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l'arte Terza. — Italia Centrale
Il territorio di Radila produce cereali, olio, vino, frutta e foraggi. Allevamento di animali bovini, ovini e suini. Commercio attivo di carni salate, burro e cacio.
Cenni storici. — Non è ricordata prima del 1000 quantunque esistesse già assai prima. Il castello di Radila passò poi in feudo ai conti Guidi ai quali fu confermato da Arrigo VI e da Federigo II. Non è noto quando passasse in possesso della Repubblica di Firenze, ma fin dal 141;) aveva un vicario il quale era capo della lega detta del Chianti, la quale comprendeva sette pivieri oltre una parte del pievanato di Panzane, in tutto sessantotto popoli. Fu vicario di Radila il celebre Francesco Ferruccio, il quale, alla testa di poclic genti armate del suo vicariato, cacciò fuori del suo distretto, compreso nel territorio fiorentino, le truppe senesi che avevano invaso il Chianti.
Coli, elett. Colle di Val d'Elsa — Dioc. Fiesole e Colle di Val d'Elsa — P= e T. locali.
Str. ferr. a Montevarchi.
Castellina in Chianti (1-11 ri ab.). — Fra la vai d'Elsa, la vai d'Arbia superiore e hi vai di Pesa, siede sulla cima di uno sprone occidentale dei inoliti del Chianti che versano le loro acque nelle suddette tre valli, all'altezza di 57S metri. E cinta di mura con due porto ed una sola strada in mezzo alla quale passa l'antica via provinciale della vai di Pesa che da Firenze conduce, per San Donato in Poggio, a Siena. Parrocchiale di San Salvatore. Poco lontano dal paese fu recentemente scoperta ima grande tomba con parecchi sarcofaghi del ili secolo prima di Cristo.
Fra ì prodotti agrarii primeggia il vino, particolarmente di Pietrafitta, lodato dal Redi nel lìnceo in Toscana, vino che, al paro di quelli degli altri Comuni del Chianti alto e basso, riesce dei più squisiti (lidia Toscana. Fa porzione maggiore del territorio è però occupata da castagneti e dalle selve cedue e di alto fusto sotto le quali pascolano molti animali neri e lanuti. Cresconvi anche, ma iu minor numero, gelsi ed ulivi.
Cenni storici. — Fn detta Casti lliiia de' Trehlncsi dai nobili del distrutto Castel del Trebbio che vi dominarono in addietro. Al principio del secolo XV fu cinta di nuove mura per ordine della Repubblica fiorentina la quale ne decretò l'erezione con nn fortilizio con decreto del 1° aprile 11(1(1. Nel 1452 sostenne 41- giorni di assedio dall'oste napoletana sotto il comando di Alfonso di Aragona e nel 1403 la Signoria di Firenze ne fece rassettare di bel nuovo le unirà.
Coli, elett. Colle di Val d'Elsa — Dioc. Colle di Val d'Elsa e Fiesole — P5, T. e Str. ferr.
Gajole (5125 ab.). — Sorgo a 300 metri di altezza, sul fianco occidentale del monte Crossi (701 in.), lungo il torrente Massellonc affiliente dell'Arida, sulla strada maestra clic da Siena va a Montevarchi. Parrocchiale di San Sigismondo. Terreno favorevolissimo all'ulivo, alla vite ed al gelso, prova non dubbia della mitezza del clima talché le tenute di Brolio e di Cacchiano compreso nel Comune danno olio eccellente, vini prelibati e sete lucidissime. Vero è perù elio il prodotto principale si ritrae dai castagneti numerosi, dai cerreti e leceeti, inentro i gliiandiferi alimentano un gran numero di inaiali di cui si fa esteso commercio.
Cenni storici.— A questo Cajole corrispondeva, probabilmente, quella villa ili (iajo nel Chianti la quale, iu un colPaltrn d'Ama, fu donata, nel 108, alla badia di Martini dal marchese Ugo il «piale possedeva, insieme con la madre contessa Willa, beni nel Chianti. Che Gajole fosse un luoghiecinolo in origine si argomenta dal non dare il suo nome ad alcuna chiosa antica, come quello che formava parte del popolo di San Pietro in Avellano, indi di Santa Maria a Spaltonna, la qual'ultiina piovo fn traslocata col suo fonte battesimale nella parrocchia di San Sigismondo in (iajole.
Coli, elett. Colle di Val d'Elsa — Dioc. Fiesole — P3 locale, T. e Str. ferr. a Montevarchi.