Pistoja
Nel 1150 acquistò l'indipendenza ma divenne il centro delle lotte di parte più accanite e sanguinose e fu cagione della malaugurata divisione dei cittadini in Bianchi e Seri, con a capo le famiglie avversarie dei l'anciatichi e dei Caurellieri, partiti elio trapianta-ronsi poi ili Firenze.
Pistoja era essenzialinente ghibellina e si attenne perciò principalmente a Pisa contro Firenze e Lucca. Quindi Dante nel xxiv da\V Inferno:
Pistoja in pria di Xegri si dimagra Poi Firenze rinnuova genti e modi;
e nel canto susseguente:
Ah! Pistoja, Pistoja che non stanzi D'incenerarti, si che più non duri Poi che 'n mal far lo seme tuo avanzi.
Nel 1301 , conte inporanea-mente alla vittoria dei Bianchi in Firenze, i Neri furono vinti ed espulsi da Pistoja. Seguì poi l'ingresso di Carlo di Valois in Firenze ed il ritorno dei Neri ora durevolmente vittoriosi. Firenze e Lucca perciò divennero ora avverse a Pistoja, rimasta nelle inani dei Bianchi, e i loro eserciti la strinsero dal 1302 al 1300 d'assedio, finché fu costretta dalla fame ad arrendersi. Il ghibellino Castruccio la costrinse a sborsare lina grossa contribuzione e ad unirsi strettamente a Lucca. Nel 1325 Filippo de'Tedici, signor di Pistoja e amico di Lucca ammise, Fbr- IH- — La Giustizi,!, bassorilievo in terracotta Sinai-por 10,000 fiorini d'oro e la Ulano ta,a' doi Ne11'1 Ro,,bia (Ospedale del Ceppo),
di sua figlia, Castruccio in Pistoja.
< I Guelfi furono presi e morti e tolto loro l'arme e cavalli >, dice il Villani.
Nel 1327, mentre il potente Castruccio trovavasi in Roma alla corte dell'imperatore, il luogotenente del Duca di Calabria, nella notte del 27 gennaio, da Firenze assalì Pistoja. La gente di Castruccio, in mi coi suoi due teneri figli, ripararono nel castello della Spera e fuginron di là a Serravalle; Pistoja fu messa a sacco per dieci giorni. Castruccio si affrettò a Pisa e vi ottenne a forza la conferma di signore di che 1 imperatore liIì diede Pistoja, Lucca, Volterra e Luni, riunite in un Ducato. Nel 1328 assediò Pistoja a cui Firenze invio truppe iu soccorso che per disunione dei capi shandaronsi. Pistoja fu di nuovo costretta ad arrendersi a Castruccio, il quale tornò a Lucca a modo di trionfante imperadore; ma nell'assedio di Pistoja, ove si espose al caldo del solleone,