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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni ilei Circondario di Arezzo
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   tempo incolori ; ma lasciate a lungo al contatto coll'aria s'intorbidano e perdono il sapore. Hanno una temperatura di gradi 13. Furono analizzate dal prof. Enrico Buonamici, il quale pubblicò: Le acque ferriiginose-gazose della sorgente della Buca del Tesoro a Chitignano (Firenze 1802).
   Cenni storici. — Chitignano (Clotinianum) fu in origine un feudo dei conti di Chiusi, poi degli libertini di Valenzano e Caprese, ai quali appartenne quel Grifone che fondò, nel 999, la badia di Selvamonda. I conti libertini di Arezzo infatti possiedono ancora in Chitignano il palazzo padronale e la tenuta con altri beni allodiali che insieme ai feudali goderono sino alla pubblicazione della legge che, dopo il 1751, abolì i diritti feudali: anzi il palazzo,, nonostante le aggiunto di secoli diversi, serba ancora il carattere di castello feudale e contiene una serie interessante di ritratti, di armi e tino, dicono, le bandiere che il vescovo libertini portò alla battaglia di Campaldino. È notevole anche l'antico palazzo del podestà-
   Coli. eletl. Bibbiena, — Dioc. Arezzo — P2 T. a Bibbiena.
   Chiusi in Casentino (2843 ab.). — Sorge a 912 metri d'altezza, sul monte dell'Al-vernia, dal cui celebre convento dista appena un miglio a sud, alle fonti del torrente Rassina fra l'Alvernia e i fianchi settentrionali del monte Foresto (1273 ni.), in un valico dalla valle dell'Arno in quella del Tevere. Parrocchiale di San Michele, costruita nel 1383 dalla contessa Giovanna dei Tarlati. Dell'antica rocca non rimangono più che i ruderi. Selve di castagne e foreste di faggi che coprono tutta quella giogaia diretta dall'Alvernia al Bastione nonché la parte superiore del monte Foresto sparso di pascoli naturali, ove stanziano una gran parte dell'estate mandre intiere di pecore reduci dalle Maremme.
   Cenni storici. — Fu Chiusi con la sua rocca donato in feudo, nel 907, dall'imperatore Ottone 1 agli antichi conti di Chiusi. In seguito il conte Rolando od Orlando Cattaui diede, nel 1213, porzione del territorio a San Francesco che vi costruì la famosa badia della Vernia, che abbiamo descritta nei Dintorni remoti di Firenze.
   Il celebre Guido Tarlati riunì, nel 1324, Chiusi ad Arezzo e nel 1404 il castello e il territorio di Chiusi con tutti gli altri paesi del contado aretino furono incorporati al distretto di Firenze, il quale continuò ad inviarvi mi giusdicente civile che risiedeva metà dell'alino a Chiusi e l'altra metà a Caprese, in vai Tiberina.
   Uomini illustri. —In Chiusi nel Casentino (C/usentinum) era podestà, nel 1474, Lodovico Buonarroti, quando gli nacque il bambino che fu poi il gran Michelangelo., Coli, elett.. Bibbiena — Dioc. Arezzo — P2 T. a Bibbiena.
   Ortignano Raggiolo (1905 ab.). — Il primo a 487 metri d'altezza, sulla costa orientale del monte Pratomagno, con parrocchiale di San Matteo, e Ragghio là dove mettono capo due sproni dello stesso monte presso la coniluenza del fosso Barbozzaia nel torrente Treggia a in un vallone angusto e profondo, con parrocchiale moderna di San Michele. 1 due Comuni già separati furono, per la loro esiguità, riuniti in 1111 solo. La maggior parte del territorio è coperta di castagneti più sotto Ortignano, ove incomin-ciansi a vedere alcuni camiti e piazzali piantati a viti, gelsi, ulivi ed alberi da frutta.
   Cenni storici. — Nei primi secoli dopo il 1000 Ortignano fu signoreggiato dai conti Guidi e nel 1248 confermato da Federico II al ramo dei conti di Battifolle. Più tardi vi acquistò giurisdizione il Comune di Arezzo, al quale fu poi confermato, nel 1350, dall'imperatore Carlo IV, finché tornò, nel 1384, alla Repubblica fiorentina a cui era stato ceduto, sin dal 1338, da Pier Saccone Tarlati tiranno di Arezzo, sua patria. D'allora in poi la storia di Ortignano si confonde con quella d'Arezzo e suo contado. Rag-giolo poi col suo castello fu anch'esso, sin dal secolo XIV, signoreggiato dai precitati conti libertini di Chitignano, quindi dai Tarlati, finche fu aggregato alla Repubblica dì Firenze.