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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni ilei Circondario di Arezzo
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   dell'istoria. Non ve n'ha memoria prima del secolo XIII allorquando formava parte della viscontea (TAmbra dei conti Guidi, di cui un discendente, il conte Guido di Zendegrino da Porciano lo pose, nel 1255, sotto la dipendenza di Arezzo con altre sue castella e territori in vai d'Ambra. Nel 1262 i vassalli prestarono giuramento di fedeltà al nuovo visconte Orlando degli Albergotti di Arezzo a cui sottentrarono in seguito altri visconti residenti tutti in Bucine. Nel secolo susseguente subentrò Pier Saccone Tarlati, vescovo d'Arezzo, finché Bucine, con gli altri luoghi della viscontea, si diede, nel 1335, al Connine di Firenze. Finalmente Bucine col suo distretto fu concesso, nel 1646, in feudo dal granduca Ferdinando II col titolo di marchesato a Giulio Vitelli, e confermata in seguito la concessione a Nicolò Vitelli.
   Coli, eletl. Montevarchi — Dioc. Arezzo e Montepulciano — P2 T. e Str. ferr.
   Castigiion ribocchi (1156 ab.). — Sorge presso la base australe dell'Alpe di Santa Trinità, a 300 metri d'altezza e a 22 chilometri da Montevarchi, in territorio bagnato dai torrenti Breggine ed Oreno, che vuotansi in Arno nella cosidetta gola dell'Inferno. Parrocchiale di San Pietro e Sant'Ilario. Gli ulivi e le viti costituiscono, insieme ai castagni, i principali prodotti agrari.
   Cenni storici. — La sua origine è dovuta probabilmente ad alcuni figli di Bacco, donde il nome di Fi-bocchi, come leggesi infatti in un placito, del 2 maggio 1174, del-l'arcicancelliere dell'imperatore Federico I in Caste,Il ione de Filiis Bachi. I due comu-nelh di Castiglione Fibocchi e bello Biscanto furono poi riuniti al distretto della Repubblica fiorentina sotto il nome di Due Comuni distrettuali di Letterina.
   Coli, elett. Montevarchi — Dioc. Arezzo — P2 ivi, T. a Montevarchi.
   Laterina (2234 ab.). — Siede a 238 metri d'altezza sullo sbocco orientale della gola dell'Inferno dove l'Arno attraversa il giogo di Pratomagno, dirimpetto al Ponte a Valle e sopra un altipiano la cui base meridionale è bagnata dall'Arno, mentre a est scorre ai suoi piedi il torrente Breggine. Parrocchiale dei Ss. Ippolito e Cassiano. Castello diruto con sottoposto borgo. Vino, foglia di gelsi e bozzoli
   Sulla destra dell'Arno, in vicinanza del nuovo ponte della Gola o valle dell'Inferno, sgorga l'acqua acidula ferruginosa del Fonte a Romito, mentovata per la prima volta dal chimico Fabroni di Arezzo ed analizzata poi dal prof. Giulj, che la trovò di una temperatura di gradi 15.
   I)a Laterina la ferrovia scende grado grado lasciandosi addietro Pratantico presso il quale, a destra, ò la Chiusa de' Monti, serie di chiuse e di cateratte per regolare la bonifica di vai di Chiana, passato il qual fiume si arriva ad Arezzo.
   Cenni storici. — I pruni signori noti del castello di Laterina furono gli libertini di Sofferai e di Arezzo. Vi si accampò quel Guglielinino degli libertini, vescovo di Arezzo, che mori nella battaglia di Campaldino, devastando il contado fiorentino, di che la Signoria di Firenze ruppe guerra ad Arezzo e ai Ghibellini suoi partigiani. L'oste numerosa trovò la maggior resistenza nel castello di Laterina, ch'era la chiave all'ingresso del Valdarno Aretino ; ma il difensore del castello, Lupo di Farinata degli liberti, si arrese allegando che. non era costume del lupo di lasciarsi rinchiudere, e i Fiorentini, rimasti padroni del castello di Laterina, lo presidiarono, finché, nel 1326, fu assediato e conquistato dal potente vescovo di Arezzo, Guido Tarlati, che lo fece atterrare non vi lasciando pietra sopra pietra. Così il Villani (Cronica, lib. ìx, c. 343). Riavuto il castello dal vescovo Brioso libertini, successore del Tarlati, la Signoria di Firenze lo fece riedificare ; e finalmente, dopo la seconda compra d'Arezzo e del suo contado (5 novembre 1384), il paese di Laterina fu incorporato al contado fiorentino al paro di Bibbiena e dei paesi della vai d'Ambra.
   Colf elett. Montevarchi — Dioc. Arezzo — P2 T. e St.r ferr. (anche nella fraz. Ponticinó).