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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Montepulciano 227
   Nel medioevo Chiusi scadde grandemente per la malsania, cagionata dall'impaludamento della Chiana, sì che l'Alighieri ebbe a dire nel xvi del Paradiso:
   Se tu riguardi Luni ed Urbisaglia Come son ite e come se ne vanno Diretro ad esse Chiusi e Sinigaglia.
   Nel 1553-54 la Repubblica di Siena distrusse i sobborghi di Chiusi per poter meglio difenderla contro Cosimo I de' Medici, il quale l'ebbe, nel 1556, dai conti di Santa Fiora e fece subito dar mano al prosciugamento delle paludi, provenienti dal ristagno della Chiana.
   Uomini illustri. — Nacquero in Chiusi Graziano, monaco camaldolese in Bologna, fondatore del Diritto canonico, autore (verso il 1150) del Decretimi Gradoni, prima parte del Corpus Juris Canonici; Jacopo Gori, che scrisse la storia della sua patria.
   Coli, elett. Montepulciano - Dioc. Chiusi — P2, T. e Str. feri'.
   Cetona (4340 ab.). — Il territorio di questo Comune trovasi in colle elevato, alle falde del calcareo monte di Cotona (1147 m.) e sulla destra del torrente Astrone, a 384 metri d'altezza. In Cetona Alta a semicircolo sul colle, con mura e tre porte, sorgono l'antica collegiata della Trinità e San Giovanni Battista, il Pretorio e l'antico castello, trasformato dai Tosoni in villa deliziosa, posseduta quindi dai Gigli ed ora di proprietà del conte Grottanelli : da questa villa si gode di una bella veduta di tutta l'alta vai di Chiana. Quasi dirimpetto, a ovest, sorge il poggio della famiglia Terrosi-Vagnoli, con palazzo ó meglio grandiosa ed amena villa contornata da boschetti, parchi e giardini. La casa Municipale sorge nel centro del paese, ed è l'antica splendida dimora dei Minutelli, dove hanno alloggiato, nel novembre 1769, Pietro Leopoldo I, e nel giugno 1838 Leopoldo II, granduchi di Toscana.
   Nella Cetona Bassa, o nuova, che stendesi nella pianura appiè del colle verso FAstrone, è un'ampia e regolare piazza del Vitelli, con la moderna e grande chiesa di Sant'Angelo. A settentrione è ti convento sul colle detto Monte Arioso e, non lungi, l'amena villetta Minutelli, ora proprietà Galgani.
   Cetona da pochi anni è stata dotata dal Municipio di abbondante ed eccellente acqua potabile, distribuita in cinque fonti nell'interno del paese, e da pochi mesi anche di luce elettrica, che ne illumina mirabilmente le vie, le piazze e molte case private.
   Cetona era rinomata in addietro pei suoi lavori in acciaio e di archibusiere, e ai dì nostri per l'officina d'armaiuolo Maccari, premiata nella prima Esposizione italiana. Quanto ai prodotti agrarii, la montagna è coperta di boschi; le colline e la pianura di uliveti, vigneti e frutteti in mezzo a campi di granaglie.
   A poca distanza a settentrione da Cetona sgorga un'acqua minerale trasparente, di sapore leggiermente acido-ferruginoso, analizzata dal prof. Giulj dell'Università di Siena, la quale possiede un'azione tonica sulle mucose del ventricolo e dell'intestino ed è valevole contro le lente dispepsie, le diarree ostinate e varie altre malattie affini.
   Cenni storici. — I molti monumenti etruschi rinvenuti nei dintorni di Cetona, la vicinanza all'antichissima Chiusi e l'autorità di antichi scrittori attestano irrefutabilmente la sua origine antica. Ciò non pertanto non conosconsi documenti che ne facciano menzione innanzi al secolo XIII, quando il castello di Cetona formava parte, con Chiusi, del contado di Orvieto. Nel 1418 fu conquistata da Braccio da Montone, che la vendè alla Repubblica di Siena. Al principio del secolo XVI fu devastata da Cesare Borgia, pochi anni appresso dal duca d'Urbino e nel 1556 finalmente fu conquistata dal conte di Santa Fiora per Cosimo I de' Medici, il quale, nel 1558, la diede in feudo a Chiappino Vitelli, già compagno d'armi del duca d'Alba, poi generale delle milizie medicee; morto il quale, nel 1596, fu aggregata al granducato di Toscana ed insignita, da Ferdinando I, del titolo di città.