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l'arte Terza — Italia Centrale
dei Gilelfi per ITguccione liei campi di Montecatini (29 agosto 1315), il castello di Fueeccliio offri scampo e rifugio a molti soldati e capitani sbaragliati,
Ma Furecehio si mantenne sempre fedele alla parte Guelfa, cliè, sebbene nella notte del 19 dicembre 1323, venisse fatto al capitanò Castracelo d'introdnrvisi con 1111 nucleo dei suoi soldati, col favor delle tenebre, tuttavia, al rompere del giorno, terrazzani e soldati guelfi pugnarono coti tanto \alore per le piazze e per le vie abbarrate che Castruccio, ferito in volto, scampò la vita a stento.
Nel settembre del 1325 Fueeccliio diede rifugio alla porzione dell'esercito fiorentino scampato alla battaglia di Altopascio e Castruccio Castracani, vincitore, non riuscì a penetrarvi. D'allora in poi Fuceccliio si mantenne costantemente fedele a Firenze.
Uomini illustri. — Fucecchio vanta fra essi il conte Cadulo ed altri dei premen-tovati Cadolingi suoi successori conti di I!orgonuovo, dai quali discenderebbero, secondo
10 Zuccagni-Orhtndnii, i Bonaparte. Iti tempi meno remoti Fuceccliio diede i natali ai vescovi Yannucoi, al professore Torrigiani e a Giuseppe Montanelli, patriota, giureconsulto e scrittore di grido, clic nel 1849 fu triumviro della Toscana con Guerrazzi e Mazzoni, nato il 21 gennaio 1813 a Fuceccliio, inori in fresca età il 17 giugno 18G2.
Colt, elett. San Miniato — Dioc. San Miniato e Peseta — P2 T.
Castelfranco di Sotto (4741 ab.). — A soli 1G metri di altezza dal livello del mare, sulla sponda destra dell'Arno, forma un quadrato murato nella pianura, con quattro porte ai quattro venti principali. Collegiata di San Pietro, riedificata di pianta nel 1281-, eretta 111 prepositiva nel 1443 e quindi in Collegiata nel 1633, finché da ultimo fu ricostruita, ampliata ed abbellita di stucchi nel 1719. La pianura tanto a ostro fra l'Usciana e l'Arno come a settentrione fra l'acquitrino di Fucecchio e il lago di Bieutina in via di prosciugamento, coperta da una fanghiglia palustre e da detriti vegetali, è ferace in granaglie, tu praterie naturali, in legumi e in mais, mentre sui poggi di Montefalcone prospera meglio assai che nella pianura la vite, il gelso, l'ulivo e nella porzione superiore frondeggia il bosco di quercie e di lecci, parte di alto fusto e parte ceduo.
Gli abitanti dì Castelfranco costruiscono e guidano barche sull'Ann), mentre le donne tessono molta tela nelle case. In vicinanza, villa Albizzì e, in vetta a Montefalcone, osservatorio Guerrazzi con ampia veduta del fertile Valliamo e del lago di Bientitni.
Cenni storici. —È ignoto il tempo 111 cui questo castello, già detto a Vigeshno, prese
11 nome di Franco per le ottenute franchigie da autorità feudali. Certo è che esisteva col nome di Vigesimo molto tempo innanzi che la Signoria di I irenze decretasse la costruzione dell'altro Castelfranco sul Valliamo Superiore. Fin dal secolo \I\ dipendeva dalla Repubblica di Lucca ma, dopi la morte di Castruccio Castracani, essendo venuta, con le altre cinque terre del Valliamo Inferiore, 111 potere assoluto dei Fiorentini, costoro ordinarono nel 1367 che si restaurassero le mura di Castelfranco di Sotto, le quali dopo la piena del 1333 minacciavano rovina finché furono ripristinate nel 1424. Dopo la seconda conquista di Pisa (150S) nulla più offre di notevole.
Uomini illustri. — Vi nacquero il capitano Jacopo di Nanni, Emilio Ferretti, giureconsulto dal secolo XVI, e lo scultore Antonio Novelli, che fiori nel secolo XVIII.
Coli, elett. San Miniato — Dioc. San Miniato e Peseta — P2 T.
Santa Croce sull'Arno (G7G3 ab.). — In pianura, a soli 16 metri di altezza, sulla sponda destra dell'Arno. Un'ampia strada rettilinea corre da sud-est a nord-ovest a traverso il paese, tagliata pai ad angoli retti da altre equidistanti. Collegiata ili San Lorenzo, ricca di marini e di stucchi, con libri corali pregevoli per le squisite miniature. Nella chiesa degli Agostiniani ammirasi 1111 bel dipinto del Pollajuolo. Esiste tuttora anche il monastero di S. Maria e San Michele, fondato dalla beata Cristina.
Quanto sia ferace il terreno di colmate fra l'Usciana e l'Arno lo si vede dai vigneti numerosi che vi prosperano sin dagli antichi tempi; e quantunque il sino di