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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Terza — Italia Centrale
   che il distretto di Ragno c quella di Sarsina continuassero a far parte della provincia della Pentapoli coni,)resa nell'Esarcato di Ravenna. La vetustà delle acque termali è attestata sin dal principio del secondo secolo da Marziale, clie le chiama Aquae C alida e e le paragona a quelle di Baia.
   Le vicende politiche di Bagno in Romagna nei secoli posteriori all'anno 871, dopo la concessione in benefizio fatta da Adriano li della pieve di Santa Maria in Bagno della diocesi di Sarsina a Giovanni vescovo d'Arezzo, lasciano tale un'interruzione che malagevole sarebbe concatenarne l'istoria. Secondo lTJglielli il re Ugo, con suo diploma del 928, concesse a un cotal Giorgio di Bagno il paese medesimo con altri luoghi di Sarsina e di Montefelt.ro ; e nel ',)67 l'imperatore Ottone dispose di una porzione iu favore di un suo devoto. Ne ebbero quindi la signoria ì conti di Bertiiioro, dai quali passò, non si sa come, nei conti Guidi di Modigliana, uno dei cui discendenti, con atto del gennaio 1298 e col consenso di Bonifacio Vili, cedette ai monaci di Camaldoli la {lieve di Bagno in cambio del castello e corte di Soci nel Val d'Arno Casentinese. Essa fu ili prima priorato indi Badia della regola di San Romualdo, amministrata da un Camaldolese, finché fu soppressa. Nel 140G, in occasione della capitolazione di Pisa, il Colmine di Firenze cede la terra a Giovanni Galimberti e ai suoi eredi, ina, essendosi il figlino! suo Gherardo ribellato all'arrivo in Toscana di 1111 esercito di Alfonso re di Napoli, fu cacciato a furia di popolo e d'allora in poi (1453) il territorio fu aggregato al contado di Firenze, che ne fece un vicariato.
   Coli, elett. Rocca San Casciano — IJioc. San Sepolcro, Modigliana e Sarsina — P2 T.
   Terme Leopoidine o di Sant'Agnese,
   Nel centro di Bagno in Romagna trovatisi le Terme Leopoidine, dette anche di Sant'Agnese (nome iato anche ad alcune terme di Chianciano) in memoria di una santa vergine che visse nel secolo XIII fra le, monache nell'asceterio di S. Lucia in Bagno.
   Secondo quello che lasciarono scritto Gentile da Foligno, Ugolino da Montecatini e Gian Michele Savonarola, questo stabilimento balneario non conteneva dapprima elle tre vasche; una per le doccio, una per le, malattie cutanee ed una terza per le malattie donnesche. La Repubblica fiorentina cede poi le terme al Comune di Bagno, che le diede, il 19 settembre 1774, in enfiteusi a persone private, le quali, coadiuvate nel secolo nostro dal granduca Ferdinando III, vi eressero un ben inteso e più grandioso edilizio, con dodici bagnetti 0 tinozze di marmo bianco, camere a terreno, alcune delle quali servono per tepidario, ed alloggi per gli infermi al piano superiore.
   Le acque delle Tenne di Sant'Agnese sgorgano sulla sponda sinistra del Savio da terreno composto di scisto calcareo in alternanza con strati di macigno. Varie polle versano l'acqua in una gran vasca detta cratere, connine, divisa in due da un muro e coperto da vòlta in pietra. Per mezzo di condotti sotterranei il cratere somministra l'acqua a dieci bagnetti, due dei quali hanno una sorgente propria detta Trombone. Una delle polle principali poi versa da una cannella l'acqua da bere.
   Acqua del cratere comune 0 della gran vasca. — F dolciastra, sembra quasi di 1111 sapore orinaceo ed apparisce torbida per le molte gallozzole di gas che sviluppa. Non tramanda alcun odore, ma presso il cratere ha un sentore delicato ili gas acido solfidrico. La sua temperatura è di 40 gradi e il peso specifico 1.0000. Quest'acqua fu analizzata dal prof. Giul.j e, nel 1827. dal Targioni-Tozzetti, ii quale trovò, fra le altre cose, che 100 libbre di essa tengono in soluzione G52 grani di sostanze fisse; da 1111 clulograniiiia di quest'acqua il Giulj ottenne grammi 0.9016 di sostanze saline.
   Acqua del Trombone. — Anch'essa ha un sapore dolciastro e pare torbida a cagione delle bollicciatole di gas che sprigiona. Ha una temperatura di gradi 43.75 e, il Giulj, oltre il gas acido carbonico, l'ossigeno e l'azoto, trovò 111 essa anche un po'di gas acido solfìdrico.