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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   lJarle Terza — Italia Centrale
   L'ornato in pietra per appoggio dell'organo fu disegnato dal Vasari e i ricchi intagli dell'organo stesso furono incisi da Romano di Borgo San Sepolcro. Dei due pulpiti marmorei di Bcnciveniii (1563) quello a destra va ornato di colonne di granito rarissimo, probabilmente del (Duomo Vecchio.
   Più oltre, lungo il muro longitudinale, a sinistra e dirimpetto al suddetto monumento di papa Gregorio X, la gran cappella della .Madonna, consacrata, dopo un tremuoto, all'immagine miracolosa della Madonna del Conforto, con a destra e a sinistra dell'altare rilievi in terracotta dei Della Robbia. Sapra il monumento per le reliquie di San Loreiitiiio e l'ergentino, Madonna clic adora il Bambino, terracotta di Andrea della 1 lobbia e, sul sarcofago del vescovo Albergutti, Assunzione della Vergine, terracotta dello stesso.
   A sinistra dell'aitar maggiore, statua del vescovo Nicolò Man-acci, fondatore della cappella, di Slef.-inu Dicci, 1 SOi. i'errecotte della scuola dei Della Robbia rallignranli la Madonna, Santa l'iota, Suntu Lucilla, San Donato e Sun Francesco.
   Nel vestibolo della cappella due grandi dipinti moderni: a destra, Giuditta, di Pietro Benvenuti ili Arezzo (1801). assai lodata dal Canova, e, a sinistra, Abigail le ducutiti a David, di Luigi Sabalclli.
   Nel muro a sinistra della cappella della .Madonna, sepolcro del medico, poeta e scrittore elegantissimo Francesco llcdi, di Arezzo, morto nel 101)8.
   Nella sagrestia è un fresco curioso rimosso dal Battistero e rappresentante Sun Girolamo nel di-serto (secolo XV); pregiata pittura di Fra Bartolomeo della Gatta, aretino. Vi si conservino pure tre gonfalóni dipinti dal Vasari, e la parte di una predella di Luca Signorelli, con bellissime Istorie della Vergine.
   Un campanile ottagonale fu eretto modernamente all'estremità settentrionale del Duomo. A ili-Mra della facciata del Duomo, statua del granduca Ferdinando I scolpito da Francavilla sul modello di Gian Bologna (151U).
   L'Archivio canonicale di Are/za è uno ilei più insigni d'Italia: conta ouasi -1000 pergamene, tra cui una serie di diplomi imperiali, da Carlo Magno (783) a Federigo 11 (1225).
   San l'rancesf«(sulladestra di piazza Unibertol). — Costruzione gotica di Fra Giovanni da Pistoia,
   incominciata nel 1322, restaurata nel secolo XV, con freschi numerosi e distrutti in parte. Presso la porta principale: San Sebastiano, di Spinello Aretino e una Madonna, di Domenico Pecori ; indi Storia di San Bernardino, di Parri Spinelli. Nella cappella seguente: Madonna con Santi, di Niccolò Soggi (1480-1551); un frammento dell'istoria dei Quattro Incoronati, di Parri Spinelli; e l'arcangelo San Michele e San Francesco che riceve le stimmate, di Spinello Aretino. All'estremità del muro destro, nella cappella Bacci, bellissima Annunziata del medesimo Spinello.
   Ma la gloria della chiesa di San Francesco sono i freschi rinomati ili Piero della Francesca (circa il 1-151), rappresentanti la Leggenda della Croce, freschi clic credesi abbiano suggerito a Raffaello l'idea della sua grande battaglia nelle stanze del Vaticano. Furono danneggiati nel secolo scorso da un terremoto.
   Il Vasari levò a cielo nelle sue Vite dei Pittori codesti all'reschi : « Molte belle considerazioni e attitudini; molti ritratti di naturale amichi e vivissimi; un ordine di colonne corintie divinamente misurale ». Il nudo mostra qual conoscenza avesse Piero dell'anatomia non guari nota ai dì suoi ; la battaglia pone innanzi allo sguardo con grande verità la paura, il valore, la destrezza, la forza e tutte le passioni dei combattenti ; anelici panneggiamenti sono degni di ammirazione, principalmente quelli delle donne e della regina Saba (1).
   Nella vòlta: i Quattro Evangelisti e nell'arco Due Santi, di Lorenzo di Bicci, fiorentino. Nel lato sinistro della chiesa, verso l'ingresso, mausoleo del giureconsulto aretino mess. Bozzello, morto nel 1100 (lì^r. 0), della scuola di Nicolò d'Arezzo, indi un Crocifisso dello Spinello, e il sarcofago del francescano 11. Sinigunli, morto nel 12-12.
   Nella cappella del Sacramento: Adorazione dei Magi, dal cartone di Bosso, fiorentino ; So ti tu liosalìu, attribuita al preludalo Piero della Francesca ; frammenti di Storiedi San Francesco, di Parri Spinelli; grande Crocifisso attribuito a Margarilone; Miracolo del pane di San Filipjm Bcnizzi, fresco di Salvi Caslcllucei; e, allato alla porla principale, Sunta Maria Maddalena, fresco del suddetto Pan i Si/nielli.
   All'ingresso, in allo, bella finestra tonda con velriera dipinta rappresentante San Franceseu che riceve dal papa la regola del suo Ordine, del
   (1) Ecco. per citi non la sapesse, la l.eyj,min della Croce. 11 seme dell'albero della scienza del Bene e del Male, da cui doveva imi-cere quello del legno della Croce, fu posto sotto la lingua di Adamo morlo; venuto su dal sepolcro di Adamo l'albero della Croco, Salomone lo fece tagliare per farne un ponte la cui santità fu rivelata alla regina Saba, la quale andò perciò a far la noia visiia a Salomone. L'imperatore Costantino elilie una s-econda rivelazione della Croco alla quale alido debitore della vittoria e della corona imperiale; e una terza rivelazione lVldic Sant'Eleiia, madre sua. la quale scopri la Croce «ut Golgota. Finalmente venne fatto all'imperatore Eraclio di riconquistare la Croce lolla dal re persiano Cosroe.