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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2'JG
   l'arte Terza — Italia Centrale
   capitelli jonici e basamenti in bianco marmo di magistero romano. L'abside non Ita finestre, gli archi son tondi e le finestre assai grandi
   Più in alto, a sinistra e fra i cipressi, trovasi Pex-convento di San Francesco, del 1350, con chiesa annessa di graziosa architettura esterna, contenente PIncoronazione della Vergine, di Piero di Cosimo (1480). Ricorderemo per ultimo, nel cimitero, la cappella sepolcrale del grande scultore Giotmini Daprè da Siena (nato il 1° marzo 1817, morto il IO gennaio 1882), con sculture della figliuola Amalia, scultrice anch'essa, e pitture di Ciseri.
   Il panorama da quell'altura dell'intiera conca montana, sulla pianura dell'Arno, di Firenze e de' suoi dintorni immediati è incomparabile e passa, come suol dirsi, l'immaginazione. Lassù certamente furo li composti dall'Ariosto i due famosi terzetti:
   A veder j)ien di tante ville i colli, Se dentro un mur sotto il rnedesrno nome
   Par che il terren ve le germogli, come Fosser raccolti i tuoi palazzi sparsi, Vermene germogliar suole e rampolli. Non ti sarian da pareggiar due Rome.
   Più grandioso ancora è il panorama dalla vetta di monte Ceceri o Cecioli, che allergosi a est sopra Fiesole e dal convento soppresso della Loggia, la cui chiesuola vuoisi restaurata da Michelangelo. Codesto monte, ricco di cave di pietra serena, somministrò (e somministra sempre) materiali da costruzione a Firenze, ad esempio: le colonne di San Lorenzo, di Santo Spirito, della Loggia di Mercato Nuovo, degli Uffizi, ecc.
   11 territorio di Fiesole abbonda di viti, ulivi, agrumi e frutta d'ogni sorta; l'industria vi fabbrica, fra le altre cose, leggiadri oggetti di fantasia in paglia.
   Cenni storici. — Fazio degli Uberti cantò nel Ditta mondo :
   Chi Fiesol edificò conobbe e! loco
   Come già per gli Cieli ben composto;
   e Dante nel xv dell'Inferito, ne fa la culla di Firenze:
   Di quell'ingrato popolo maligno, Che discese da Fiesole ah antiquo, E tien ancor del monte e del macigno.
   Faesulae fu un'antica città dell'Etruria e i ruderi esistenti ne attestano l'importanza. Silio Italico (vm, 477) allude ad essa come valente nell'arte divinatoria, il che non avrebbe fatto se non fosse stato un luogo antichissimo : ma non se ne trova menzione nell'istoria prima del dominio romano, nè sappiamo quando e con quali condizioni si sottopose al giogo dei Romani
   La prima menzione del suo nome occorre nel 225 av. C. durante la gran Guerra Gallica, quando gli invasori furono assaliti dall'esercito romano nella loro marcia da Chiusi verso Fiesole (Pone., u, 23). Ricomparisce nella seconda Guerra Punica, come il luogo in vicinanza del quale Annibale si pose a campo dopo varcati gli Apennini ed aperta una via, a traverso le maremme, all'alta valle dell'Arno, donde mosse contro Flaminio (che era allora accampato in Arezzo) prima della battaglia del Trasimeno (Poliiì., ni, 80, 82 ; Liv., xxn, 3). Fiesole era allora attigua alle maremme suddette ed ò probabile che il bacino dell'Arno, poco più sotto Firenze, fosse allora mareminoso e soggetto alle inondazioni.
   Secondo Floro (in, 18, § 2), Fiesole fu presa e messa a ferro e fuoco durante la Guerra Sociale (nel 00-80 av. C.); ma par più probabile che ciò non avvenisse che sino alla grande devastazione dell'Etrurìa per Siila, pochi anni dopo. Certo è che dopo quell'evento Fiesole divenne uno dei luoghi scelti dal Dittatore per dedurvi una numerosa colonia militare (Cic., prò Mar tri,, 24; in Calili in, G, § 14) e vent'anni appresso noi troviamo codesti coloni di Siila, faziosi e malcontenti, favorevoli ai moti rivoluzionari di Catalina. Egli è perciò che Catilina fece di Fiesole il quartier generale degli