a monte Labro presso Iìoccalbegiia, tocca le. rovine di Saturnia, e dopo un corso di 50 chilometri va in mare a nord di Orbetello fra il proinouturiu di Talaiiionc e l'Argentaro.
La Fiora (Armims) scaturisce a Ti 18 moiri presso Santa Fiora dal Poggio Corradola e dopo un corso di 80 chilometri mette foce, nel Tirreno a Torre di Monlalto. Dove sorgeva anticliissiniamente Vulcia sull'antica Via Amelia è ancoratili ponto etrusco di grossi massi dì tufo senza cemento detto il l'onte della Badia.
La Marta è l'emissario del lago di Bolsena e sbocca presso le salme di Cornell).
Del Tevere e de' suoi tributarli: Anime, Nera, Velino, Chiana Romana, 'l'imiti, Cremerà, Alita, Aia, Furia, Acquatacelo od Aimone, eec., abbiamo trattalo diffusa mente nel Lazio in provincia di Roma (pp. 23-3*).
Il ÌUgnone nasce presso Vejano e dopo un corso di 19 chilometri si getta iu mare a nord ili Civitavecchia.
L'Anone che scarica le acquo del lago di Bracciano e sbocca presso Maccarese.
L Atmséno incomincia a San Lorenzo nei monti di Vallerorsa in un luogo detto le Sette Fonti entra nella Bonificazione Pontina e sbocca nel Canale Portatore, navigabile per 13 chilometri.
Del Livi e del Volturno tratteremo altrove.
Il Sebelo, torrentello che sbocca in mare presso Napoli dopo un corso di pochi chilometri.
Il Sarno scaturisce appiè degli Apeniiiin presso la città omonima, riceve a sinistra VAdina Laura che vien da Monluoro e sbocca, dopo un corso tortuoso, fra Torre Annunziai e Castellammare.
Il Sele (Silarus) scaturisce a ti5 metri a Caposele nel monte Oppida e sbocca di contro allo scoglio di Revigliano nel golfo di Salerno poco lontano dalle rovine di Pesto.
Il Tonagro (Tanager) nasce nella Serra Malombra a 1300 metri e gittasi nel suddetto Sele presso Contursi dopo un corso di 92 chilometri.
Il Calore Lucano sorge a monte Cervati a 1800 metri, e sbocca anch'esso nel Sele al Bosco di Persano dopo un coreo di ri chilometri.
In Calabria scorre il Lio, che scaturisce dal molile della Salvia e si gitta in mare alla Scalea, e il piccolo e frigido fiume Freddo che precipita dal monte Cocuzza.
Il Turbido, presso Amantea, curro impetuoso fra alte dighe che spesso sormonta.
Il fiume Oliva e il Snvulo che hanno foce fra Amantea e capo Sincro.
L'Amalo che deriva le sue acque dai monti di Tiriolo.
L'Ang itola, con bel ponte in pietra, lui acque torbide e grigie.
11 1 lesima che scende dalla Serra San Bruno e il Petrace clic deriva dall'alto Aspromonte.
3. Fumi Aplnmmci affluenti del Mare Ionio. — I lìuiiii di questo piovente mostrano, più ancora degli altri apenninici, il carattere di correnti montane meridionali. Torbidi durante le pioggie, gonlìi rapidamente e traboccanti, scendono dalle forre profondamente incavate solo per coprire con vasti letti ciottolosi le pianure litoranee e quindi impaludare, non lasciando all'agricoltore, quando più abbisogna d'acqua, che magre pozze, .Mancano tutti di ponti e bisogna guadarli, il che è spesso pericoloso quando non è impossibile. 1 principali di codesti numerosi torrenti sono, da Reggio a Taranto :
II Melilo che viene dall'Aspromonte.
7 — l.a l'airi», voi. Ili, parte 2».