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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Itoeca San
   (lasciano 319
   È Signa il contro originario dell'industria dei cappelli di paglia pendio vi si trovò il modo il intrecciare e lavorare la paglia della ultissima tinozza; o quando splende il solivi si veggono migliaia di cappelli delle fabbriche Santini e Scollai posti ad asciugare. Nella parrocchia additasi il sepolcro del bolognese Michelacci che iniziò l'esportazione regolare dei cappelli di paglia d'Italia.
   Il pe rsonaggio più illustro di Sigila fu una.sanla donna del secolo XIV, la Beata ( liovanim, che fu seppellita nella parrocchia e il cui sepolcro, con dipinti i suoi miracoli da Fiero da Gambassi nel IV,fu surrogato da ini rococò del secolo XVIli. Fresso il ponte, 1 oratorio detto llcaliuo è il romitaggio ovYIla morì ; pastorella di professione, vuoisi menasse ;i pascer le pecore sotto la gran quercia presso la collina ili San Romolo, sulla strada di Malmaiitile, sezione dell'antica, tra Firenze e Fisa.
   A 1 chilometri ed al punto culminante di questa strada (11)2 metri di altitudine) trovasi un modello compiuto dogli antichi borghi-fortezze, Malimintile, reso immortale dal poema H Mah/iantilc rhirquisluto, di l'el ione /ippoli, ossia Lorenzo lappi, pittor mediocre, imi poeta valente.
   Flesso la Lastra, là dove la collina di Mnlmantilo scende in riva all'Arno, è la chiesa di San Martino a Ganga la in li, detta eziandio San Murliitnuc» unico ricordo degli antichi conti di (iangalamli, la quale serba ancora alcune traccio della sua origine nel secolo \J e (lolle ricchezze artistiche del W e XVI che si spiegano da ciò eli eranvi in vicinanza le ville dogli Strozzi, dei Sodcrini, ilei Pandottìni, dei Pucci, ecc.
   Cenni storici. — Ntd 1320 Signa fu distrutta da Castruccio e dai Ghibellini ili Sigila stessa, e nell'anno susseguente i Fiorentini, sotto il duca di Calabria, loro signore, ordinarono di ripararla e rinforzarla. 11 castello era già ben murato e munito quando fu issalito, nel I3'J7, dalle masnade del conte Alberico ili IJarbiano, uno dei condottieri di diali Galeazzo Visconti; ma, dopo di aver messo per due giorni a sacco il paese, fu costretto ad abbandonarlo con la perdita di molti morti e foriti.
   Coli, elett. Campi Hisenzio — Dioc. Firenze — P2 T , Str. ferr. e Tr.
   Mandamento di DICOMANO (comprende 3 Comuni, popnl. 10,(532 ab.). — Territorio a viti, pascoli, uliveti, e, nelle parti superiori apenniniclie, a selve di faggi e di castagni. Il torrenti Diconiaiio, che lo bagna, nasce sul piano occidentale della Falterona, quasi al livello delle sorgenti dell'Arno.
   Dicomano (1351 ab.). Grossa e ricca terra in pianura, al confluente del Dicomano nella Sieve, a cui le arcate della\iaprineipale danno ini aspettoinedioevale. Fu sempre borgata aperta difesa però da uu castelletto che s'innalzava sopra un vicino poggerello dotto Castel del Pozzo. Diede origino e incremento a Dicomano la sua situazione olle falde dell Y pennino sopra un'antica via mulattiera che vi si dirigeva o in una pianura alla continenza di due eorsi d'acqua ov'era un mercato sin dal principio «lei secolo XIII. Dicomano possiede alcune belle chiese e un Ospedale. Il territorio è attraversato dalla strada nazionale forlinesc e dalle strade provinciali del Mugello e del Casentino.
   Cenni storici. — Dicomano, Decninuniim, è un antico borgo di origine romana, come risulta dalle monete Consolari ed imperatorie trovate in gran numero. Distrutto da Radagasio nel \ secolo di ll'éra volgare, venne riedificato nell'epoca longobarda e fendale, (piando fu eretta la sua chiesa plobana ed il castello di Belforte, dei conti (àlidi, celebre per la superba gran torre, oggi distrutto. Fu poscia acquistato dalla Repubblica fiorentina dopo la rotta della Gran Compagnia di Lamio al passo dello Scalcile nel 1375, dove iiistitnì la Corte col podestà.
   Coli, elett. Ponlassieve — Dioc. Firenze e Fiesole — P3 T.
   Londa (2503 ab.). — In \ul di Sieve, nella parte orientale del Mugello, a 170 metri dal livello del mare, giacà alle falde ili un colle che stcndesi verso nord, al confluente del torrente Rincine m Ila Moscia che la isolavano m addietro, donde le fu anche dato