Rocca San Casciano
MANDAMI \T1 E COMIM RFL CIRCONDARIO DI ROCCA SAN CASCIANO
appartenenti al distretto militare di forlì
Mandamento di ROCCA SAN CASCIANO (comprende 4 Comuni, con una popolazione di 13,898 abitanti, secondo il censimento ufficiale al 31 dicembre 1881).
Rocca San Casciano (3997 ab.). — Siede a 212 metri d'altezza, in fondo ad una angusta valle, lungo il fiume Montone, attraversata dalla strada postale forlivese e sottostante all'antica rocca, fra i ruderi della quale veggonsi ancora i bastioni solidissimi, una porta e due torri. Nel centro scliiudesì una piazza triangolare, con porticati, col palazzo Pretorio ed altri pubblici edili/i. Non sono ancora molti anni fu costruito nel borgo Nuovo un teatro con annesso casino di lettura e conversazione.
Nella chiesa principale del 17S4 ammirasi un Deposto dì Croce, di Giovanni Stradano. Istituto di beneficenza per mantenere a studio nell'Università giovani del paese e. in mancanza di essi, per doti a fanciulle o sussidi ai poveri, fondato da Cesare Tedaldì .Mengozzi. Il territorio montuoso produce vino, grano, legumi e bozzoli; i pingui pascoli alimentano bestiame numeroso.
Il bilancio preventivo del Comune di Rocca San Casciano, pel 1394. presentava le seguenti cifre :
Attivo Passivo
Rendite patrimoniali..... L. 10,070 Oneri patrimoniali .... . . I,. 7,2o(i
Proventi diversi........» 1,000 Spese di amministrazione . . . » r>,!)00
Tasse, compre ,i la sovrimposta . . » 44,Si00 Istruzione pubblica......» 7,000
Partite di {.'irò e movimento di capitali » (5,500 Opere pubbliche.......» li,300
Entrate diverse........> 2,080 Igiene...........» 13,000
Movimento di capitali......» 17,750
Beneficenza.........» 4,100
Spese diverre.........» 3,000
Totale L. 64,750 Totale L. Gt,7;>0
Cenni storici. — Rocca San Casciano, già borgo di cui serba sempre la figura, ebbe nome e principio dalla sua chiesa titolare di San Casciano in Pennino, o Apennino, la quale fu ceduta in patronato, fin dal 23 novembre 1084, al monastero di San Rene-detto ili Alpe dai coniugi Uberto e Ligarda patroni di essa; cessione confermata da Calisto II con sua Bolla del 12 aprile 1124.
I libero quindi dei dirteli sul capoluogo o sulle vicinanze i confi Guidi, gli Orde-lafli di Forlì, i Manfredi di Faenza; ma il dominio diretto fu esercitato dai conti Cai-boli, uno dei quali, Francesco di Paoluccio da Calboli, in virtù di suo testamento del li agosto 1382, istituì sua erede universale la Repubblica di Firenze, a cui gli abitanti giurarono obbedienza, ricevendo in contraccambio privilegi prorogati dai granduci» a cagione della loro fedeltà.
Senonchè, nel 1424, un nerbo di soldatesche milanesi addentrassi nella valle del Montone e s'impadronì di Rocca San Casciano non senza perfidia e viltà del castellano Niccolò di Dello, e più ancora del podestà Piero di Gianni, il primo dei quali ebbe bando dalla Repubblica ed il secondo fu condannalo nel capo in contumacia.
II granduca Leopoldo II, con motti proprio del 7 ottobre 1837, stabilì in Rocca San Casciano un commissario regio con un tribunale ili prima istanza comprèndente nella sua tritìiisdizione, oltre la valle centrale del .Montone, quel®! del Savio e del Bidente a est e quelle del I,amone e del Senio a ovest.