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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Itoeca San (lasciano
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   in mezzo ad un vallone grandioso, ferace di tutti quasi i prodotti agrari e di molto bestiame vaccino e pecorino.
   Castelfiorentino (8881) ab.V Giaco a 108 metri, sulla sponda destra dall'Elsa, sull'estremo lembo de1 colli dirimpetto e a cavaliere del ponte in pietra costruito nel 1280, con castello antico e palazzo del pretorio in alto ; il paese nuovo, clic va aumentando di anno in anno, si unisce in continuazione al vecchio lungo le falde del colle. Quattro chiese, fra cui l'insigne collegiata ili San Lorenzo, edificata fra il secolo IX e il X, nella liliale veneransi le relìquie di Santa Verdiana, nativa del paese. A codesta santa fu anche innalzato, sullo scorcio del secolo XIV, un tempio grandioso presso hi sponda dell'Elsa, in un piano però troppo spesso inondato da questo liiinie.
   Oltre il ponte suddetto, e nelle dipendenze del Conservatorio di Santa Chiara, sorge un tabernacolo in cui ammiratisi bei freschi, comecché danneggiati ni parte, ili Benozzo Gozzoli, rappresentanti una serie di storie, la pili parte evangeliche; e sulla strada che conduce a Meleto, altro tabernacolo, altri freschi dello stesso Benozzo, del 1481, con storie della Vergine e dei Ss. Pietro, Paolo, Caterina e Margherita. Nella chiesa poi ili San Francesco furono scoperti, non ha molto, 111 una parete della prima cappella a destra, freschi di un pennello giottesco posteriore, rappresentanti San Francesco che porge, la Regola ai frali e alle monache, ed altri affreschi nelle pareti del coro.
   La Pieve Vecchia, od antica parrocchia, a 2 chilometri a greco, luogo di convegno pei Ghibellini nel 1107 e pei Guelfi nel 1200, tu ridotta a cappella con villa e tenuta annessa dei marchesi Tempi. La chiesa di San Biagio in Castello, a cavaliere del paese, eretta nel 1105, dopo ingrandita ed abbellita di una magnifica canonica, fu consacrata, nel 1713, dall'arcivescovo Incontri, che vi unì la soppressa cura di San Donato in Agliano,
   1 prodotti principali del territorio consistono iu granaglie, viti, ulivi, pascoli e boschi. L'industria è rappresentata da una fabbrica di vetri, cinque concerie e quattro fabbriche di fiammiferi.
   Cenni storici. — Nei primi secoli dopo il mille, Castelfiorentino fu dominato da vari signori, fra i quali i conti Alberti; ma chi v'ebbe maggior giurisdizione civile furono i vescovi di Firenze, particolarmente nella prima metà del secolo XIII, mentre poco appresso gli abitanti incominciarono ad eleggersi il proprio giusdicente sotto il protettorato della Repubblica fiorentina che aveva compreso il territorio nel suo contado.
   ('ornini illustri. — Castelfiorentino diede a Firenze due preclari personaggi, vale a dire, un Gonfaloniere della signoria, nel 1317, ed 1111 avvocato inviato dalla Repubblica, nel 1330, presso i popoli della vai di Nievole.Nel medesimo secolo fiorì frai poeti un Giraldo ed un 'Ferino da Casteltiorentirio.
   Vi ebbe anche la cullala famiglia Neri, semenzaio di uomini di Stato, e quel valente agronomo Agostino Tcstaferrata il quale diede nel secol nostro il più bell'esempio dcllt colmate di monte nella tenuta di Meleto Ridolfi in vai d'Elsa, di cui abbiamo trattato nell'introduzione al circondario. Nacque finalmente in Castelfiorentino anche quel dilli a cui Linneo dedicò la Tilleu.
   Coli, elett. Empoli — Dioc. Firenze e Volterra — P3 T. e Str. ferr.
   Certaldo (7721- ab.). — A 130 metri dal livello del mare, dividesi in Castello antico e in Borgo nuovo; il primo detto Certaldo Allo, con chiesa dei Ss. Michele e Jacopo, il secondo Certaldo Basso, coti propositura dei Ss. Tommaso e Prospero. Il Castello antico sorge iu vetta ad 1111 colle marnoso, alla cui base occidentale stendesi il nuovo e più popoloso borgo, attraversato dalla postale Traversa Romana, la quale rasenta la sponda destra dell'Elsa.
   La residenza dei vicari, gli Alberti (palazzo pretorio), in via di ristauro, è sommamente interessante per la sua architettura puramente medioevale, per la corte pittoresca, )a quantità degli stemmi 111 terracotta dei Della Robbia e i bei freschi, del 148-1,