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l'arie Ter/a — Italia Centrale
CENNI STORICI
Aìó/'-riov. Arre/imi) era. una delle più antiche e poderose città dell'Etruria situata nell'alta valle dell'Arno, da cui distava circa G chilometri a sud. Strabone dice ch'era la città piii interna dell'Etruria presso le falde deU'Apennino e ragguaglia la sua lontananza ila Roma a 1200 statili, il che è piuttosto oltre il vero (Strab., v, pag. 22G). Gli Itinerari la pongono sulla via Cassia a 50 M. P. da Firenze e a 37 da Chiusi (//>'». Ani., p. 2S5; Tab. Penting.).
Tutte le relazioni consuonano nel rappresentare Arezzo quale una delle più importanti e poderose città dell'Etri)ria e fu indubbiamente una delle 12 onde coiupone-vasi la celebre Confederazione Etnisca (Moller, Etrnsker, voi. ì, p. 345), quantunque, a cagione della sua lontananza da Roma, poco, relativamente parlando, apprendiamo della sua storia. E mentovata primamente durante il regno di Tarquinio Prisco in cui leggiamo che cinque delle città etnische: Arrctinm, Clnsimn, Volaterrae, h'usellae e Vetulonia unirono le loro armi a quelle dei Latini e dei Sabini contro la potenza crescente dei re di Roma (Dionisio, ni, 51).
Da quel tempo nulla più apprendiamo di Arezzo per oltre due secoli, finche l'estendersi delle armi romane le ricondusse in collisione con le città più remote dell'Etruria; ma fra esse Arezzo par fosse la meno ostile nelle sue disposizioni.
Noi 30!» av. C. troviamo che fu la sola delle città etnische che non prese parte alla guerra contro Roma; e. quantunque paia che la fosse in seguito tratta nella Lega, si allrettó l'anno appresso a conchiudere una pace di 30 anni con la Repubblica (Liw, ìx, 32, 'M: Dioi)., xx, 35).
Parrebbe che gli Aretini fossero ili nuovo in armi con gli altri Etruschi nel 2'.»1 av. C. ma furono costretti a chieder pace e con una somma ingente comprarono dai Romani una tregua di 10 anni (Io., x, 37). Livio parla di Arezzo a quel tempo come ili una dello principali città dell'Etriiria (rapita Jùrttrior populorum)', ma noi apprendiamo ch'essi erano turbati e probabilmente affievoliti da dissidii intestini che in un'occasione li spinsero ad aperta guerra (In., x, 3). L'occasione per cui passarono alla condizione di sudditi o dipendenti di Roma è ignota, ma fu probabilmente per mezzo ili un pacifico accordo, dacché non leggiamo di alcun trionfo sugli Aretini.
Nel 2S3 av. C. furono assediati dai dalli Sornioni ed nn esercito romano inviato in loro aiuto fu sconfitto, ma la città non cadde nelle mani dei vincitori (Poi,., li, 111).
Compiuta dai Romani hi conquista dell'Italia. Arezzo fn considerata quale un posto militare della massima importanza come quella che dominava l'ingresso occidentale iieH Etniria e nella Valle Tiberina dalla Gallia Cisalpina. La strada maestra attraverso gli Apennini a Poltiglia non fn costruita che nel 1S7 av. C. (Liw, xxxix, 2); ma egli è evidente che codesta strada era previamente frequentata; quindi è che nella seconda Guerra l'unica Flaminio si appostò col suo esercito in Arezzo per opporsi all'avanzarsi di Annibale, mentre Servilio occupava Rimini pel medesimo scopo (Poi.., m. 77,SO).
Durante un periodo posteriore della medesima guerra si sospettò della fedeltà degli Aretini : ma .Marcello, inviato là in fretta, prevenne un'aperta defezione, e precauzioni rigorose furono prese por l'avvenire (Liv., xxvu. 21, 22, 21). Pochi anni appresso però (205 av. C.) Arezzo fu delle prime città etnische che fornirono armi e provvisioni guerresche d'ogni ragione per l'armamento di Scipione (Io., xxvu, 150).
Nelle guerre civili di Siila e Mario gli Aretini parteggiarono pel secondo, di che furono puniti severamente da Siila che li privò dei diritti di cittadini romani e confiscò le loro terre, ina non effettuò la loro partizione. Molti fra loro sposarono poi la causa di Catilina (Cic., Pro Cacr., :!:!: Pro Murra., 21; Ad Al/., i, 10).
Allo scoppio della guerra civile, nel 19 av. C., Arezzo fu ima delle prime città che Cesare si affrettò ad occupare immediatamente dopo passato il Rubicone (Cks., lì. C\,