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l'arte Terza — Italia Centrale
mortalmente ferito, fu fatto prigioniero e, secondo la versione più generalyiente accetta, pugnalato dal Maramaldo suo mortale nemico. La battaglia di Gavinana fu narrata stupendamente nel celebre romanzo Nicolò de' La pi dal marchese Massimo D'Azeglio, il quale fece collocare una lapide sulla parete esterna della chiesa di Gavinana, davanti la piazza, ov'è fama fosse sepolto il Ferrucci.
Cutigliano (3013 ah., compresala frazione Dell'Oro aggregata d 3 aprile 1890). — Siede sulla sinistra della Lima, che nasce nel suo territorio, quasi di fronte allo stupendo ponte del Sestajone, sul quale, passa la strada modenese che sale all'Abetone, sul fianco occidentale dell'Apennino toscano, fra il monte detto Libro aperto (1957 in.), donde ha origine la Lima, e quello del Cupolino, al lago Scafl'ajolo, ad un'altezza di 778 metri dal livello del mare, sull'antica strada mulattiera, detta dell 'Alpe della Croce che guida per lo Spedaletto a Famulo.
11 capoluogo dista 9 chilometri da San Marcello ed è circondato da boschi di faggi, di abeti e di castagni clic lo rendono una fresca dimora estiva, con locande, pensioni e tutto il necessario per la cura della salute. Vi si contano tre ferriere. È notevole in Cutigliano la loggia e il palazzo Pretorio, ora Municipio, sede degli uffizi comunali, della posta e. del telegrafo, che sin dal 1377 fu residenza dei Capitani della Montagna. Dentro la sala del palazzo leggesi l'iscrizione seguente: Al tempo di Giovanni Filippo di Mario Bonaparte di Sin Miniato capitano della Montagna dal 1712 al 1745; ed è questo il ramo dei Bonaparte da cui alcuni vogliono derivi la dinastia Napoleonica.
Di Cutigliano così parla il Giusti in una lettera al Francioni < Il paese è ameno, ben posto, fornito d'ogni bene e, fra le altre cose, di belle montanine. Qui è dove il nostro poeta Filippo Pananti soleva passare due o tre mesi della grande estate, fuggendo le lastre roventi di Firenze. Quell'aria pura, l'aspetto di quel paese tanto lieto e ridente e il conversare con que' montanini vispi e ben parlanti cresceva, come m'ha detto mille volte egli stesso, gaiezza al suo spirito e grazia al suo verso ».
Ed è qui che prima Nicolò Tommaseo e poscia Giuseppe Tigri udirono dalla bocca di Beatrice di Piandogli Ontani que'leggiadri Canti Popolari Toscani (Vi cui pubblicarono poi una raccolta. Del rimanente tutto qui invita al canto, il verdeggiar della valle, la freschezza del fiume che l'irriga e. la bellezza dei siti che la dominano.
Cenni storici. — Cutilia. Al dire dì Tito Livio (IL IL, dee. iv, lib.ix), l'Apeinimo di Cutigliano fu occupato dai Liguri Friniati, i quali ne furono sloggiati dal console C. Flaminio, l'anno 563 di Roma. Anticamente era un castello sulla suddetta strada mulattiera dell'Alpe della Croce ed era assai frequentato dai viaggiatori che transitavano per quel valico apenninico. Infatti nel 1479 vi passò un nerbo di soldati milanesi sotto il comando di Federico Gonzaga marchese di Mantova, e nel 1642 Edoardo Farnese duca di Parma.
Uomini illustri. — Diede i natali ai due arditi condottieri il Santuccio e ti Capitan Mattana. Coli, elett. Pistoja II — Dioc. Pistoja — P2 T.
Piteglio (3858 ab.). — Sorge in vetta di un monte a cupola, all'altezza di 698 metri dal livello del mare, e in giro ai ruderi di una torre o rocca soprastante ; alle falde del monte scorre a ovest il torrente Liesina e a est il torrente Torbecchia di Piteglio, affluenti ambedue della Lima. Di costruzioni antiche non vi si vede chela Pieve Vecchia lungo la via che va a San Marcello e dove passa quella recente che da Pescia, per Vedano, sale ai monti di Prunella e di Piteglio per scender poi alle Ferriere di Mammiano e congiungersi colà verso il Ponte della Lima alla strada rotabile modenese. Questa chiesa plebana dedicata all'Annunziala è ricordata forse per la prima volta nella bolla di papa Onorio III del 7 luglio 1218. Aveva per succursali la chiesa di Prunetta, già dei Templari ed ora parrocchia, e la cappella diruta, già spedale, della