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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza — Italia Centrale
   relazione di Erodoto intorno al linguaggio parlato dai Pelasgi ai dì suoi (Erod., i, 57; Diox., i, 29). Al dire di Dionisio i Pelasgi fortificarono Cortona e ne fecero il centro da cui grado grado invasero ed iinpadronironsi del rimanente dcll'Etruria: e gli è perciò, non ha dubbio, che Stefano Bizantino la qualifica la Metropoli dei Tirreni.
   Per quanto importante sia la parte rappresentata da Cortona in queste sue antichissime tradizioni ò singolare quanto poco se ne sappia in seguito. Non vi può esser dubbio che essa fosse una delle dodici città confederate etnische; e quindi, nel 310 av. C., Livio parla di Perusìa, Cortona ed Arretium come delle città principali del-rEtruria in quel periodo (ferme capita Ktruriae populorum, Liv., ìx, 37). Esse ottennero in quell'occasione una pace di 30 anni che fu tosto rotta: ma il nome di Cortona più non vi si trova e noi nulla sappiamo del quando cadde sotto il dominio di Roma.
   Nella seconda Guerra Punica è rammentata incidentalmente. Annibale marciò sotto le sue mura e devastò il suo territorio prima appunto della battaglia del lago Trasimeno (Poi.., in. S2; Liv., xxu. 4), ma la situazione inaccessibile della città la preservò dall'assalto. Nell'istesso tempo l'ampia e fertile valle sottostante non frapponeva ostacolo alla marcia di un esercito, ed è probabile perciò che sì poco leggasi di Cortona nell'istoria per essere gli invasori successivi passati oltre senza curarsi di assalirla.
   Apprendiamo por incidenza da Dionisio (i, 26) che Cortona aveva ricevuto una colonia romana non guari avanti i suoi tempi, e non vi può essere dubbio che ciò avvenne ai tempi di Siila e (die la fu una delle città etnische ripopolate da lui dopo le sue devastazioni (Xiwii'T.. De Colon., p. 252). Non fu rinnovata in seguito e non la si trova perciò nell'elenco di Plinio o di Tolomeo come colonia. Ambedue questi autori Iterò ne fanno menzione fra le città deH'Ktrnria; ma è questa l'ultima notizia della sua esistenza nei tempi antichi, quantunque le iscrizioni attestino ch'essa continuò a sussistere sotto 1 Impero romano (Goni, [user. F.tr., voi. n, pp. 361-398). A quei primi tempi di Cortona romana pare sieno da attribuire non pochi di quei bronzi suddetti lavorati stupendamente, degli ipogei rinvenuti e di quelle figuline di stile etrusco-romane scoperte nell'agro cortonese o intorno al perimetro delle sue mura ciclopiche.
   Tutto ciò che fu «letto e scritto sulla condizione di Cortona dal tempo dell'invasione «lei Paritari in Italia sino al 1200 non ha ragioni nè appoggi die valgano più di una qualche congettura. Kssa riebbe soltanto porzione della sua antica importanza quando papa C invaimi XXII accrebbe, nel 1325, i suoi diritti municipali e le accordò un vescovo proprio. Appresso, nonostante le sue libere istituzioni, ne ebbe la signoria la famiglia Dai Casali, (inauro sotto le sue discordie domestiche (1359); e quando, liei 1371. scoppiò fra i notabili mia rivolta contro Francesco Casali, questi, seduto a tavola con essi, s'ebbe una coltellata nel collo nel mentre uomini armati faeevansi innanzi nella sala gridando: Muoia il tiranno e vira il pop/do! A Francesco venne fatto porsi in salvo ed impadronirsi di nuovo, coi suoi soldati, di Cortona, indurendo i Corto-nesi ad acconciarsi alla politica «lei buon successo che governa sempre le umane cose.
   .Ma quando Ladislao, re di Napoli, s'impadronì, nel 1100. della maggior parte dello Stato della Chiesa e i Napoletani presero a devastare il territorio aretino e cortonese^ Cortona schiusi' le porte a quel re: l'ultimo dei Casali (Luigi (battista) fu tratto prigioniero a Napoli, e, come l'anno precedente aveva tolto con la signoria anche la vita a suo cugino Francesco, cosi fu giustiziato (piale assassino. Al principio del 1111 il predetto re Ladislao fece la pace con la Signoria di Firenze alla «piale vendè e consegnò, al prezzo di GO.OOtl fiorini d'oro, la città di Cortona coi castelli di l'ierle e Mer-catale e territori rispettivi. 11 contratto della compera fu stretto nel cassero di Cortona il 18 gennaio di detto anno e nello stesso giorno Tommaso Ardiughelli. uno «lei dieci di Italia di guerra, prese possesso, in nome della Repubblica fiorentina, della città.
   1 Cortonesi si mantennero costantemente fedeli a Firenze nonostante l'assalto del marchese del Vasto coi suoi Spaglinoli, ila cui si liberarono, nel 1529, sborsandogli