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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza — Italia Centrale
   Uomini illustri. — Da Raggiolo ebbe nome ed origine D. Girolamo Badiolense, monaco vallombrosano, noto per il suo vasto sapere, autore di varie opere ed elogi di alcuni Valloiubrosani ed accettissimo a Lorenzo de' Medici.
   Coli, elett. Bibbiena — Dioc. Arezzo — P2 T. a Bibbiena.
   Talla (2092 ab.). — A 350 metri d'altezza, sopra un contrafforte dell'Alpe di Santa Trinità che scende in Arno rasentando la sponda sinistra del torrente Salntio, fu eretta in Comune nel 1809 smembrandone il territorio da quello di Castel Focognano. Parrocchiale di San Nicolò. 11 territorio, bagnato dai due torrenti Talla e Salntio, è coperto in gran parte di castagneti, di macchie d'alto e basso fusto e di praterie naturali. Nelle pendici inferiori pianeggianti coltivatisi cereali, alberi da frutta e gelsi.
   Cenni storici.— 11 castello di Talla fu in origine dei conti Libertini di Chitignano finché dovettero consegnarlo, con altri compresi in quel contado, ai Dieci di Talla, previo giuramento di fedeltà alla Repubblica fiorentina, dalla quale fu accettato in aceomandigia col castello di Talla e suo distretto.
   Uomini illustri. — Secondo una tradizione, sarebbe stato veramente nativo di l'alia il celebre Guido Monaco, generalmente riconosciuto per Aretino,
   Coli, elett. Bibbiena Dioc. Arezzo — P2 ivi, T. a Rassina.
   Mandamento di CASTIGLION FIORENTINO (comprende il solo Comune di Castiglion Fiorentino). Territorio con bosco ceduo e d'alto fusto e pascoli naturali in alto, nel fianco inferiore castagni cui sottentrano vigneti, uliveti e campi salivi nbertosissinii nella pianura sparsa di vigne, alberi fruttiferi, gelsi e prati artificiali. Roseo di corri sotto
   il umiie antico di Seira di Castiglione.
   Castiglion Fiorentino ( li',750 ab.). — A 315 metri dal livello del maro, sull'estrema pendice alquanto pianeggiante d'uno sprone che scende a maestro della montagna detta Alta di SanCh'gtdio e con stupenda veduta dell'ampia valle della Chiana in tutta la sua lunghezza, .seminata di villaggi. K cinto di mura e la via principale va ornata di belli edilizi.
   Nella Collegiata dei Ss. Giuliano e Michele, restaurata e riedificata in parte, ammirasi una pala d'altare dipinta a olio sul legno nel 1 IN» e rappresentante la Vergine, e il lùnutdim circondato (lai Ss. Pietro, Paolo, (indiano e Michele: la predella, con scene della vita di San Giuliano, è nella sagrestia del Capitolo. Altra pala d'altare interessante della primitiva scuola senese (Segna) conia l'ergine e il Hmiiln'im in Irono e intorno angeli con ritratti dei donatori del dipinto nella predella. Nella cappella del Sacramento: l'imito sul corpo di Cristo deposto di croce, fresco primitivo di Luca Siguorelli. Nella chiesa di San Francesco, quadro del Vasari con la I rgine, Soni'Anna, San Francateti e San Sìlreslro, ed un Crocifisso di Margaritone. lidia chiesa dell'Annunziata e. davanti porta a Cortona, antica chiesa dei Cappuccini e chiesa ottagona della Madonna della Consola/ione. Sei ex-conventi ed un monastero delle Clarisse con pensionato per le fanciulle. Sulla strada a Meleto tabernacolo con freschi dell 'Istoria della Madonna, di l>eno/.zo Cozzoli.
   Ospedale, Seminario, Collegio convitto, Ranca popolare cooperativa, filande, cave, fornaci, mulini, fabbriche di olio, di paste alimentari, di vetri, di nastri, di cappelli, di terraglie; tintorie, librerie, tipografia, ecc. 11 territorio è coltivato a viti, ulivi, granaglie, pascoli, castagneti, boschi: bestiame numeroso di razza pregevole e ricercata in commercio. Molte fiere assai frequentate.
   Cenni storici. Le memorie di Castiglion Fiorentino non risalgono oltre il secolo XI. Sul finire del secolo susseguente ebbe il titolo di Castiglion Aretino, e si rosse col suo distretto a Connine. Nell'anno 131:: in cui fu eletto vescovo di Arezzo Guido Tarlati, il di lui fratello Pier Saccone era vicario imperiale in Castiglione, ove tornò a signoreggiare dopo venduta, nel 1333, Arezzo ai Fiorentini e di bel nuovo dopo la cacciata