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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Terza — Italia Centrale
   secolo presente nacquero Urlinone Bianchi, priore della basilica di San Lorenzo in Firenze e segretario dell'Accademia della Crusca, morto il 17 gennaio 1809; l'avvocato Stanislao Morelli, autore dell'airduìno d'Ivrea e d'altre opere drammatiche, morto il 17 marzo 1881. Coli, elett. I'ontassieve — Dioc. Fiesole — Pa T. e Str. ferr.
   Incisa in Valdarno (3710 ab.). — Giace là dove l'Arno, accavalciato da un ponte pittoresco, è rinchiuso in una gola alpestre. Codesto ponte rammenta una storia commovente e popolare: por sottrarsi alla violenza dei soldati del principe d'Orange, Lucrezia Mazzanti si gittò, nel 1520, nel fiume e vi si annegò. A Gola dell' Incisa l'Ai no taglia le roccie calcari ed abbandona la vai Superiore. l)i là del fiume, veduta aperta della campagna ben coltivata con la vite sugli olmi.
   Il castello imponente che custodisce la Gola dell'incisa chiuse, nel 1312, il passo all'imperatore Arrigo VII quando egli, sceso a vendicare, Dante contro l'ingrata Firenze, accampò in quei luoghi; ed una casetta (ilrucalassi) nel castello fu la casa paterna del Petrarca, il «piale venne al inondo durante la dimora de' suoi genitori, Petracco ed Fletta Canigiani, ili Arezzo; ma Incisa, ove passò l'infanzia, vuol affermare con un monumento il suo miglior titolo di esser la patria del sommo poeta e letterato. Parrocchia di Sant'Alessandro, già San Biagio. Frutta, vino, bozzoli; mulini e gualchiere.
   Cenni storici. — Incisa tornò a formar Comune da sè ai di nostri, dopo di essere stato aggregato, nel 1828, a (pici di Figline.
   Coli, elett. Pontassieve — Dioc. Fiesole — P2 T. e Str. ferr.
   Regyello (10.994 ab.). — In un gran numero di frazioni, nel Valdarno Superiore, sul fianco occidentale del monte di Vallombrosa e sulla sponda destra del torrente Rota, con chiesa parrocchiale di San Jacopo. Il territorio, in collina, è coltivato ad ulivi, gelsi, viti, e produce olio, vino e grano. Fra munito di forte, castello, le cui opere furono accresciute per decreto in data del 1385 della Signoria di Firenze.
   Coli, elett. Pontassìeve — Dioc. Fiesole — P T.
   Mandamento di FIRENZUOLA (comprende il solo Comune ili Firenzuola). - Il territorio di questa vasta ed alpestre comunità, è sul versante adriatico e racchiude nel suo perimetro varie fra le più alte vette della catena centrale dell'Apocino Toscano, quali quelle del Sasso di Castro, di monte limi (1207 ni.) e di 1 lontoggioli. A ni pi i castagneti. pingui praterie con bestiame numeroso, che dà latte, burro, vitelli ed agnelli; legna da ardere e ila lavoro, fungili, tartufi, gelsi ed uve.
   Firenzuola (10,005 ab.). — Siede in valle, presso la sponda sinistra del fiume San-terno, a 421 metri sul mare, fiancheggiata a levante-greco dal monte Coloreto, a ostro-libeccio dal monte Castel Guerrino, a ponente dal Sasso di Castro e a settentrione dalla catena che sten dosi da Montoggioli verso l'ietramala. La chiesa parrocchiale, già liliale della Pieve di Cornacchiaia, fu data in patronato con quest'ultima al Capitolo della Metropolitana di Firenze per bolla d'Innocenzo Vili, finché, nel 1809, fu eretta in chiesa matrice coll'assegno ili quattro parrocchie. Fu una fortezza quadrangolare di confine fondata l'S aprile 1332 dai Fiorentini e stazione principale della strada a Bologna pel passo di Scarperia. I quattro baluardi sugli angoli della terra credonsi di tempi posteriori quando Lorenzo il Magnifico, per asserto del Macchiavelli. fortificò il castello. Il Seminario, costruito nel 1800, occupa il luogo dell'antica locanda coi nomi degli illustri viaggiatori. Qui si tenue, nel 1730, il Congresso in cui fu deliberato il passaggio della Toscana ai Lorenesi.
   Firenzuola perde molto per l'apertura, nel I7H2, della strada postale Lìrenze-Bologna che percorre il (bvigliujo, sul Sasso di Castro, toccando l'ietramala (cosi detta dai fuochi perenni che vi ardono e di cui diremo or ora) e le FUigare non lungi dalle fonti dellTdice, con antica gran dogana.