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l'arte Terza — Italia Centrale
Faggiuola. Queste due famiglie rivali se ne contesero, con alterna vicenda e con danno inestimabile degli abitanti, il dominio, finche stretta, nel 1353, la pace fra i Fiorentini e l'arcivescovo Visconti di Milano, questi ordinò al Tarlati di fai- rialzare le mura e le case di Borgo San Sepolcro, atterrate, nel 1351, da un orrendo tremuoto, nel quale vuoisi perissero circa 2000 persone.
Nel 1359 Borgo San Sepolcro venne in balìa del vescovo e della Comunità di Città di Castello e quindi di altri signori, finché Eugenio IV lo diede in feudo, nel 1430. a Nicolò Fortebracci, generale pontificio, dopo la cui morte in battaglia il suddetto papa
10 vendè per 25,000 ducati di camera alla Repubblica fiorentina, che d'allora in poi (141-1) lo incorporò al proprio dominio, al quale i Borghigiani furono uniti costantemente seguendone le vicende. Sotto Cosimo I de'Medici la città fu trattata duramente dal suo governatore Serristori e travagliata dalle fazioni cittadinesche. Gravi danni ebbe poi a soffrire al passaggio delle truppe spaglinole e tedesche dopo la caduta di Siena, nel 1550. La diocesi di Borgo San Sepolcro, suffraganea del metropolitano di Firenze, fn fondata con bolla di Leone X del 22 settembre 1515.
domini illustri. — Molti ne vanta nelle scienze, lettere ed arti la città di Borgo San Sepolcro e molte illustri famiglie, fra le altre i Oraziani, i Fichi, gli Schianteschi, i Bigi, i Cantagallina. i Dolti. Vi trassero principalmente i natali molti valenti pittori, fra i quali primeggiano: Piero Franceschi, detto della Francesca, allievo in Firenze di Domenico Veneziano, a cui tennero dietro Ratfaellino del Colle, Cristoforo Gherardi, mio allievo, Santi di Tito 'l'iti, semplice fra i manieristi michelangioleschi, uno dei di.-' •-guatori più perfetti della scinda fiorentina, ecc.
Fra i maggiori letterati citeremo, del secolo XIV, nn Pietro Gherardi, lodato dal Petrarca; nel XV un Pr. Luca Panciroli. matematico insigne; nel XVI un Anton Maria Oraziani, autore dell'opera l)e scriptis incita Minerva e un Giuseppe Maria Lancisi, arehiatro di due papi, ecc.
Coli, elett. Arezzo — Dioc. Borgo San Sepolcro, Arezzo e Citta di Castello — Ps T. e Str. ferr.
Anghiari (7317 ab.). — Siede sopra uno sprone dell'Alpe di Catenaja, a 412 metri d'altezza, tra la fiumara Sovara e il Tevere, davanti la pianura e la città di Borgo San Sepolcro, da cui dista S chilometri e si compone di vecchie e nuove case. Nella parte superiore sorge l'antico castello con vie anguste e tortuose, luride abitazioni e l'antico protorio, ed al basso sul declivio del poggio stendesi il paese nuovo con case comode e decenti, i cui tetti soprastano gli uni agli altri a ino' di gradinata. Ivi sono la piazza dei Mercanti all'ingresso del paese scendendo dal castello;
11 convento di Santa Croce delle monache Agostiniane in cui aminiransi due dipinti pregevoli, uno del Passionano e l'altro del Dolci e donde si gode d'un boi panorama di vai Tiberina; la parrocchiale di San Bartolomeo col grande Cenacolo di Antonio Sogliani, nn Deposto di croce del Pnligo ed un bassorilievo della vittoria dei Fiorentini su Nicolò Piccinino; il palazzo Corsi con annessi giardini ed oratorio con begli ornati in marmo; ivi, filialmente, un Teatro di buona architettura appartenente r.d un'Accademia particolare. Quattro Opere pio: Ligi, Fontana, Confraternita della Misericordia e Fraternità di San Marco del Borghetto, fondata nel 1S3S; Società operaia, fondata nel 1S0I ; Scuola tecnica. Boschi, castagneti, pascoli, granaglie, ulivi, gelsi, vigne e campi salivi. Fabbriche d'olio, (li stoviglie, mulini, lanificio, gualchiere, cappelli di feltro, strumenti chirurgici, librerie, ecc.
Cenni storici. — 11 suo antico nome latino Castrimi Angulare (donde il moderno italiano di Anghiari) pare derivi dalla forma del poggio e della rocca su cui siede, vale a dire di figura triangolare, limito sull'angolo d'un poggio clic può dirsi l'ultimo sprone orientale dell'Alpe di Catenaja. La memorili pili remota d'Anghiari risale al I0S3. Ne era signore un Bernardo'sopranomimito Sidonia, figliuolo di Ranieri, signor