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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Provincia tli Grosseto
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   )erimetro sul suo poggio tondeggiante, da cui si gode di una magnifica prospettiva, fra le cose notevoli è il cosidetto Bagno della Duchessa, probabilmente bocca di un uiiissario. Rovine e roccie dinanzi; a' piedi il golfo col pittoresco Porto Ercole; ai lati e lagune e le due vette eccelse del tondeggiante colosso dell'Argentario; i tre istmi naravigliosi nelle acque salse e in mezzo ad essi la pittoresca fortificata Orbetello ; a ìord la baia di Tal amo ne e le pinete della Maremma; per ultimo, lontano lontano nell'onde argentine, la nera massa montuosa dell'Elba; dirimpetto le isole del Giglio o jianutri e 111 lontananza anche maggiore le colline presso Civitavecchia.
   Cenni storici. — Cosa o Cossa, quindi Ansedonìa, è citata da Virgilio (En., x, 1G7) ra le città che si suppone somministrassero ausiliari ad Enea contro Mesenzio, ma lori vi hanno autorità in appoggio delle asserzioni di alcuni scrittori che vorrebbero nnoverarla fra le dodici città della Confederazione etnisca. Plinio ne parla come di ma dipendenza di Volci da cui non distava che 32 chilometri ( Cosa Volciensium, 'lin., in, 5, § 8) e quantunque ciò possa applicarsi ai tempi dell'autore, certo è che noi ton troviamo prove che la fosse mai città indipendente ; li suo stesso nome non compa-isce nell'istoria che nel 273 av. C., quando vi fu dedotta una colonia romana. Poiché Romani avevano vinto, solo sette anni prima, i Voìcienti, ò assai naturale cercassero tabilire il loro potere in questa parte deH'Etruria piantandovi una colonia (Zumpt., % Colon., p. 257).
   Nella seconda Guerra Punica, Cosa fu una delle diciotto colonie pronte a somniini-trare il loro contingente ; ma pare però Soffrisse assai per quella guerra, cotalchò nel 99 av. C. chiese un rinforzo di coloni La richiesta fu respinta dapprima ma esaudita anni dopo quando furono inviati 1000 nuovi coloni.
   L'importanza principale di Cosa derivava dal suo porto, detto Portus Cosanas, che ivenne un punto frequente di partenza delle squadre romane per la pronta conmnica-ione con le isole d'Elba, Corsica e Sardegna (Liv., xxu, 11, ecc.). Da quel porto Lepido imbarcò per la Sardegna quando fu espulso dall'Italia dal collega Catulo nel 78 av. C. 'odesto porto è forse lo stesso qualificato da Strabene e Rutilio qual Portus Herculis, odierno Porto Ercole, nel lato opposto della baia di Cosa sotto la spalla dell'Argentario.
   Alla caduta dell'Impero Romano, Cosa era vedova di abitanti, come attesta Rutilio
   . umaziano nel 420 circa, quando da Roma recavasi per mare in Francia in una feluca
   osteggiando marina marina e, passando presso la città di Cosa, poetava :
   Ceruimus antiquas nullo custode, ruìnas Et desolatele moenict foeda Cossae.
   U'arrivo in Italia di Carlo Magno, Cosa aveva, non si sa come, cambiato anche il nome ì quello di Ansedonìa; Carlo Magno ne fece dono con vani paesi ed isole vicine alla >adia delle Tre Fontane presso Roma.
   Una tradizione popolare pose a Cosa l'ingresso all'inferno come leggesi nel Ditta-londo di Fazio degli Uberti,
   Ivi è ancor ove fue l'Ansedonia, Ivi è la cava dove andare a torme Si crede il tristo ovvero le i)emonia.
   Se non i demoni, vi fecero coro i briganti: cosicché i Senesi la smantellarono e ne istrussero le abitazioni nel 1330.
   III. — Roselle.
   Rusellae, altra antica ed importante città ilell'Eti'uria, situata a circa 22 chilometri lai mare e a circa 5 dalla sponda dell'Ombrone. Come delle suddette e di altre antiche ittà dell'Etruria, poco sappiamo della sua storia primitiva, quantunque non vi abbia iubbio sulla sua grande antichità, nò dell'essere stata, in un periodo assai remoto,