Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Firenze', Gustavo Strafforello

   

Pagina (316/411)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (316/411)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   300
   l'arie 'lerza — Italia Centrale
   Calenzano (6763 ab.). — Nella valle del torrente Marina, a nord-ovest di Firenze, sopra mia collina* 105) inetri dal livello del mare ed alla cui base occidentale scorre il detto torrente. 11 territorio è bagnato dalla suddetta fiumara e dal torrente Marinella, e rinchiuso Ira monte Morello (934 in.) a est e il monte della Calvana (910 m.) a ovest, mentre un contrafforte, che «ingiunge queste due montuosità, chiude il vallone della Marina a nord col nome di munte delle Croci (427 ni.).
   Capoluogo di parecchie frazioni, il castello di Calenzano è cinto a sud, ove s'entra per le Partacce, da mura di triste aspetto, e la via interna è stretta e rinchiusa fra orti ed umili casette. Nel centro sorge l'antico palazzo Pretorio e, vicino ad esso, una salda torre, ora campanile, in fondo alla quale era l'antica prigione. Di là del Pretorio v'è l'ampio caseggiato del marchese Giiiori che fece restaurare le mura e la porta settentrionale. Vicino alla piazzetta della parrocchia, sotto il titolo di San Donato che soprasta al Pretorio, stendesi un ampio prato appartenente alla villa già Medici, dirimpetto alla quale è un oratorio coll'orologio pubblico nel campanile. Fra le molte villeggiature sulla cosidetta Collina delle Cappelle, primeggia quella che fu già dei Diui e passò quindi ai Morta,ra della Sommala.
   11 territorio di Calenzano produce grano, cereali, canapa, lino, legumi, olio, vino, frutta e legna da ardere. Fornaci da calce e fabbriche di laterizi. Stazione della ferrovia clic da Firenze, per l'istoja e Lucca, mette capo a Pisa.
   Cenni storici. — Nei secoli XII e XIII il castello di Calenzano fu un feudo dei conti Guidi, dai quali passò successivamente a varie famiglie fiorentine, fra le altre ai Cavalcanti, ai signori della Sommala ed ai nobili della Tosa. Nel 1328 soffrì gravi danni per opera delle soldatesche ili Castracelo, le quali, dopo di essersene impadronite, vi appiccarono il fuoco; pochi anni appresso fu preso e saccheggiato anche dall'Oleggio. Nel 1351 venne in potere delle genti dell'arcivescovo Visconti che lo devastarono e l'abbandonarono poi al Comune di Firenze, il quale, per deliberazione del febbraio 1352, lo fece riedificare.
   Uomini illustri. — In Settimello, una delle frazioni di Calenzano, nacque quell'Arrigo da Settimello che fu uno dei primi poeti italiani.
   Coli, elett. Campi Bisenzio — llioc. Firenze — I'2 T, e Str. ferr.
   Signa (7639 ab.). — La strada che da porta San Frediano in Firenze conduce a Pisa è solcata dal tramway a vapore sino a Sigila (la Lastra e il l'onte a Signa), uno dei luoghi pili ameni del Valdarno. In quel pulito l'Arno, dopo traversata la pianura in linea retta, si addentra in una gola di colline che lo rinserrano ai due lati nel modo più pittoresco per uu tratto tortuoso di ben 8 chilometri II punto centrale di codesta gola alpestre, spt^o rocciosa e bene alberata, addiniaudasi la Gomfolina. A est e all'imbocco della valle sulla collina a destra, giace il borgo di Signa, con stazione ferroviaria: al basso, un vecchio ponte accavalcia l'Arno rannodandosi alla borgata della sponda sinistra che stendesi indietro sino a Lastra.
   Numerose e belle ville veggonsi sparse a mezza costa e sulle alture delle due sponde. La Lastra conserva ancora in parte le sue fortificazioni antiche suggerite nel 1377 da Giovanni Acuto (sir John Hawkwood), celebre condottiere inglese che sposò Donnina di Bernabò Visconti e mori nella sua villa presso Firenze il 16 marzo 1394; ma nel 1520 Lastra fu assalita, scalata e saccheggiata dagli Spaglinoli e dai lanzichenecchi.
   Signa è tutta moderna e diede il titolo ad uno dei migliori racconti — Signa — della feconda scrittrice Guida o signora De la Iianiée, che in questo Comune vi lui una villa. Il ponte che unisce i due borghi e vedesi nello stemma di Signa con la torre è antichissimo. ma fu molto ampliato nel 1836. Nel secolo XIV le merci d'importazione (le lane inglesi, ad esempi® giunte per mare a Pisa proseguivano in barca sull'Arno sino a Signa donde trasportavansi poi per terra a Firenze.