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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza — Italia Centrale
   d'Atene, finche Arezzo con tutto :1 contado, Subbiano inclusive, si sottomise di bel nuovo, il 13 dicembre 13S1, alla Signoria di Firenze.
   Coli, elett. Bibbiena — Dioc.. Arezzo — P3 T. e Str. ferr. (anche nella fraz. Santa Marna).
   Mandamento di BIBBIENA (comprende 6 Comuni, popol. 20,160 ab.). — Territorio nel Casentino, bagnato dall'Arno e dai due grossi torrenti Archiano e Corsalone che vuotansi in esso ed attraversato da molte strade rotabili, oltre la maggiore Casentinese. Nei punti più elevati prospora il castagno e nella parte inferiore la quercia, il corro, l'ulivo e la vite. Mentre la vallo inferiore e più pianeggiante e riserbata alle granaglie e alle piante oleracee e filamentose.
   Bibbiena (0296 ab.). — Il borgo più cospicuo e commerciale del Casentino, sorge a 40S metri di altezza, al sommo di un poggio isolato dall'Arno a sud, dal Corsalone a scirocco e dall'Archiano a maestro, mentre il torrentello Vessa gli scorre ai piedi a greco. Il castello, conquistato nel 149S dai Veneziani fu smantellato nel 1509 dai Fiorentini. Le tetre torri, le mura e le anguste e buie viuzze scomparvero sin dal secolo scorso, cedendo il luogo a piazze spazioso, a vie regolari e lastricate, a grandi chiese e palazzi, mentre la popolazione è più elio raddoppiata.
   Nella parrocchiale di Sant'Ippolito nulla di notevole, fuori che corte particolarità architettoniche, una tela del Ligozzi e un bellissimo organo di Onofrio proveniente dall'abbazia di Yallomhrosa; dall'antichissima chiosa dello Spirito Santo rosta solo il portico esterno (Xll secolo). Nella chiesa di San Lorenzo, ove loggonsi le maggiori iscrizioni sepolcrali dello famiglie più cospicue, sono ammirabili ai duo altari della crociera duo grandi ancone, con varii ornati in terracotta verniciata dei Della Robbia collo stemma e quindi probabilmente dono del cardinal Bibbiena» L'oratorio dolio Stimmate, ricco di stucchi e di dorature, ha una bella facciata disegnata dal valente architetto Nicolò Matas. Nella parte superiore del borgo trovasi una vasta piazza dove stanno il palazzo Pretorio, la torre dell'Orologio, le porte e un loggiato sostituito all'antico atterrato nel 181-2, dove orano gli stemmi dei podestà e fra cui figurava anche quello del novelliere fiorentino Franco Sacchetti. Merita menzione il Conservatorio di S. Andrea sulla collina adiacente di Lontrina, o due magnifici ponti in pietra scalpellata sull'Archiano e il Corsalone lungo la strada Casentinese.
   Ad un chilometro da Bibbiena trovasi il convento e la chiesa dei Domenicani di Santa Maria del Sasso, fondato da Savonarola e da Lorenzo il Magnifico: contiene meraviglio di eletta architettura (le logge, lo cisterne, l'altare a tabernacolo con fregi dei Della Robbia) e buono pitture fra cui primeggia IVL^i/hji'omc disegnata da Fra Bartolomeo e colorita da Fra Paolino, e una pala dei Della Robbia.
   Fra i palazzi antichi è degno di nota quello del cardinal Dovizi, oggi Ducci-Tcri. già dei marchesi Niccolini di Firenze: e fra i moderni: i palazzi Biondi, Ma re ucci. Chierici, Bollini e Vecchietti. Boi teatro e passeggiate alberato. Nel secolo XVI fu fondata in Bibbiena un'Accademia poctico-letteraria detta dogli Assidui, ravvivata nel 184-1 coll'istituzione dell'Accademia di scienze, lettere ed arti, sotto il nome del lionarroti.
   I prodotti del territorio consistono in boschi cedui e d'alto fusto por legna e carbone, bestiame, vigneti, gelseti, uliveti, e sopratutto castagneti. L'industria fabbrica panni-lana e altri tessuti di lino, canapa e cotone, cappelli di paglia e di feltro, calce e laterizi, paste alimentari, ecc. Por la sua situazione, quasi nel centro del Valdarno Casentinese, Bibbiena è un punto favorevole per un commercio attivo e i suoi mercati settimanali sono assai frequentati. Le fiere mensili sono molto rinomate.
   Coììiì storici. — Ignota è l'origine di Bibbiena; poche traccie vi si trovarono di antichità etnische e romane; e solo si sa che fu antico retaggio e signoria dei vescovi aretini. Nel castello e nel palazzo Vescovile, poi Poltri Vecchietti, dimorò molte volte,