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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni ilei Circondario di Arezzo
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   La collegiata di San Michele, di bella architettura, è ricca di lavori in pietra e di buoni quadri e la chiesa dell'Annunziata dei migliori dipinti del Vanni e di due statue di grandezza naturale della scuola dei Della Robbia, rappresentanti VAngelo e PAnnunziata. Nella chiesa di San Francesco, costruita con bella tacciata, verso la metà del secolo XIII, già adorna di stupendi affreschi della scuola giottesca e senese, ricoperti interamente da uno strato di bianco ed in parte ora richiamati alla luce, ammirasi il così detto Albero di San Francesco, reliquiario alto ni. 2.60, opera cominciata da ignoto nel 1350 e compiuta nel 1471 da maestro Gabriele di Antonio di Siena, cospicuo per lavori di cesello, ricco di nielli e di miniature, ed una croce, più antica forse, con lo stemma del Comune da una parte e dall'altra quello della famiglia Alberti, di smalto metallico e conservata perfettamente. Ambedue questi cimelii furono ammirati nell'Esposizione di Firenze del 1861 e nell'altra dell'arte medioevale tenuta egualmente in Firenze nel 1887. Questa chiesa per la sua architettura speciale, per quanto deturpata da lavori successivi, figura tra i monumenti nazionali. Nella chiesa del Ss. Crocifisso si ammira un bellissimo altare in pietra di ben corretto disegno e finamente lavorato nel 1521.
   Ad un chilometro di distanza dal paese, e precisamente al disotto del Forte fatto costruire da Cosimo de' Medici, sorge un'altra bella chiesa a tre navate, detta la Madonna della Querce, con colonne ed ornati in pietra serena, edificata su disegno di Antonio da San Gallo e la porta maggiore disegnata e scolpita nel 1651 da Ippolito Bracci, da Lucignano.
   Lucignano possiede un Ospedale fondato sino dal 1400 e varie Opere pie, compresa la Confraternila di Misericordia, con una rendita complessiva di lire 12,000 circa; un Conservatorio femminili, scuole, ecc. I prodotti agrari consistono in boschi cedui, prati, granaglie, ulivi e viti da cui ricavansi olii e vini squisiti. Cave importanti di calcare e di arenaria.
   Cenni storici. — Lucignano (Licinianum, poi Lucinianum) vuoisi derivi il primo nome dall'illustre prosapia romana dei Licinii, ed il secondo da Lucio. Siila, che ne fece una colonia romana munendolo di una torre, detta poi Sillana, atterrata nel secolo XVI, nel cui luogo fu costruita l'attuale chiesa collegiata. Nel secolo XIII, dopo la celebre battaglia di Campaldino, fu occupato dai Fiorentini che lo cederono, in un con Monte-San Savino, a' Senesi loro alleati, i quali lo tennero sino al 1336, nel guai anno fu occupato dai Perugini. In capo a due anni tornò, con altri paesi della vai di Chiana, in potere dei Fiorentini, finché, cacciato da Firenze il duca d'Atene, si costituì in Comune indipendente e si governò da se sino al 1358, nel qual anno fu costretto a sottomettersi di bel nuovo a Firenze. Nel 1370 tornò sotto il dominio della Repubblica di Siena, a cui fu confermato nella pace fra le due Repubbliche conchiusa nel 1404. Da ultimo fu occupato temporariamente, nel 1553, dagli Spaglinoli sotto il comando di Don Garcia viceré di Napoli, dai quali ne furono abbruciati gli archivi contenenti preziosi ed interessanti memorie, e, caduta la Repubblica di Siena, fu costretto a darsi a Cosimo de' Medici, il quale gli largì privilegi e franchigie, il 2 ottobre 1554.
   Uomini illustri. — Nacquero in Lucignano: il diplomatico Bruno Bruni, detto Bruttane,nominato cardinale nel 1059 da Nicolò II di Savoia, di cui era stato precettore; i letterati Jacopo Griffoli, il quale fiorì nel secolo XV; Francesco Bini, nel XVII; Giovanni Rosimi, morto verso la metà del secolo nostro, e finalmente Pietro Capei, chiarissimo professore di diritto romano negli Atenei di Siena e di Pisa, morto il 13 agosto 1868.
   Coli, elett. Cortona — Diot. Arezzo — P2 T. e Str. ferr.
   Marciano (2612 ab.). — Sorge a 320 metri d'altezza, sopra una specie d'altipiano argilloso che rasenta la sponda sinistra del canal maestro della. Chiana con al lato opposto, verso ovest, il torrente Esse. Grande parrocchiale dei Ss. Andrea e Stefano.
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