Mandamenti e Comuni del Circondario di Itoeca San (lasciano
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lungo sobborgo cambiali nome con le formate del tra intra y. Essi hanno successivamente per nome: Cetriolo, con chiesa di San Biagio, portico esterno e stemma dei l'itti patroni; QtiaraceJti, ove un convento ha surrogato la villa di Giovanili lìucellai detto delle Fabbriche; Santa Lucìa alla Sala, con nella chiesa un bel ciborio attribuito a Giuliano da Majano; Brozzi, ove fiorì sempre l'industria dei cappelli di paglia; e finalmente San Donnino, stazione ferroviaria. La strada attraversa quindi in linea retta la pianura ferace e va a metter capo là dove l'Ombrone contorna il monticello di Poggio a Cajano. In vicinanza, Manctti e Sivieri costruirono, nel 1SS3, siili'Ombrane il primo ponte in filo di ferro della Toscana.
Cenni storici. — Carmi-gnano fu 1111 tempo 1111 forte castello di frontiera dei Pistoiesi ai quali fu tolto sin dal 122S dai Fiorentini. Nella restituzione fatta da questi ultimi i Pistojesi obbligaronsi a non ricostruire alcuna rocca sul poggio ove sorgeva l'alta torre di Carmiguano smantellata dai Fiorentini a cagione principalmente di una mano marmorea murata ili essala quale faceva le fiche a Firenze. I Pistojesi però rialzarono sul poggio di Carmiguano una tal (piale fortezza la quale fu data da Carlo Fig. 120. — Peretola: Tabernacolo in marmo nella chiesa (li Valois, regio vicario in Fi- di Slinta Maria (,la fotografia di Baoui).
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zesi di Staggia in guiderdone forse di aver contribuito ai mali trattamenti fatti in Anagni a Bonifacio Vili per ordine di Filippo il Bello, di Francia. Del castello e delle fortificazioni nulla più esiste.
Coli, elett. Campi Bisenzio — Dioc. Pistoja e Firenze — P2 T. Str. ferr. e Tr.
Montemurlo (-277:] ab.). — Antico fortilizio ridotto a palazzo merlato, con residui di mirra castellane, due porte ed 1111 borgo, al sommo di una collina quasi isolata nella pianura e a S chilometri da Prato. L'oratorio ha 1111 trittico di Cristiani di l'istoja (1300) restaurato nel 1GS4 e la parrocchia un superbo quadro della Madonna con Santi all'aitar maggiore di Granacci (1520). Legna da ardere, carbone, castagne, uno, olio, cereali, cacio, burro e bozzoli.
Più iu alto, la villa del Barone, confiscata da Cosimo I a Baccio Valori, data ai conti di San Secondo che la fecero riedificare su disegno del Bernini e passata quindi in