iiiS
furie Terza Italia Centrale
Barberino Val d'Elsa (5433 ab.). — Con molte vììlatc o frazioni, sul pianoro delle colline che separano la valle della Pesa, da quella dell'Elsa, a 373 metri dal livello del mare, cinto di vecchie mura con due porte castellane all'estremità del borgo pel quale passava un dì la strada romana. Antica parrocchiale di San Bartolomeo, fatta restaurare dal celebre Francesco da Barberino ed ospedale fondato nel 13G5 da suo figlio Taddeo, come leggesi nell'iscrizione sulla facciata.
Vi si vede ancora la casa della grande famiglia papale dei Barberini e in cut nacque Maffeo, che fu poi Urbano VIII, sulla porta della quale è uno scudo in pietra con tre insetti che dovrebbero essere, anzi che Api, Tafani, come meglio apparisce da un'altr'arme più antica nella facciata del suddetto ospedale, e dal nome di Taf ama che serba tuttora nelle adiacenze di Barberino uno dei poderi dell'illustre prosapia che ne prese il cognome e quindi il blasone.
Situata nel centro della Toscana, Barberino gode di dolce temperatura, di clima salubre e di una vasta ed amena prospettiva. 11 territorio produce vino, olio, bozzoli, frutta, lino, cereali, bestiame, legname da costruzione e da ardere e carbone. Nel lato orientale della Pesa trovansi nei terreni pliocenici gran numero di conchiglie marine fossilizzate.
Cenni storici. — L'origine di Barberino di Val d'Elsa risale al tèmpo della distruzione del castello di Seinifoute, e il suo castello incomincia ad esser nominato nel secolo XIII. Nel XIV doveva già essere cinto di mura e munito di un presidio, posciacliò Giovanni Villani lo annoverò fra le fortezze prese, nell'inverno del 1312, dall'imperatore Arrigo VII dopo di aver abbandonato l'assedio (li Firenze.
Uomini illustri. — Contansi fra essi: Francesco di Neri, detto da Barberino, notaio ed amico del vescovo di Firenze; Antonio D'Orso ; Bartolo di Chele, notaio e giureconsulto della Signoria di Firenze nel 1326; e sopratutto il precitato Maffeo da Barberino, di casa Barberini, che sedè sulla cattedra di San Pietro per quasi 21 anni (dal 1G25 al 1G44) sotto il nome di Urbano Vili.
Coli, elett. San Casciano in Val di Pesa — Dioc. Firenze e Fiesole — P2 T. a Tavarnelle.
Montespertoli (9591 ab.). — In molte frazioni, al sommo di una collina marnosa fa 2G5 metri dal livello del mare), alla cui base scorre da est a nord il torrente Virginio, affluente della Pesa, mentre dal lato opposto le acque scendono in rivi e borri tributari! dell'Elsa. Parrocchiale di Sant'Andrea. Cereali, olio, vino, cacio, paglia con industria della treccia e dei cappelli di paglia. Gran villa dei Sennino. La strada da Montespertoli a San Casciano traversa la parrocchia di San Pancrazio in cui trovasi la villa, già castello, dei Guicciardini e il gran dominio del duca Strozzi a Como: queste due ville furono restaurate dal Silvani.
Da Montespertoli si può anche guadagnar Montelupo, stazione ferroviaria sulla linea Firenze-Livorno, e per due strade piacevoli e parallele: una raggiunge la Pesa al Turbo® l'altra, sempre sulla crina delle colline, passa a Bottinacelo, presso Monte Castello, curiosa e uiagnìlica villa dei Frescobaldi, banchieri dei re d'Inghilterra al principio del secolo XVI. Era un castello fortificato e la Torre dei FrescobakU rese ancora qualche servizio ai Fiorentini nell'assedio memorabile del 1529. Nella sala immensa e dell'altezza di due piani ammirasi un camino del secolo XV, parecchi ritratti di famiglia di Lorenzo Lippi e un Crocifisso, del Foggiai
Da Montespertoli si può anche scendere a Montcgufoui, altra meravigliosa e ben conservata creazione degli Acciainoli, grande castello ora abitato da parecchie famiglie povere di contadini, ma che serba ancora in gran parte il suo carattere del secolo XIV, con aggiunte e cambiamenti di un lusso più moderno, a cui l'odierno sfacelo ha conferito l'attrattiva delle rovine. È tutto ciò che puossi desiderare di curioso e di pittoresco.