Mandamenti e Comuni del Circondario di Itoeca San (lasciano
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Nicolò Lamberti e Ghiberti, compiuta da Pasquino di Montepulciano-.'; la cattedra marmorea dei due architetti sanesi del campanile e finalmente lo sportellino del tabernacolo, di Maso di Meo (141G), a cui era anche stata ordinata la cancellata ch'egli non eseguì.
Nel battistero è un'altra bella cancellata del 1348. Sulla galleria sotto il portone, la Vergine che consegna la Cintola a San Tommaso, quadro restaurato di Ridolfo Chirlandajo. Il pulpito è di bianco marmo, isolato su piedestallo, con rilievi di Antonio Rossellino e Mino da Fiesole (1473). 11 tabernacolo della Madonna dell'Ulivo, venne eretto e scolpito dai fratelli Giovanni, Giuliano e Benedetto da Maiano (1480), passò quindi alle monache di San Vincenzo e fu qui trasferito nel 1807: l'altare è in marino con una Pietà su d'un fondo di verde di Prato. 11 presbiterio, ricco di marmi, è del 1038 e il Crocefisso, sull'altar maggiore, del Tacca (1053). Le vetriate furono colorite da Lorenzo di Pelago.
Ma la gloria del coro sono i freschi di Fra Filippo Lippi, suo capolavoro nella pittura murale rappresentanti Storie del Battista e di Santo Stefano (1452-64) e da collocare fra le più sublimi creazioni artistiche del secolo XV. Questi celebri freschi furono eseguiti contemporaneamente ai non inen celebri del Mantegna negli Eremitani in Padova: concetti grandiosi espressi con vitalità drammatica, ampiezza nelle