Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Firenze', Gustavo Strafforello

   

Pagina (313/411)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (313/411)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Mandamenti e Comuni del Circondario di Itoeca San (lasciano
   303
   Da Ma-inno si può tornar dirottamenti», per due strade, a Firenze: l'antica detta dell\4)To/«iV>, e la nuova detta del Salviti/ino, che ha ima bella veduta sulla vallecola de,!!'A lirico, ove nascondesi la §nm siila flati, nella quali è probabile che il Boccaccio studiasse più che altrove il paesaggio delizioso del Decameron, e dove la famiglia di lord Dudley, figlio di Leicester favorito della regina Elisabetta the mattien (Jueeti, o la regina vergine, ebbe parecchie possessioni, Codesta nuova strada costeggia in prima la villa Panattoni, detta nel secolo XV il Vivaio ed appartenente ai Valori, in un con ima gran parte del colle, detto perciò Colle Valori, Là i Valori, filosofi platonici, ospitarono Marsilio Ficino che. vi ultimò la traduzione 111 latino di Platone. L'ospite Nicolò Valori era 1 amico e il biografo di Lorenzo il Magnifico, si schierò quindi contro 1 Medici ili che s'ebbe il carcere a vita e suo figlio Filippo, fatto prigione con gli Strozzi nella battaglia di Monteniurlo, ebbe mozza la testa.
   La villa confiscata fu data nel 1554 a Iacopo Fei, vedovo di Caterina Sforza, l'avola di Cosimo I e suo maggiordomo; il predetto Agostino Del Nero, barone di Castel Porzia no, la comperò nel 15S7. F11 molto trasformata in seguito: rimase la loggia, alcune traccio di pitture araldiche ed una testa di Medusa, attribuita al Bandinelli.
   La strada inette capo alla pianura del campo dì Marte contornando un poggio che serve di piedestallo alla gran villa Salviatino, la quale appartenne al condottiero Orsini conte di Pitigliano, quindi ai Salviati. Sformato dal ligure Pagliano, inventore arricchito del noto sciroppo, l'editizio fu riabbellito dal conte Ross che vi aduno una ricchissima collezione artistica venduta recentemente agli incanti.
   Da Maiano finalmente si può risalire sino alla strada e al tram da Fiesole a Firenze passando sotto villa Aiazzi, già Palagio dei Tolosbti, uno dei molti luoghi della collina li cui parla il Boccaccio nel suo noioso e licenzioso poema in ottava rima II Ninfale Fi e sol a no.
   5. Campo di Marte. — Così chiamasi la pianura a nord-est di Firenze, fra la ferrovia e il rivo Affrico, occupata in gran parte dalla spianata per gli esercizi e le manovre militari. Vi si accede da ampi e numerosi viali, dal viale che inette capo alla barriera delle Cure, dalle strade che la rannodano a porta alla Croce, e alla grande cinta di viali di Firenze. È il passeggio prediletto dei ragazzi clic vanno a vedere manovrare i soldati, e degli abitanti del sobborgo fuori porta alla Croce. Vi si deve fare la nuova stazione ferroviaria con la spesa dì un milione.
   Le strade a nord del campo di Marte conducono a Camerata, a Maiano ed al rimanente della collina di Fiesole, di cui abbiam percorso sinora rapidamente 1 dintorni, i quali integrano i precedenti Dintorni immediati di Firenze.
   Galluzzo (14,864 ab.), comprese le frazioni seguenti ond'è composto il Colmine: Arcetri (porzione), Bagnolo, Colline, Colombaio (porzione), Fina (San Felice a), Fina (San Giusto a), San Gersolè, Giogoli (porzione), Iinpruneta, Montebuoni (porzione), Mon-teripaldi, Nizzano, Pozzolanico, Quintole, Rose, Strada (porzione) e Vacciano (porzione).
   Il capoluogo sta a cavaliere della strada da Firenze a Siena, quasi 111 riva all'Eina e a 5 chilometri da Firenze, in territorio amenissimo, fertile, ben coltivato sì che sembra un giardino immenso seminato di palazzi campestri, di ville, ecc. Parrocchiale di Santa Lucia (detta già a Massa Pagani). La casa municipale va ornata degli stemmi degli antichi podestà colà inviati dalla Repubblica. Della frazione Iinpruneta già abbiam detto nei Dintorni di Firenze. Nella frazione San Gersolè trovasi la villa Alberti e Mezzomonte, già del cardinale Gian Carlo de' Medici ed or dei Corsini, ricca di vigneti rinomati e di dipinti: fra gli altri, Giove e Ganimede, fresco dell'Albani, con altri freschi di Giovanni da San Giovanni e il Tempo, in una vòlta, del Passignani. Nella frazione San Felice a Fina è un istituto correzionale per le giovinette emancipate troppo presto. La frazione d'Arcetri poi, con la sua collina di Arcetri, popolata di ville e villini di