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l'arte Terza — Italia Centrale
Nel 182!) fu» rinvenuto nei giardini un tesoro di oltre 100 libbre di monete romane d'argento, tutte coniate prima della Congiura di Catilina, il quale credesi ve le sotterrasse quando, fuggiasco da Roma, riparò a Fiesole.
Dal terrazzo dì villa Spence si gode di una veduta inenarrabile, descritta dall'Hallaiii india sua classica llistory of IAttraila-e; e prima dì lui celebrò il Poliziano le bellezze incantevoli della villa nei seguenti dolcissimi versi:
mfe tesomi blando libi pinus ornata suwrro; Mie vaga conifcris insibilal aura cupressis; Ilic scatebris salii et bullantibus incita renis
Pura coloratos interstrepit unita lapillo*.....
Tulio Faesulco leu tu a meditahur in antro, Ilare suburbi no Medicina, qua mons saccr urbem Maronium longique voluminu despicit Arni, Qua bonus hospitium felix, placidamqne quielem Indidget Laurt'us, Laurens non ultima l'hocbi Gloria, jactatis Laurens fida ttnrhora Musis.
Primeggiano frale vedute da villa Mozzi o Spence, nella valle sottostante, le ville Salviati e Rinuccini, già con parco all'inglese ora coltivato, e la villa Palmieri.
Scendendo ancora e pigliando la stradiceìuoia, a sinistra, si arriva, in due minuti, a SanCAnsano, canonicato, oratorio e museo fondato nel 1793 dal canonico Bandini che vi è sepolto col fratello. Nel piccolo museo nella chiesa, oltre molti lavori in terracotta dei Della Robbia, son parecchi dipinti attribuiti ai più celebri artisti ed uno persino a Michelangelo. Risalendo da quest'ameno ritiro e pigliando a sinistra si può fare il giro dell'intiera collina sulla pianura da Mugnone passando per l'oratorio di Fonte Lucente, clic ha un Crocefisso miracoloso e rientrando a Fiesole, dal lato settentrionale.
Dalla piazza grande altre vie conducono al convento soppresso La Doccia (fra boschi di cui la chiesa, coll'anne dei Davanzali, possiede una buona scultura ili Nico-demo Ferrucci, dipinti dell'Empoli, di Santi di Tito), al Belvedere e pel sobborgo di Corsica sino a villa Allegri ; e. per Borgo Unto, sobborgo operaio e campagnuolo. Con più lunga gita (7 chilometri] si va, per Baccano, sino alla Madonna del Sasso.
4. Il Gran Gino dì Monte Ceceri. — Uscendo dal borgo Unto e passando per la cappelletta del Itomito vedesi in alto, a destra, Castel di Poggio, vera ed antica fortezza feudale dei Del Manzecca, smantellata nel 1348 dai Fiorentini. Gli Alessandri, suoi proprietari dal 1409 al 1025, e gli odierni, i Forteguerri di Pistoia, ampliarono l'edilizio e vi aggiunsero la cappella che conserva alcune traccio di dipinti del secolo XV. Scendendo da Castel di Poggio s'incontra il Castello dì Vincigliata che abbiaui già descritto nei Dintorni di Firenze.
La chiesa antichissima di San Martino a Mensola fu riedificata nel secolo XIII dai Benedettini ed è dominata a ovest dalla collina su cui sorge il palazzo merlato detto Poggio Gherardo, perchè nel secolo XV apparteneva ai Gherardi che restaurarono allora la chiesa. Fu acquistato, non ha molto, dall'inglese Ross, coltivatore appassionato di orchidee, come sua moglie, che è anche scrittrice di s agliai
Per compiere il giro di monte Ceceri bisogna recarsi a Maiano, visitando fra via le famose cave di pietra serena già mentovate, presso la chiesa restaurata, nou ha gran tempo, a spese dell'inglese Tempie-Leader e contenente un buon quadro di Regina Coeli e un monumento del secolo XVI ad Agostino Del Nero, barone di Castel I'orziano, benefattore del convento annesso, occupato per ben sette secoli dai Benedettini ed ora fattoria Tempie-Leader. La patria di Giuliano e Benedetto da Maiano 11011 è neppure un villaggio, contando appena alcune case raggruppate presso la villa Teniple-Leader, già dei Tolomei e anticamente dei Pazzi, ove credesi dimorasse in gioventù Santa Maria Maddalena de' Pazzi.