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l'arte Terza — Italia Centrale
una città potente e importante. Vi ha ogni probabilità die essa fosse una delle dodici componenti la Confederazione etnisca (Mùller, Etmder, voi. i, p. 346). La prima menzione di essa nell'istoria occorre nel regno dì Tarquinio Prisco quando si uni a Clusiitin, An eiium, Voìatervae e Vetuìonia nel muovere guerra a quel re di Romaj separandosi dal rimanente della Confederazione etnisca, prova sufficiente che essa era a quel tempo uno Stato sovrano ed indipendente (I)ioxis., m, 51).
Da quel tempo nulla più se ne legge finché i Romani portarono le loro armi oltre la foresta Cintimana, quando ì! dittatore M. Valerio Massimo invase per la prima volta, nel 301 nv. C., il territorio di Roselle e sconfisse le forze combinate degli Etnischi (Liv,, x, 4, 5). l'ochi anni appresso, nel i)(.)1- av. C., il console L. Postulino Megello non solo devastò il territorio di Roselle, ma prese la città stessa d'assalto, facendo prigionieri più di 2000 abitanti (Liv., x, 37).
Di Roselle non occorre altra menzione durante il periodo dell'indipendenza etnisca; ma, durante la seconda Guerra Runica, i Rosellani sono ricordati fra i popvli Etruviac die presentaronsi spontanei per approvigionaro la squadra di Scipione di grano e legna (-3)7) nv* C.). È evidente che a quel tempo Roselle era sempre una delle principali città dell'Et runa.
Noi non troviamo notizie successive di essa sotto la Repubblica romana, ma essa fu uno di'i luoghi scelti da Augusto per ricevere una colonia (Zcmpt., De Colon., p. 347); ciò non di manco pare andasse in decadenza; e, quantunque il suo nome sia ricordato da Tolomeo, noi non ne troviamo più notizie nei tempi antichi. < Questa città dell'Emina media, scrivi» ii Repetti nel suo Di:'mnuri<>, che comprendeva nella sua politica giurisdizione una gran parte delle ( frossetano Maremme; questa citta die per la forte sua posizione, per la stabilità imponente delle mura che l'accerchiavano; questa città che, divenuta colonia militare, fu segnalata dagli scrittori dei secoli imperiali per ti generoso soccorso fornito alle flotte romano nella seconda Guerra Punica ; questa città da dieci secoli è stata talmente malmenata che trovasi ridotta ad un mucchio di sassi coperti di .spini dove non soggiornano clic rettili ed altri animali immollili >. Una prova però della sua considerazione posteriore ai tempi romani l'abbiamo nell'essere Roselle stata scelta a sede vescovile e residenza costante del suo clero e dei suoi vescovi sino al IÌ3S, nel (piai anno Innocenzo II trasferì la sede a Grosseto.
Le deserte rovine di Rosolie sono ora di accesso malagevole; tuttavia s. può rintracciare distintamente l'intiero circuito delle sue mura antiche. Sorgeva sulla vetta spianata di un alto colle a '.> circa chilometri da Grosseto. dominando l'ampia vallo dell'Ombrone e la piatta pianura della Maremma dio .steudesi di là sino al mare. Le mura seguono la conformazione del colle <> niecliiudmio uno spazio di oltre 3 chilometri di perimetro. Sono costruite di rozze pietre massiccie che si approssimano in alcuni punti alla struttura orizzontale simile a quella di Volterra e Populonia; ma in altri punti perdono ogni traccia di regolarità e presentano, secondo 1 tennis (Flnn-iu, voi. il, pp. lM^-4'J), ima grande rassomiglianza allo stile più rozzo ed irregolare della struttura ciclopica e semplificato nelle mura della greca Tirinto neH'Argolide. Si può ravvisare il sito delle sei porte ch'Ila città: ma non vi hanno indizi del modo ondo erano costruito. Entro le mura alcuni residui di rovino romane. E degno di nota che non riuveugonsi traccio della necropoli, elio suole essere quasi sempre la parte più notabile delle antiche citta etrusche.
iv. _ Vetulonla.
Vctulonìum. una delle dodici città principali della Confederazione etnisca secondo Plinio, Dionisio, ecc.. ma della cui storia politica nulla pero sappiamo; tutto quello che consta si e che iti essa eonservavaiisi le insegne della magistratura etnisca adottate in seguito dai Romani, Vale a dire, littori, fasci, sedia cimile, toga pretesta, ecc.