Mandamenti e Comuni del Circondario di Itoeca San (lasciano
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Noi 1030 la Badia servì anche di lazzaretto per gli appestati e nel 1753 vi fu fondata 1' Vocadernia dei Georgofili.
Nella soppressione del 1778 toccò qual villeggiatura agli arcivescovi di Firenze ; passata quindi per pennuta al Capitolo di Fiesole e data a pigione, il padre Inglii-raini vi fondò la Poligrafia Fiesolma, o calcografìa, in #tii lavoravano i due sessi e vi pubblicò, fra le altre cose, le sue opere principali sulle Antichità Uniscile ed una buona Carta della Toscano. Nel 1870 i Padri delle Scuole Pie la comprarono per il loro collegio, il quale gode di un'ottima rinomanza.
Ammirabile per pura ed elegante semplicità è la gran corte del convento, a destra, con una bella loggia a due piani e colonnato composito e jonico. Una porta, tiancheg-giata da due finestre ad arco, schìudesi in una cappella quadrangolare ni cui i cornicioni dell'altare delle finestre e della porta mostrano il non plus altra dell'ornato brunelleschiano. Quasi tutte le opere d'arte sono scomparse, eccettuato qualche lavoro in pietra dura ed un bassorilievo di Desiderio da Settignano. La sagrestia, abbandonata, contiene un bel Lavabo ; il refettorio, un pulpito bene intagliato ed un fresco rappresentante Angeli dei due sessi che recano da mangiare a Gesù dopo il digiuno di quaranta giorni nel deserto, di Giovanni da San Giovanni (Mannozzi, 1G29).
Nell'antica biblioteca, con ornati grotteschi nelle finestre e nelle porte, il classico libraio Vespasiano de' Bistìcci aveva formato, per ordine di Cosimo, una bella collezione di libri scelti, la quale fu dispersa in parte dai monaci e in parte passò dal 1783 alla Laurenziana. Dalla loggia superiore, veduta incantevole della vallicella del Mugnone, delle colline ili Fiesole e della pianura di Firenze.
3. Ville rinomate intorno Fiesole. - Da San Domenico di Fiesole si può tornare a F'irenze per due strade, Per quella lunga 2700 metri lungo il Mugnone, che va alla Barriera delle Cure, incontrasi la villa Palmieri (di cui abbiani già detto nei Dintorni immediati di Firenze), ili cui dimorò la regina Vittoria nel 1888 e 1893. Appartiene alla famiglia ili lord Cravvford e Belcarres e cliianiavasi anticamente Schifonoia e Tre Visi: vuoisi fosse uno de' luoghi in cui adunavansi i novellieri del Decameron di Boccaccio: l'illustre Matteo Palmieri la comprò nel 1454: nel 1G30 servì di lazzaretto per gli appestati al principio del secolo passò ai Farhill che ne fecero un dono alla granduchessa Maria Antonietta la quale la vendè a lord Crawford che vi fece grandi e riusciti abbellimenti.
Risalendo a Fiesole ritroviamo parecchie altre ville rinomate ne' suoi contorni immediati, fra le altre, la villa che fu dei Bardi, dei Ricasoli-Grancini e anticamente convento e chiesa di San Girolamo, costruiti da Michelozzo pei monaci denominiti, d'ordine di Cosimo il Vecchio. Dal 1871 codesta villa è divenuta il quartier generale dei Gesuiti e il loro celebre generale Padre Beckx vi passò gii ultimi anni della sua lunga vita e vi morì coni'anco il suo successore.
Un po' più al basso Cosimo fece edificare, per suo figlio Giovanili, dal medesimo Michelozzi la celebre villa Medici, nella quale Lorenzo il Magnifico convocava spesso i filosofi e i letterati suoi favoriti. Vuoisi che i Pazzi e gli altri congiurati del 1498 disegnassero dapprima di uccidere Lorenzo e Giuliano de' Medici durante un banchetto imbandito in codesta villa e che se ne rimanessero per non esservi intervenuto Giuliano. Nel 17S0 fu comperata dalla contessa di Orford (zia del granile ministro inglese Orazio Walpole), la quale la lasciò al cav. Mozzi, già suo segretario privato, donde il nome di villa Mozzi.
I Mozzi le diedero in gran parte il carattere del secolo XVII: il piano di Michelozzo, descritto minutamente dal Vasari, scomparve sotto i restauri del Paoletti nel 1780, ed ora appartiene all'inglese Spence, che l'arricchì di pregevoli tesori artistici, fra cui il ritratto di Lucrezia Borgia dall'originale di Dosso Dossi che credesi il pili autentico. La cappella contiene una bella statua coricata del defunto Spence, del Fantacchiotti.