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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza — Italia Centrale
   Pergine (22G2 ab.). — In vai d'Ambra, al sommo di un colle, alto 37G metri dal livello del mare, che ha a greco il poggio di Montelucci e dirimpetto, a ponente, il castello di Bucine. Parrocchiale di San Michele. Territorio coltivato a boschi, cereali, ulivi, viti e pascoli.
   Nei dintorni, da un poggerello detto Poggio Bagnoli o Poggibagnoli, sgorga un'acqua minerale acidulo-ferrnghiosa, che ha la temperatura di gradi 15 e gorgoglia del continuo per lo sviluppo di gas. Quest'acqua fu esaminata, nel 174S. dal Manetti ed analizzata dal Fabroni nel 1S23 e dal Giulj nel 1834.
   Cenni storici. — Il territorio, già compreso sotto la badia d'Agnano, coinponevasi di cinque Comuni, riuniti nel 156S, e di bel nuovo nel 1775 sotto la denominazione di Cinque Comuni distrettuali di vai d'Ambra, consistenti allora nei cinque popoli seguenti: Badia d'Agnano, Migliati, Montozzi, San Pancrazio e Pergine. Si dissero distrettuali perchè compresi nel distretto e non nel contado fiorentino. Nella rettifica del catasto fiorentino, nel 1S33, il circondario dei Cinque Comuni distrettuali fu modificato nei confini.
   Coli, elett. Montevarchi — Dioc. Arezzo — P2 e Str. ferr. ivi, T. a Montevarchi.
   Mandamento di PIEVE SANTO STEFANO (comprende 4 Comuni, popol. 12,574 ab.). — Territorio quasi tutto occupato dai monti, fra i quali il poggio della Zucca, il poggio di Traveserue, deH'Apcnnino del Bastione e del monte Modina e bagnato dal Tevere, dalla Singerna e dall'Arcione. l'aggi e pascoli in alto e al basso castagni a cui sottentrano viti, ulivi e alberi da frutta, mentre a valle coltivatisi cereali, mais e piante baccelline.
   Pieve Santo Stefano (PJ2S ab.). — Giace a 15S metri d'altezza, sulla sponda destra del Tevere, al confluente del torrente Arcione che ne rasenta le mura a ovest, mentre a est le rasenta il Tevere dopo sceso dai monti e prima di passare sotto un ponte in pietra a tre archi situato all'ingresso del paese, allo sbocco di una strada rotabile clic rimonta la sponda sinistra del Tevere venendo da San Sepolcro.
   ha parte superiore del paese è ben costruita ma mal lastricata, e l'inferiore ha l'aspetto di un villaggio apcnninico. Dinanzi al palazzo Pretorio bella fontana con Cristo e la Samaritana in terracotta e nel palazzo molti stellimi degli antichi governatori fiorentini. Nella collegiata di Santo Stefano ainmiransi la .Xatirifà, del Ghirlau-dajo e Santa Lucia, del Siguorelli. Nella chiesetta di San Francesco, dietro l'altare, YAssunzione di Maria, di Luca della Uobbia, coi Francisco, Antonio da Padova e Antonio abate. Davanti al paese bella chiesa della Madonna dei Lumi con una Processione d'Angeli, di Santi di Tito, e buona Biblioteca.
   Un po' sotto l'abitato il fiume passa a traverso una profonda fenditura artificiale, eseguita nel 1855, quando un'enorme frana colmò il suo letto sì che in poco tempo le acque imialzarousi a tale un'altezza che gli abitanti furono costretti ad abbandonare la città, la (piale rimase molto tempo sott'acqua con tutto il paese adiacente. A circa 20 chilometri da Pieve Santo Stefano son le sorgenti del Tevere, il quale v'inco-niiueia il suo corso di circa 400 chilometri raccogliendo molti affluenti, di cui i principali sono: l'Anione, il Nera, il Paglia e il Topino in cui si versa il Clitunno.
   11 Tevere, come già più volte abbiamo detto, nasce presso la pieve Le Balze alle falde dell'ultima elevazione degli A pennini in codesta regione, la cui più alta cresta è il monte Finnajolo che chiude un lato di un ampio bacino irregolare di roccie calcaree, i cui picchi romantici elevatisi in giro con sublime maestà. E là che la catena apeuniuica, dopo essersi estesa gradatamente a est dalla congiunzione del Nera, si approssima più all'Adriatico. Col tempo chiaro scorgesi il monte Titano con la repubblica microscopica di San Marino e Kimiiii stessa dalle vette più eccelse. Gualchiera, cartiera e mulini idraulici.