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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Terza — Italia Centrale
   zona (li pianura, di un'estensione di 91,922 ettari; la zona delle colline, di 232,105 ettari e la zona delle montagne, di 11S,0S3 ettari. La pianura litoranea è squallida e desolata per la malaria della maremma; già lo diceva nel secolo XIV il poeta del Dittamondo :
   .....vedi piana
   Dagli alti colli la marina tutta Dilettevole molto e poco sana.
   Non così le zone dei colli e dei monti; ma, compiute che sieno le bonifiche, incominciate sin dal 1S29-30 dal granduca Leopoldo, interrotte dopo il 1S59 e ripigliate non ha.gran tempo con quella lentezza che permettono le angustie finanziarie del pubblico erario, anche la zona litoranea risanata rifiorirà per abitanti e per coltura.
   Coste e litorali. — La costa estesa della provincia grossetana incomincia dove termina la pisana e dal padule di Scarlino arriva sino a comprendere tutto lo stagno salso di Buratto, fra PAnsedonia e il Cibarono in quel d'Orbetollo. Lungo quella costa, , ora spopolata in più luoghi per l'aria micidiale, fiorivano, sotto gli Etruschi, molte città di cui sopravvivono i nomi e scarsi ruderi.
   Dove esiste ancora il padule di Castiglione della Pescaja, già il più esteso e malefico della Toscana, fu il lago Prclio o di Bdle, di cui formavano parte altri paduli. A,Tien quindi il porto col castello di 'Paiamone e la torre di Talamonaecio (già Tela moti ium), antico porto commerciale per diverse città dell'Etruria, emporio in seguito della Repubblica senese, roso illustre ai dì nostri dalla spedizione dei Mille, ed ora porticciuolo di cabotaggio. Segue quindi l'orto Sunto Stefano nel monte Argentaro, uno dei più ampii e sicuri nel Mediterraneo, con a ovest l'estrema punta di Lividouia e l'istmo del Tombolo a est. («irato poi il promontorio di monte Argentare si apre nel medesimo Porto Ercole, porto antico e naturale situato nell'estrema punta a scirocco di esso Argentaro, con rócca sovrastante e sottoposto villaggio, fra l'Argentare e il continente è lo stagno salso di Orbetcllo: due istmi naturali e una diga artificiale congiuugono il monte alla terraferma, formando e dividendo lo stagno, dove Napoleone 1 nel 1814 (troppo tardi) aveva progettato di creare un gran porto militare. Segue, per ultimo, il lago di Barano, per giungere alla foce del Chiarone. limite della provincia.
   Lungo tutto il litorale si vedono, più o meno rovinate, moltissime torri di vedetta per difesa contro gli sbarchi dei Turchi e dei l?arbare>chi, la maggior parte costruite dagli Spaglinoli, da Cosimo 1 e dai successivi graiulnchi.
   Monti, Colli e Valli. — Diciamo prima due parole ili questo monte Argentaro (035 ni.), che forma il promontorio più bello e cospicuo del mare Toscano. Consiste esso principalmente in calcare saccaroide e cavernoso, disposto a massi anziché a strati. Intorno al monte, lungo la costa, incontratisi alcuni scogli, dei quali i più notevoli si chiamano Y Isolotto presso Porto Ercole, YArgcnturoia, Y Argentina c YIsola Possa a mezzodì e libeccio. Codeste scogliere, non poche delle quali a fior d'acqua, rendono pericoloso l'approdo all'Argentalo, salvo che in due o tre punti.
   Passando ora a dir dei monti in generale della provincia grossetana, essi formano parte della catena litorale, detta Metallifera, che vi si dirama in varie guise. Movendo dal conline nord-ovest presso le Provincie di Pisa e di Siena, si presenta in primo luogo la gran massa composta dello Cornate di Gerfalco (1059 ili.) e del Poggio di Mon-ticri ( 1051 ni.), lo cui propaggini numerose, diramandosi in ogni senso, formano alcune valli più o meno ampie e di direzioni diverse, separate fra di loro da elevazioni minori, fra cui i monti Massetani. i quali, digradando per Montioni e Vignale, vanno a metter capo in mare a Torre Mozza. Ciò costituisce un sistema di alture variabilissime, il quale si prolunga per più di 30 chilometri dal poggio di Montimi alle spiaggie tirrene: esso separa le duo vallate della Cornia e della Pecora.
   Fra Sassoforte e monte Alto (797 ni.) staccatisi in direzione sud i poggi di Bocca-strada, sui quali siede, a 477 metri d'altezza, l'importante paese omonimo e da esso