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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza — Italia Centrale
   Presso la confluenza delle acque di quel borro con quel torrente dall'imo fianco occidentale del monte Cerreto e da un terreno calcareo-scistoso scaturisce la suddetta acqua minerale acidulo-ferruginosa.
   La strada che dal borgo di Rassina, allo sbocco nell'Arno del torrente omonimo, conduce a questa sorgente minerale, è quella stessa in gran parte che va all'antico castello dei conti libertini ed è rotabile sino al colle ove siede Chitignano; passa quindi per un terreno boschivo e scende al confluente di Rio nella Rassina ove, dopo pochi passi, è la fabbrica che dal 1832 cinge la sorgente preservandola dalle inondazioni del vicino torrente e dalla mescolanza con le acque piovane. Sopra la stanza in cui scaturisce la sorgente vi è una discreta sala di riposo per gli infermi.
   L'acqua del Rio di Cèitiyinuto e sempre limpida, inodora, acidula e piccante, di una temperatura costante di gradi 14. Ila due scaturigini, superiore e inferiore, e la sua quantità fu calcolata a 4-550 litri nelle 24 ore. Fu analizzata nel secolo scorso da Giuseppe Bianchi di Pisa, dall lloefer, dal Prufker nel 1622, e nel 1823 dal Fabroni di Arezzo per mandato del conte Nicolò libertini e dal dott. Carlo Calamandrei per incarico del principe Luigi Bonaparte conte di San Leu, desideroso di sperimentarne gli effetti salutati sulla propria persona. Fu sottoposta a nuova analisi dal prof. Giulj nel lJS'l e dal cav. Gioacchino Taddei nel 1S5S. Fu adoperata per uso medico sin dal 1038 e fu riconosciuta per una delle più efficaci della Toscana. Va debitrice della sua azione terapeutica principalmente al gas acido carbonico ed al ferro, ed è valevole contro le intumescenze e iperemie addominali, segnatamente del fegato e della milza, contro molte affezioni del canale digerente, contro la clorosi e le lente angioiti, contro la scrofola, la rachìtide, l'amenorrea, ecc. Si amministra in bevanda alla dose di due bicchieri al giorno, che si accrescono a poco a poco sino a sei ed anche a otto, e si mette in commercio in bottiglie di vetro oscuro trasportandola, senza alterazione, a grandi distanze (1).
   2. Acqua ferruginosa gazata dilla sorgente Rondincili. — Sgorga nel torrentello Ri», non molto lungi dalla snddescritta, da un calcare alternante con scisti argilloso-ca Ica rei, è scolorita e limpidissima e tappezza il vaso in cui è rinchiusa di bollicciatole gazose. Ila un sapore aeidetto, piccante e anzicheno gradevole; è priva di odore e chiusa in vasi ben tappati si serba intatta per molti mesi. La sua temperatura è di gradi 12.50. II comni. Andrea Rondinelh-\ itelli, proprietario, la fece allacciare ed analizzare dal prof. Emilio Bechi, il quale pubblicò poi due relazioni intorno ad essa.
   3. Acque ferruginosc-gazose d< Ila sorgente della Buca del Tesoro. — Sulla sinistra del torrente Rassina, in grande vicinanza e sotto Chitignano è mi piccolo spazio detto comunemente /'rato della Lama, porzione del quale appartenne già alla famiglia Lati* reatini, indi alla Chiarini e in seguito al cornili. Alessio Marcucci-Poltri di Bibbiena, noto sotto il nome di Buca dd Tesoro. Sovrasta a codesto spazio di terreno uu poggio ubertoso, alle, cut falde sgorga un'acqua medicinale, che il suddetto Marcucci-Poltn fece esaminare ed allacciare. Nel compiere l'allacciamento si trovò che emerge con doppia sorgente dal detto poggio, che fu adoperata in addietro e sepolta quindi da una frana. Le due sorgenti furono allacciate separatamente e la loro acqua è condotta in una piccola fabbrica ove ciascuno può attingerla e imbottigliarla.
   Codeste acque spicciano copiose e a getto costante da scisti argilloso-calcarei, son limpidissime e chiuse ermeticamente in bottiglie ben nette si conservano per lungo
   (lj Molto fu scritto intorno a quest'acqua salutare; fra gli altri, Carlo Calamandrei, Analisi (irll'acijua minerale ili Chitignutio (Firenze lS-i); Antonio Fauiuj.M, Storia ed analisi dell'acqua acidula minerale di Monlione, con uii'ajjiendice relativa a quella di Chitiguauo (Firenze 18^7) ; Gioachino Tadpki, Idrologia ragionata della sorgente del liio di Chitignano nell'antica contea degli Libertini (Firenze lbobj.