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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Montepulciano
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   mozzo nn gran vaso funerario con sul coperchio una figura arcaica di prefica; sotto, nelle vetrine, anfore greche dipinte. In un armadio a vetri : vasi della collezione vescovile, la più parte con ligure rosse; vasi in bronzo, specchi figurati, candelabri, maschere e focolari di bronzo.
   Sepolcreti Etruschi. — I sepolcreti etruschi non sono, come altrove, per esempio a Cervetri, In una parte della città o necropoli, ina sparsi uelle adiacenze, scavati la più parte nei fianchi dei colli e a qualche distanza Timo dall'altro. I più importanti sono:
   1. Deposito del Poggio Gajelld o Tomba di Porsenua. Trovasi a circa 5 chilometri dalla città. E una serie di tombe scoperte nel 1840 dalla famiglia Casuceini. Il sopraddetto Museo di questo nome si arricchì di molti oggetti contenuti in tale deposito. La scoperta di questo sepolcro ebbe un'assai grande importanza per gli archeologi d'Europa, i quali vollero ravvisarvi la celebre Tomba di Porsenua col relativo labirinto, qual'ò descritta da Plinio. E un tumulo gigantesco, della circonferenza di 250 metri, pieno letteralmente di sepolcri scavati in tre ordini sovrapposti come i piani di una casa. Alcuni dei sepolcri sono dipinti, altri hanno la vòlta fatta in modo che rappresentano travi e molti letti scavati nella roccia pei morti.
   Nell'ordine inferiore a sud si va, per un vestibolo oblungo, in una camera circolare con in mezzo una colonna tonda, nella quale furono trovati alcuni bei vasi. Dal lato settentrionale si accede ad un labirinto misterioso il quale comunica con un gruppo numeroso di tombe quadrate scavate dal lato occidentale del poggio. Nei piani superiori sono parecchi gruppi di tombe quadrate e circolari.
   2. Deposito del Gran Duca o Camera della Paccianese. Trovasi non lungi dalla ferrovia, con bella veduta nella scesa dei colli circostanti e dei due laghi, scoperto nel 1818. Si compone di una sola camera con una solida volta di travertino e vi si entra per l'antica porta, anch'essa di travertino, come i gradini sui quali giaciono nella loro antica posizione otto urne di travertino, tre con DM marini e Gorgoni ed un Bacco sopra una pantera. Le iscrizioni in rosso e in nero si riferiscono ad una famiglia Peris.
   3. Deposito della Scimmia. Sul poggio Pellegrina, coperto dì quercie, a 20 minuti a nord-est da Chiusi, con dipinti interessanti. Vi si scende per ventisette scalini; ha quattro camere con gradini tagliati tutti nella roccia. La centrale va ornata in tutte le pareti da un alto fregio in cui sono dipinti vari! giuochi atletici e divertimenti eseguiti davanti a una dama con parasole. A sinistra dell'ingresso una Scimmia incatenata, ha dato il nome al deposito.
   4. Deposito della Vigna Grande. A un quarto d'ora a sud-ovest da Chiusi, in nn colle olivato, dirimpetto al monte di Cetona, assai simile al suddetto Deposito del Gran Duca, ma con una struttura ancor più bella ed accurata della vòlta in travertino e senza cemento.
   Laghi di Chiusi e di Montepulciano. — Da Montepulciano la ferrovia trascorre lungo due laghi che trovansi alla sua sinistra: il lago di Montepulciano, lungo poco più di 2 chilometri, copioso di pesce e di caccia, e il lago di Chiusi di forma consimile, coi suoi paglieti e collegato dal canale Passo delle Quercie al lago di Montepulciano. Ai tempi di Strabone questo lago era, per mezzo della Chiana, in comunicazione col Tevere e con Roma. Presentemente sorge fra i due laghi l'artificiale Argine di separazione delle acque dell'Arno da quelle del Tevere. Le acque del lago di Chiusi definiscono nella Chiana romana., che sbocca nel fiume Astrone, il quale si congiunge con la Paglia ad Orvieto e la Paglia mette foce nel Tevere. Le acque del lago di Montepulciano o della Chiana Toscana scaricansi pel Canale Maestro in Arno. Nel secolo XV il magistrato di Chiusi percorse in una bella barca l'intiero lago sino al confine di Montepulciano, ove, al cospetto dei giudici, dei testimoni e d'un notaio ed al suon di tromba, gittò nel lago un anello d'argento, mentre un araldo proclamava < che il Senato e il popolo di Chiusi erano i soli ed assoluti padroni dell'intiero Iago >.
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