Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena', Gustavo Strafforello

   

Pagina (81/249)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (81/249)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Provincia tli Grosseto
   77
   Clima. — Salubre e popolata all'epoca etnisca, la provincia di Grosseto incominciò divenir malsana all'epoca romana a cagione della distruzione delle città etnische Celidonia, Saturnia, Boselle e dell'abbandono del territorio invaso dalle acque. Le ondizioni climatiche peggiorarono ogni dì più nei secoli successivi, finché 1 grandmiti, principalmente Leopoldo II, diedero principio al bonificamento.
   La temperatura per altro è favorevole. A Grosseto, nella zona centrale della laremma e in vicinanza dell'Ombrone, il termometro è nell'inverno circa 2° più alto he a Firenze e circa 2° più basso nell'estate : minimo —5.3, massimo 35° C. L'igro-ìetro segna circa 20° più che a Firenze ; verso la sera principalmente cresce la differii za. Nell'estate, quando la evaporazione è molto intensa, cresce in modo straordinario grado d'umidità dell'aria. Queste condizioni particolari spiegano in certo qual modo x credenza popolare che i pnenmonici stiano benissimo nelle maremme : il grado di mi dita dell'aria, la temperatura mite e la mancanza di venti sono favorevoli a codesti mmalati; oltre a ciò la malaria (febbre intermittente) assale più gli organi digestivi he quelli della respirazione. I venti predominanti sono la tramontana nell'inverno e ell'autunno, il vento di mezzogiorno nella primavera e il ponente nella state. Anche 3 scirocco caldo ed opprimente spira non di rado.
   Strade provinciali e ferroviarie. — La provincia di Grosseto è attraversata dalla rande strada provinciale che fiancheggia la linea ferrata Maremmana, la quale allaccia iverse provincia. Codesta strada ha due biforcazioni nella provincia di Grosseto: quella he, movendo dal capoluogo, procede verso nord-est ed entra nel Senese e quella che a direttamente da Follonica a Massa Marittima. Yi ha poi la linea ferroviaria detta Maremmana., che congiunge Roma a Pisa, traversando la provincia grossetana in tutta a sua lunghezza e la linea ferroviaria che, innestandosi alla precedente fra Grosseto Giuncarico, la traversa da ovest a est mettendo in comunicazione le due provincie i Grosseto e di Siena.
   Antiche città etnische
   Di Saturnia, Cosa o Ansedonia, lioselle, Vetulonia, Populonia e Vaici, rinomate ittà dell'antica Ftruria. sopravanzano ancora i ruderi nella provincia di Grosseto e agioi, vuole che qui se ne faccia menzione.
   1. — Saturnia,
   Giaciono le sue rovine a est di Sovana. I)a Orbetello una strada lungo la sponda inistra dell'Albegna va per Marsigliana a Montoni erano e di là un sentiero mette a un'ora a Saturnia. Da Scansano, congiunto da una strada assai buona ad Orbetello, t si può andare a cavallo in cinque ore, e da Pitigliano per Marciano in vettura sino al uddetto Montemerano.
   L'antichissima romboidale città etnisca di Saturnia giace in altura imponente, opra una collina a cono, cinta intorno da colli vicini, ili una regione opulenta e pit-oresca in sommo grado. Le fortificazioni, costruite nel secolo XV sulle rovine delle Tifiche mura, presentano un grandioso aspetto esterno; ma il villaggetto odierno, entro 'area antica, non è che un mucchio di miserabili baracche con una chiesa; la sola casa ii cui ospitare è quella della famiglia dominante dei marchesi Panciatichi-Ximenes.
   Delle antiche mura etnische il tratto meglio conservato è a sud, ai due lati di )orta Boni ami, composto di massi poligonali di travertino; dalla porta esce l'antica }ia Clodia romana, visibile ancora in parte. Anche nel muro a est (detto il Marruca-one) è un frammento poligonale di circa 20 massi. Nell'ampia area interna (campo grano l'estate e pecorile nel verno) non veggonsi che pochi avanzi antichissimi. In icinanza del suddetto Manicatone è un recinto quadrato, di circa 15 metri, detto